Un amore all'improvviso

Bellissimo film. I passaggi dal presente al passato e al fututo sono a tratti un po critici e complessi ma solo se si va a pensare a un logica ke alla fine non c'è, cioè molte cose nn quadrano se si entra nel dettaglio. Il titolo italiano lo trovo ridicolo e superfluo tanto ke sembra una nurmalissima commedia romantica quando poi c'è un pizzico di sovrannaturale e atmosfera magica del tempo,mi ha ricordato un po " The Butterfly Effect" e un po "LA casa sul lago del tempo". Molto carino davvero, finale alla fine x niente scontato, interpretazione della protagonista molto d'impatto, risulta molto credibile.Lo consiglio :)

Bel film, originale e romantico. Da vedere.

Mi aspettavo veramente molto di più da questo film, che alla fine si è rivelati una delusione e basta!!!

da guardare

Esclusivamente destinato ad un pubblico di romanticoni, che amano i film melensi e strappalacrime, se poi la trama fa buchi da tutte le parti poco importa... Tratto da un romanzo, mi auguro, più coeso nella trama, la storia si dipana a singhiozzi, spizzichi e bocconi. Tante cose restano inspiegate e inspiegabili: perchè la figlia di Henry e Clare riesce a "dominare" la propria malattia? Quanto tempo sta Henry a girovagare nel tempo e in quali luoghi arriva? Perchè non riesce ad evitare le disgrazie sue e altrui? Per nulla ironico come "Ritorno al futuro", per nulla accattivante come "Ghost", "Un amore all'improvviso" è un film che non lascia traccia... Un quesito: ma perchè il bel Eric Bana muore sempre nei suoi film? Vuole forse togliere il primato a Liam Neeson?

Non voglio dilungarmi sulle differenze tra il libro ed il film.So benissimo che quello che funziona sulla carta molto spesso non funziona sul grande schermo(a parte alcune eclatanti eccezioni).Quindi voglio parlare del film in sè.Premesso che adoro Eric Bana,la sua interpretazione qui è un po statica.Non è riuscito ad emozionarmi,per inteso.Il film è abbastanza gradevole ma lento.Il regista non è riuscito ad infondere il giusto grado di tensione che la storia meritava e quindi il film scivola via senza grandi colpi di scena.Magari solo nel finale sono riuscita a vedere un guizzo di drammaticità e coinvolgimento nella recitazione del protagonista il quale ha sempre dato il meglio di se in ruoli drammatici e se diretto da una mano esperta. [+]

Non voglio dilungarmi sulle differenze tra il libro ed il film.So benissimo che quello che funziona sulla carta molto spesso non funziona sul grande schermo(a parte alcune eclatanti eccezioni).Quindi voglio parlare del film in sè.Premesso che adoro Eric Bana,la sua interpretazione qui è un po statica.Non è riuscito ad emozionarmi,per inteso.Il film è abbastanza gradevole ma lento.Il regista non è riuscito ad infondere il giusto grado di tensione che la storia meritava e quindi il film scivola via senza grandi colpi di scena.Magari solo nel finale sono riuscita a vedere un guizzo di drammaticità e coinvolgimento nella recitazione del protagonista il quale ha sempre dato il meglio di se in ruoli drammatici e se diretto da una mano esperta.Ciò non toglie che il film va visto non fosse altro per la particolarità della storia che comunque resta una grande storia d'amore. [-]

non mi ha emozionato per niente..certo non sono un cultore del genere ma speravo in qualcosa di più

Maurizio Porro è una aiznarag. Cioè una garanzia che funziona al contrario. Quando dice che un film è una puttanata andate a vederlo tranquilli, nella peggiore delle ipotesi state per passare un paio d'ore piacevoli. Quando definisce un film "imperdibile" girate i tacchi e scappate a gambe levate dal quartiere dove è ubicata la sala: rischiavate una clamorosa corazzata potemkin. E non lo dico tanto per la stroncatura di questo film in particolare (che non è certo una pietra miliare nella storia del cinema, ma è un prodotto degnissimo, piacevole e che sta assolutamente in piedi nonostante la storia fosse complessa da raccontare). Lo dico perchè una volta, incoraggiato da una sua sentenza di "imperdibilità" sono andato a vedere l'ultima opera di un maestro del cinema internazionale, il portoghese Manoel de Oliveira, dal titolo "Un film parlato". [+]

Maurizio Porro è una aiznarag. Cioè una garanzia che funziona al contrario. Quando dice che un film è una puttanata andate a vederlo tranquilli, nella peggiore delle ipotesi state per passare un paio d'ore piacevoli. Quando definisce un film "imperdibile" girate i tacchi e scappate a gambe levate dal quartiere dove è ubicata la sala: rischiavate una clamorosa corazzata potemkin. E non lo dico tanto per la stroncatura di questo film in particolare (che non è certo una pietra miliare nella storia del cinema, ma è un prodotto degnissimo, piacevole e che sta assolutamente in piedi nonostante la storia fosse complessa da raccontare). Lo dico perchè una volta, incoraggiato da una sua sentenza di "imperdibilità" sono andato a vedere l'ultima opera di un maestro del cinema internazionale, il portoghese Manoel de Oliveira, dal titolo "Un film parlato". Invito chiunque a scaricarlo da Internet, provare -se ci riesce- a visionarlo fino in fondo e dirmi se non gli è venuta voglia di attendere sotto casa l'anziano regista per finirlo a forchettate. [-]

Ma perchè chi fa critica cinematografica non si lascia mai andare? A causa di una ipertrofia dell'emisfero cerebrale sinistro, evidentemente congenita in chi svolge la sua attività, Marianna Cappi censura aprioristicamente la possibilità che il pubblico si lasci contagiare dalla tenera e affascinante atmosfera della storia. Non spende una parola per i protagonisti, letteralmente deliziosi. Esclude dai momenti migliori del film quelli in cui la storia tocca il cuore. E sono molti. Quello del primo incontro in biblioteca, quelli della condivisione del segreto con la coppia di amici, tutti - dico tutti - quelli in cui si ritrovano generazioni di individui cronologicamente incompatibili e legati affettivamente. [+]

Ma perchè chi fa critica cinematografica non si lascia mai andare? A causa di una ipertrofia dell'emisfero cerebrale sinistro, evidentemente congenita in chi svolge la sua attività, Marianna Cappi censura aprioristicamente la possibilità che il pubblico si lasci contagiare dalla tenera e affascinante atmosfera della storia. Non spende una parola per i protagonisti, letteralmente deliziosi. Esclude dai momenti migliori del film quelli in cui la storia tocca il cuore. E sono molti. Quello del primo incontro in biblioteca, quelli della condivisione del segreto con la coppia di amici, tutti - dico tutti - quelli in cui si ritrovano generazioni di individui cronologicamente incompatibili e legati affettivamente. Santo cielo, io non sono un tredicenne brufoloso e imbranato con le ragazze, in attesa sognante della sua prima avventura e pronto a sciogliersi di fronte a qualunque storia d'amore: sono un cinquantacinquenne coniugato, laureato che lavora in un'agenzia di comunicazione. Non sarò un uomo di cultura ma non riesco a giustificare che la raccomandazione critica sia addirittura di evitare la visione del film. La pellicola mi è sembrata ASSOLUTAMENTE all'altezza del libro, che confesso di aver amato molto. Ho visto a suo tempo Ghost e permettetemi di dire che, sebbene all'epoca mi fosse piaciuto, l'idea della storia era assolutamente più grezza di questa, il suo romanticismo enormemente più retorico di questo e l'uso tutto sommato grossiée del faccione di Whoopy Goldberg, sebbene piacevole, non rendeva certo il film migliore di questo. Secondo la sig.ra Cappi lo sceneggiatore "pare dimenticare che, al cinema, solo un'immersione profonda nel reale può indurci a credere a ciò che lo supera e non è parlando e trattando esclusivamente di sentimenti che questi si suscitano e si liberano". Nella sua verbalizzazione farraginosa, mette quindi in dubbio che il sig. Rubin sappia maneggiare la cosiddetta "sospensione dell'incredulità", che è quel magheggio per cui IO SPETTATORE accetto di farmi coinvolgere emotivamente da una surreale storia di viaggi nel tempo come se fosse vera finchè TU SCENEGGIATORE riesci a non tradirmi con incongruenze narrative incompatibili con la storia stessa. Ebbene, pare (vedi sopra) che ad oggi l'83% degli spettatori, di cui sono lieto di far parte, abbiano tenuto fede all'intesa con lo sceneggiatore fino alla fine del film. E sono certo che il loro atteggiamento sia stato condiviso da un certo Brad Pitt, che proprio uno sprovveduto non sarà e che, guardacaso, è il co-produttore esecutivo. Nè si può dire che di "sospensioni dell'incredulità" sia uno che non se ne intende, visto che di recente ha impersonato il meraviglioso Benjamin Button. In una cosa concordo al 100% con la sig.ra Cappi: chi ha approvato un titolo come "un amore all'improvviso" è semplicemente un incompetente. Nel tentativo di sgombrare il campo da rischi di letture fantascientifiche del titolo originale, nel suo piccolo ha semplicemente ammazzato il film. [-]

Io l'ho visto ieri sera. Nonostante il film non sia molto elaborato e sicuramente non uno dei miei generi preferiti si lascia decisamente guardare. La storia è scorrevole, non lascia domanda aperte nel finale e le quasi due ore di film volano senza accorgersene. Sono ottimi anche gli intrecci fatti a seconda dei viaggi nel tempo fatti da un Buon Eric Bana. Io vi invito a vederlo perchè risulta essere un bel film.. e portatevi i fazzoletti!