Una notte da leoni

Una Notte da Leoni (in inglese "The Hangover", il doposbronza), è una commedia divertente che si sponsorizza come tale, e giustamente. Più che giustamente. La premessa è interessante e sviluppata bene, pensate il resto. La storia è pressapoco questa: quattro tizi decidono, per festeggiare l'addio al celibato di uno di loro, di andare a Las Vegas e dimenticarsi per una notte di essere adulti. Il giorno dopo si svegliano ubriachi in un appartamento superlusso con una tigre nel bagno, un bambino nell'armadio e il loro amico Doug scomparso nel nulla. La reazione ovvia e giustificata è il completo disorientamento (vari "Ma che c***o?" sparsi qua e là). Più la storia va avanti più le cose si fanno più delineate e al contempo più confuse. Ma Una Notte da Leoni non si limita a mostrare i nostri tre protagonisti ricostruire gli avvenimenti come tre investigatori. Questo film brillante e originale pone come investigatori tre perfetti idioti. Ed ecco che tutti gli eventi si susseguono uno dietro l'altro come le tessere del domino. Ma non si limita neanche a questo. Una Notte da Leoni riesce a creare una serie di storie parallele che si incastrano a meraviglia senza conclusioni insensate o battute stupide e non divertenti, e anche a tenere un ritmo appassionante e allo stesso tempo non stancante. Le singole scene da sole sono gioielli di comicità: il taser elettrico in faccia, l'incontro con Mike Tyson, il cinesi che hanno sbagliato Doug, e poi ovviamente la parata finale con le foto della festa. Menzione speciale anche per Alan (un esilarante Zach Galifianakis), uno dei personaggi più divertenti che ho mai visto sul grande schermo. Alla fine, che c'è da dire? Se volete la risposta al senso della vita, iscrivetevi a un corso di Yoga, se volete divertirvi il sabato sera con gli amici e uscire di buon umore, andate a vedere questo film. Qualità garantita.