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domenica 29 dicembre 2024
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film specchio della fragilit? del matrimonio e della famiglia contemporanea
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Trovo la sua recensione inesatta. ?L?amore li ha lasciati e adesso stanno per fare altrettanto , l?uno con l?altra?. Eh no, l?amore ha lasciato LEI, non lui. Lui la ama ancora , ha subito angherie senza mai farle pesare nulla, ha accettato un figlio non suo concepito nei giorni in cui si sono conosciuti, e non un figlio preesistente, cosa molto comune. Film molto bello che denuncia ci? che oggi ? prassi: nonostante giuramenti di amore e di rispetto, se non si ? pi? attratti e non si sente pi? nulla di ?romantico? verso il proprio partner, lo si mette da parte e si va avanti. Diverso ? il subire maltrattamenti, tradimenti o comportamenti che non giustificherebbero il mantenimento della ?promessa? fatta, ma nel caso del film lui ? una persona adorabile, un buon padre, che ha come unica ?colpa? l?aver scelto una vita tranquilla, con un lavoro umile, senza ambizioni economiche e professionali, che gli possa semplicemente permettere di godersi appieno la sua famiglia senza farsi travolgere dallo stress di una vita professionale che sarebbe stata pi? appagante solo per lei, personaggio a mio modesto parere, biasimabile da ben pi? di un punto di vista.
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felicity
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venerdì 16 agosto 2024
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elogio funebre di un amore
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Se si volesse spiegare in poche righe Blue Valentine basterebbe dire che si tratta della relazione tra i due protagonisti, Cindy e Dean, osservata da due prospettive: la fine e l'inizio, con le due linee temporali che si intersecano per mostrare una splendida storia d'amore ormai alla deriva.
Blue Valentine diventa tuttavia molto più dell'ennesimo film sulla fine di un amore, grazie alla maestria con cui è sviluppato.
Uno dei pregi di Blue Valentine è però quello di non schierarsi mai dalla parte di uno dei due.
Grazie all'onestà con cui i due personaggi e le loro storie si sviluppano a cavallo tra le due linee narrative, appare evidente che ciascuno di loro abbia le proprie colpe e ragioni, e che l'incontro/scontro non sia altro che il climax di una tensione accumulata per anni che ha, infine, creato un blocco emotivo che li porta ad autoescludersi a vicenda, fino a diventare estranei.
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Se si volesse spiegare in poche righe Blue Valentine basterebbe dire che si tratta della relazione tra i due protagonisti, Cindy e Dean, osservata da due prospettive: la fine e l'inizio, con le due linee temporali che si intersecano per mostrare una splendida storia d'amore ormai alla deriva.
Blue Valentine diventa tuttavia molto più dell'ennesimo film sulla fine di un amore, grazie alla maestria con cui è sviluppato.
Uno dei pregi di Blue Valentine è però quello di non schierarsi mai dalla parte di uno dei due.
Grazie all'onestà con cui i due personaggi e le loro storie si sviluppano a cavallo tra le due linee narrative, appare evidente che ciascuno di loro abbia le proprie colpe e ragioni, e che l'incontro/scontro non sia altro che il climax di una tensione accumulata per anni che ha, infine, creato un blocco emotivo che li porta ad autoescludersi a vicenda, fino a diventare estranei.
Regista e interpreti qui non ricalcano la vita, la riproducono, la catturano in divenire, con tutto il carico di confusione, illogicità, casualità che ogni storia d'amore porta con sé. Le ragioni per cui il matrimonio si è deteriorato sono inespresse, sotterranee, mai esplicitate, ignote forse anche ai due protagonisti, con cui è impossibile non sviluppare una dolorosa empatia: l'anima dei personaggi è messa a nudo, ruvidamente esplorata, ma mai esposta crudelmente.
Perché questo è pur sempre un elogio funebre, vitale in ogni suo minuto.
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oldboy muzza
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venerdì 8 aprile 2016
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struggente e bellissimo
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In un certo senso, nient'altro che una storia d'amore. Ma descritta nel miglior modo possibile dalla sua nascita alla sua fine. Già, perché se in una cosa principalmente questo film si differenzia da tanti altri simili, è nell'assenza di scrupoli. Realistico e disarmante, struggente, doloroso da vivere e da guardare, illusorio solo a tratti e per certi versi spietato. Il regista ci guida attraverso tutte le fasi dell'amore, ci lascia assaporare la dolcezza per poi prenderci per mano e condurci verso l'amarezza. Gosling sempre più bravo e finalmente fuori dal ruolo del Bello e Dannato conosciuto in altri film e una Michelle Williams semplicemente impeccabile danno vita ad una storia da brividi che alla fine lascia spiazzati, a chiedersi cosa vi sia di giusto in un amore tanto grande da consumarsi e implodere, tanto forte da annichilire e schiacciare i suoi protagonisti sotto il peso di quel che è stato e/o avrebbe potuto essere.
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In un certo senso, nient'altro che una storia d'amore. Ma descritta nel miglior modo possibile dalla sua nascita alla sua fine. Già, perché se in una cosa principalmente questo film si differenzia da tanti altri simili, è nell'assenza di scrupoli. Realistico e disarmante, struggente, doloroso da vivere e da guardare, illusorio solo a tratti e per certi versi spietato. Il regista ci guida attraverso tutte le fasi dell'amore, ci lascia assaporare la dolcezza per poi prenderci per mano e condurci verso l'amarezza. Gosling sempre più bravo e finalmente fuori dal ruolo del Bello e Dannato conosciuto in altri film e una Michelle Williams semplicemente impeccabile danno vita ad una storia da brividi che alla fine lascia spiazzati, a chiedersi cosa vi sia di giusto in un amore tanto grande da consumarsi e implodere, tanto forte da annichilire e schiacciare i suoi protagonisti sotto il peso di quel che è stato e/o avrebbe potuto essere. Da guardare e riguardare, nonché da ascoltare viste le ottime musiche selezionate per rappresentarlo. E proprio la musica pone lo spunto per una pecca: possibile che non abbiano trovato il modo di infilare nella colonna sonora quel magnifico pezzo di Tom Waits da cui è stato preso il titolo del film?
Ad ogni modo, davvero notevole.
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ile97
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domenica 20 settembre 2015
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"blue valentine", disturbante perché reale
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#BlueValentine.
Questo film di Derek Cianfrance lascia veramente un segno senza raccontare una storia troppo particolare.
È la storia di Cindy e Dean,due giovani ragazzi alle prese con i soliti problemi della loro età. Si innamorano,si sposano,Dean resta vicino a Cindy durante l'attesa e la crescita di una bambina che non è sua figlia. Mentre all'inizio il loro amore si presenta come vivo e passionale,pian piano qualcosa comincia a rompersi,si spegne lentamente.
"Blue Valentine" è una storia semplice,ma proprio per la sua semplicità è diversa da tutte le altre.
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#BlueValentine.
Questo film di Derek Cianfrance lascia veramente un segno senza raccontare una storia troppo particolare.
È la storia di Cindy e Dean,due giovani ragazzi alle prese con i soliti problemi della loro età. Si innamorano,si sposano,Dean resta vicino a Cindy durante l'attesa e la crescita di una bambina che non è sua figlia. Mentre all'inizio il loro amore si presenta come vivo e passionale,pian piano qualcosa comincia a rompersi,si spegne lentamente.
"Blue Valentine" è una storia semplice,ma proprio per la sua semplicità è diversa da tutte le altre. Evita le sdolcinatezze per raccontare finalmente che cosa comportano l'amore e la vita di coppia. Si cresce insieme,ma si cambia anche insieme arrivando talvolta a non sapere più con chi si abbia a che fare. Ed è in questa confusione che si comincia a perdere non solo l'altro,ma anche se stessi.
Magnifiche le interpretazione dei due attori principali,Ryan Gosling e Michelle Williams,che riescono a trasmettere perfettamente tutti i sentimenti e tutti i cambiamenti dei personaggi che interpretano pur dovendo trasformarsi completamente dalle scene di flashback a quelle del presente.
Insomma,"Blue Valentine" disturba perché rappresenta la realtà bruscamente,senza girarci intorno.
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vaalee
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mercoledì 18 febbraio 2015
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l'amore vero
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Questo è l'amore. L'amore bello, l'amore che fa male, l'amore che può finire. Michelle Williams sorprendente, Gosling sempre figo anche da padre di famiglia.
Un film senza nessun segreto da svelare, semplicemente la realtà per quella che può essere per ognuno di noi.
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samn97
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lunedì 12 gennaio 2015
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la deriva di un amore meraviglioso
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La forza di Blue Valentine sta nel raccontare non solo una meravigliosa storia d'amore con eleganza, intelletto e esercizio di virtù registica, ma soprattutto nell'unire questi elementi, paradossalmente, con la rottura. Blue Valentine infatti non racconta una storia d'amore, racconta la deriva di una storia d'amore, senza nemmeno dare troppe spiegazioni - non ce n'è bisogno. Brevi istanti di felicità, vita quotidiana, ricordi sparsi si susseguono continuamente, per il semplice motivo che l'unico modo di far rivivere un amore ormai finito è ricordare ciò che lo ha reso felice. I protagonisti di questa storia sono due persone come tutte, senza nulla di più, ma anzi forse qualcosa di meno.
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La forza di Blue Valentine sta nel raccontare non solo una meravigliosa storia d'amore con eleganza, intelletto e esercizio di virtù registica, ma soprattutto nell'unire questi elementi, paradossalmente, con la rottura. Blue Valentine infatti non racconta una storia d'amore, racconta la deriva di una storia d'amore, senza nemmeno dare troppe spiegazioni - non ce n'è bisogno. Brevi istanti di felicità, vita quotidiana, ricordi sparsi si susseguono continuamente, per il semplice motivo che l'unico modo di far rivivere un amore ormai finito è ricordare ciò che lo ha reso felice. I protagonisti di questa storia sono due persone come tutte, senza nulla di più, ma anzi forse qualcosa di meno. Entrambi hanno punti di forza e debolezza complementari, ma è proprio la loro diversità ad unirli in un amore meraviglioso come pochi altri. Ma allora ci chiediamo cosa li ha portati ad una simile usura? Perchè questo amore è finito così? Non lo si sa, forse il tempo, forse qualcosa che solo Cindy e Dean sanno. Noi dobbiamo accontentarci di vedere la loro deriva, e di godere con loro - quell'ultima sera al motel "Stanza Futuro" - dei passati momenti di felicità. Non ci sono tragedie immani, ma il dramma della relazione incrinata è costante e sottile, accentuato dal contrasto con i ricordi. Non c'è nessuna cattiveria, nessun torto eccessivo, solo una fine inesorabile: perchè quando un corpo rifiuta l'altro solo di quello può trattarsi. Ogni scena è memorabile, ogni sequenza costituisce una piccola perla di stile e non c'è spazio per i clichè romantici (che anche laddove utilizzati, sono proposti in maniera visionaria e originale).
La coppia di attori è formidabile, intensa e credibile fino in fondo. A colpire soprattutto è Michelle Williams, che dimostra di avere nell'intensità delle sue espressioni la forza di un uragano, gestendo peraltro meravigliosamente i flashback, che grazie alla sua bravura non appaiono minimamente contaminati dalla morte dell'amore che costituisce i momenti "presenti". In ogni suo gesto del "presente", in ogni piccola mossa, fa capire categoricamente che, pur essendone dispiaciuta alla disperazione e pur fuggendo la cosa, no: non prova più amore per Dean. Anche Ryan Gosling da parte sua delinea con grande effetto il cinismo e la sincerità del suo personaggio, che invece alla fine tenta in ogni modo di salvare la relazione.
Film meraviglioso, sprigiona mille emozioni ed è catartico e visionario: un prodotto di nicchia per un pubblico raffinatissimo.
Michelle Williams candidata all'Oscar come Miglior Attrice per la sua interpretazione straordinaria.
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gianleo67
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giovedì 18 dicembre 2014
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di cosa parliamo quando parliamo d'amore
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Dean è un giovane ragazzo sradicato che ha trovato lavoro in una ditta di traslochi; Cindy è una bella ragazza che studia medicina e soffre per la separazione dei genitori. Si conoscono quasi per caso, si innamorano quasi subito e lui accetta perfino di sposarla sapendo che la bimba che porta in grembo non è la sua. Anni dopo il loro matrimonio è ormai naufragato nella routine e nel disamore di lei. La separazione, per quanto dolorosa, è ormai inevitabile. Una freccia di cupido scagliata nel cuore dolente dell'America; è questo il senso del primo vero lungometraggio del giovane Cinafrance (il primo non è stato proprio distribuito) e segna l'incursione nei territori misconosciuti di un dramma sentimentale intimista e minimalista insieme che sembra guardare tanto al lirismo appassionato di Terence Malick quanto a quel microcosmo umano contrassegnato dagli inevitabili fallimenti con cui si può declinare la parola 'amore' secondo le mutevoli accezioni care a Raymond Carver ('Di cosa parliamo quando parliamo d'amore').
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Dean è un giovane ragazzo sradicato che ha trovato lavoro in una ditta di traslochi; Cindy è una bella ragazza che studia medicina e soffre per la separazione dei genitori. Si conoscono quasi per caso, si innamorano quasi subito e lui accetta perfino di sposarla sapendo che la bimba che porta in grembo non è la sua. Anni dopo il loro matrimonio è ormai naufragato nella routine e nel disamore di lei. La separazione, per quanto dolorosa, è ormai inevitabile. Una freccia di cupido scagliata nel cuore dolente dell'America; è questo il senso del primo vero lungometraggio del giovane Cinafrance (il primo non è stato proprio distribuito) e segna l'incursione nei territori misconosciuti di un dramma sentimentale intimista e minimalista insieme che sembra guardare tanto al lirismo appassionato di Terence Malick quanto a quel microcosmo umano contrassegnato dagli inevitabili fallimenti con cui si può declinare la parola 'amore' secondo le mutevoli accezioni care a Raymond Carver ('Di cosa parliamo quando parliamo d'amore'). Le pagine di questo percorso umano e sentimentale fatto di gente semplice che cerca di trovare la giusta misura con cui guardare alla vita (un lavoro precario, una indecisione sentimentale, una gravidanza non voluta, un aborto 'abortito', un matrimonio che non dà garanzie per il futuro) sembrano snodarsi tra un prima fatto di scelte sofferte e un dopo di decisioni obbligate, nello straniante parallelo tra un presente improbabile e un passato plausibile e dove si stenta a riconoscere agli stessi personaggi le stesse motivazioni e lo stesso trasporto che ne ha fatto incrociare i percorsi individuali alla ricerca di quella realtà mutevole e infingarda con cui hanno barattato la loro libertà per l'incerto ideale di una improbabile unità familiare. Le persone cambiano e con loro i sentimenti; questo sembra volerci dire Cianfrance rivelando il magistero di una sorprendente saggezza che sembra volere fare un torto alla sua giovane età, laddove un linguaggio che alterna uno sguardo di dolente prossimità ai suoi giovani protagonisti e la sommessa colonna sonora di un San Valentino di strazianti separazioni (almento tanto quanto erano stati sofferti i dolci sussurri dei primi momenti) ci parla con i codici imperscrutabili di una verità dei sentimenti che riesce a trovare nel mistero dell'esistenza individuale la sua vera ragione d'essere ('You and me' della soul band 'Penny and the quarters' ripesca un repertorio blues che suona come il triste paradigma di una fragilità del rapporto a due che non regge alla prova del tempo). Un'America profonda e vera, quale realistica cornice entro cui tratteggiare i sofferti contorni ed il senso di quel difficile mestiere che è la vita, fatta di ragazzi che non hanno finito la scuola e di ragazze madri che hanno sacrificato le proprie ambizioni per una imperdonbabile leggerezza, di nonni ormai abbandonati a morire negli ospizi e di bambini destinati a crescere senza un padre, di una storia d'amore condannata a spegnersi lentamente come il fuoco della passione da cui era nata. Un Ryan Gosling invecchiato e spelacchiato che richiama anche fisiognomicamente l'alter ego del Derek Cianfrance che lo dirige e una straordinaria Michelle Williams quale nuova crocerossina d'America, bionda e graziosa, destinata al camice da (para)medico già indossato nel 'Mammoth' di Lucas Moodysson sono gli indovinati protagonisti di questa epica minimalista dei sentimenti presentata al Sundance di Redford e che ha valso a quest'ultima la nomination come migliore attrice in un film drammatico agli Oscar ed ai Golden Globe 2011.
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balunzen
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martedì 16 settembre 2014
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nella stessa sera ho visitato 2 mondi
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Stasera ho visto Blue Valentine. Non sono un recensore esperto, perciò mi limito ad apprezzare la performance dei due protagonisti (soprattutto la ingiustamente poco nota [a me] Michelle Williams)
e a rilevare quanto pesante sia il film. Pesante! non solo e non necessariamente perché, come tanti dicono, "non succede granché".
Pesante a causa dell'angoscia che trasmette, angoscia che mi ha schiacciato per tutta la durata della pellicola.
Neanche i frequenti flash-back sui primi tempi felici mi alleggerivano la visione e mi permettevano la rielaborazione dei significati e della sostanza, che non ho colto (o che non c'erano...)
Tutto questo non mi è nuovo: di film U.
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Stasera ho visto Blue Valentine. Non sono un recensore esperto, perciò mi limito ad apprezzare la performance dei due protagonisti (soprattutto la ingiustamente poco nota [a me] Michelle Williams)
e a rilevare quanto pesante sia il film. Pesante! non solo e non necessariamente perché, come tanti dicono, "non succede granché".
Pesante a causa dell'angoscia che trasmette, angoscia che mi ha schiacciato per tutta la durata della pellicola.
Neanche i frequenti flash-back sui primi tempi felici mi alleggerivano la visione e mi permettevano la rielaborazione dei significati e della sostanza, che non ho colto (o che non c'erano...)
Tutto questo non mi è nuovo: di film U.S.A. intrisi di pessimismo esistenziale, di fatica di vivere, di nichilismo, troppi ne ho visti!
E allora sapete cosa ho fatto? Sono passato in Gran Bretagna a vedere "Love actually" e mi sono passate tutte le "paturnie".
Lo humour inglese, a volte sguaiato come nelle moine di Hugh Grant, altre volte compresso nella faccia di cemento di Colin Firth .
Certo, il film è leggerino, non ha grosse pretese ecc. ecc. ma, come dice all'inizio la voce narrante:
" Per me l'amore è dappertutto, magari non è particolarmente nobile o degno di nota, ma comunque c'è.
Io ho la strana sensazione che l'amore, se lo cerchi, è...dappertutto". Mi associo.
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scarface9
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sabato 16 agosto 2014
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eh sì!!! l'amore finisce soprattutto così.....
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Due ore di poesia maliconica, agrodolce, in cui s'intrecciano sentimenti puri ed intensi, positivi e negativi. Non mi soffermo sulla bravura dei due attori protagonisti, quasi la stessero vivendo "veramente" questa storia d'amore. Rendere con una sola e semplice espressione uno stato d'animo, è roba per pochi attori. Il film scorre via tra un infinito zuccherino (il passato) ed un caffè freddo ed amaro (il presente); vera realtà, nessuna scena plateale, nessuna perdita di tempo, l'amore che spingeva i due verso la loro storia a forma di cuore, lentamente si è fermato, lasciando spazio alla routine (...maledetta!!!!), al rancore, alla rabbia, alla noia.
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Due ore di poesia maliconica, agrodolce, in cui s'intrecciano sentimenti puri ed intensi, positivi e negativi. Non mi soffermo sulla bravura dei due attori protagonisti, quasi la stessero vivendo "veramente" questa storia d'amore. Rendere con una sola e semplice espressione uno stato d'animo, è roba per pochi attori. Il film scorre via tra un infinito zuccherino (il passato) ed un caffè freddo ed amaro (il presente); vera realtà, nessuna scena plateale, nessuna perdita di tempo, l'amore che spingeva i due verso la loro storia a forma di cuore, lentamente si è fermato, lasciando spazio alla routine (...maledetta!!!!), al rancore, alla rabbia, alla noia. I corpi sono gli stessi, ma le anime no, corrose e stanche si abbandonano al destino scelto anni prima. Fino a che uno dei ne prenda coscienza e coraggio, anche qui lentamente, che non si può andare avanti così per chissà quanti altri anni ancora. Meglio un boccone amaro da mandare giù tutto d'un colpo o un insipido e tiepido bicchiere d'acqua da bere per forza???
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folgore94
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giovedì 19 giugno 2014
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film d autore
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ottima regia si vedono le potenzialita del regista poi confermate nello splendido 'come un tuono'.sicuramente un po' lento ma ottima interpretazione dei due attori principali
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