megliosenza
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martedì 16 marzo 2010
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io l'ho visto due volte! :-)
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molto originale, divertente, senza un attimo di tregua. Una bella storia che rassicura. Il casting è eccezionale: protagonista che sembra essere ripreso nella sua vita normale, sua fidanzata aliena, perfetta; fratello squinternato, preciso; vicino impertinente, insopportabile al punto giusto. Tutti i personaggi sono perfetti. Anche le loro parti. La trama è di pura fantasia, verosimile come un cartone animato: anche sotto i pianoforte non si muore. Invincibile! :-D
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sally
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lunedì 8 febbraio 2010
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trooooppo forte!
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Akin ha già dato prova del suo saper fare. Originale e così verace che dei suoi personaggi puoi sentire gli odori...I suoi attori sono veramente unici li adoro dal primo all'ultimo. Il mio personale giudizio è che si tratta del Sorrentino Turco! Hanno, a mio avviso, parecchio in comune soprattutto la scelta coraggiosa dei personaggi e di conseguenza degli attori. Bei volti vissuti, provati dalla vita.. L'unico neo che gli trovo in questo ultimo film è la mancata fluidità me lo aspettavo più ritmato. BRAVO
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spike
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mercoledì 3 febbraio 2010
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soul kitchen...cibo per l'anima
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Il film più divertente di questo inizio d'anno. Una serie di personaggi stravaganti che affrontano le miserie delle vita con leggerezza, buon cibo e buona musica, tutto condito con un pò di sesso. Irresistibile il protagonista e il cuoco che prende molto (troppo) sul serio il suo lavoro. Scena di culto: LO SPACCAOSSA.... Correte a vederlo!!!!!!!!!
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paolosesto
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lunedì 1 febbraio 2010
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amabile
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Se la storia non fosse scontata, avrei apprezzato il film per il suo sviluppo genuino, senza grandi attori e false promesse; bene la musica e le situazioni, ma devo ammettere che mi sono divertito.
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pgakapg
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sabato 23 gennaio 2010
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buone idee, buoni film
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Un film gustosissimo! Ancora una volta il cinema europeo dimostra come con buone idee e pochi soldi si possano fare buoni film. Non sono necessarie le tavanate galattiche alla Cameron, servono storie per fare il cinema mentre in Italia ci abbandoniamo a consolidate formule tipo i cine-panettone. Questo film si poteva benissimo ambientare a Genova oppure a Palermo, invece....
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paola di giuseppe
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venerdì 22 gennaio 2010
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cucina e musica dell'anima
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Il sound of Istanbul trasferito ad Amburgo, in un capannone di periferia, che si potrebbe dire “fa tanto tendenza” se non fosse, in realtà, tutto quello che si può permettere Zinos, il fratello buono e sfigato con l’ernia del disco di Ilias, quello in galera per furtarelli, in libertà vigilata ancora per sei mesi (alla mammina i due bravi figlioli dicono che ha un contratto a tempo indeterminato su una piattaforma petrolifera), un fratellone di quelli fatti apposta per romperti tutti i giocattoli.
Nel capannone, in parte occupato da un vecchio marinaio ipocondriaco col suo barcone in restauro perenne, insolvente cronico sull’affitto e sempre con gli auricolari addosso per non sentire la musica da pazzi di Zinos, spicca una bella insegna, Soul Kitchen, e si fanno da mangiare cose inguardabili ma, sembra, mangiabili da un’affezionata clientela senza pretese, in una cucina da manuale per gli annali dell’ufficio d’igiene.
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Il sound of Istanbul trasferito ad Amburgo, in un capannone di periferia, che si potrebbe dire “fa tanto tendenza” se non fosse, in realtà, tutto quello che si può permettere Zinos, il fratello buono e sfigato con l’ernia del disco di Ilias, quello in galera per furtarelli, in libertà vigilata ancora per sei mesi (alla mammina i due bravi figlioli dicono che ha un contratto a tempo indeterminato su una piattaforma petrolifera), un fratellone di quelli fatti apposta per romperti tutti i giocattoli.
Nel capannone, in parte occupato da un vecchio marinaio ipocondriaco col suo barcone in restauro perenne, insolvente cronico sull’affitto e sempre con gli auricolari addosso per non sentire la musica da pazzi di Zinos, spicca una bella insegna, Soul Kitchen, e si fanno da mangiare cose inguardabili ma, sembra, mangiabili da un’affezionata clientela senza pretese, in una cucina da manuale per gli annali dell’ufficio d’igiene.
Tutto questo fino all’arrivo dello chef Shayn (Birol Unel, e chi se no?), il cuoco irriducibile per cui la cucina è una missione e guai a criticarlo (in effetti i suoi piatti sono “da orgasmo”, a detta di Zinos), ma è dura portare il gusto dei clienti oltre la soglia minima del “mangiare per vivere” e l’attività rischia di fallire.
Ci penserà la musica, allora, a salvare la baracca, e che musica!
Spalmata lungo tutto il film, dai titoli di testa a quelli di coda, è l’anima della storia e impone una seduta, preliminare o successiva, davanti a quel Crossing the Bridge, documentario di Akin, impagabile davvero per capire l’anima di una musica che mette d’accordo oriente e occidente, e poco importa se non siamo su quel battello sul Bosforo con i BABA ZULA a bere thé alla mela o in qualche bettola di Istanbul con dell’ottimo raki, l’effetto è lo stesso (basta dare un’occhiata al soundtrack del film,impareggiabile l’arrangiamento de La Paloma) e il locale sì che diventa “di tendenza”, stavolta.
Bisognerà addirittura mandare indietro la gente!
Ma le cose della vita si svolgono e si avvolgono, rotolano e si ribaltano, come le acrobatiche evoluzioni dei breakers, gli amori nascono in uno sguardo fulmineo davanti ai cocci rotti dei bicchieri nel bar (Ilias e Lucia) o muoiono sul tapis roulant dell’aeroporto da cui Zinos sta per volare a Shanghai per raggiungere l’eterea, amata Nadine, ricca ereditiera che, invece, sta tornando mano nella mano col cinese, a dimostrazione che non basta una cam installata sul Mac per far sopravvivere i sentimenti (almeno a tutti).
Ma ecco che la polverina afrodisiaca di Shayn, versata in overdose sul déssert, rimetterà le cose a posto, dai problemi col fisco al palazzinaro protervo che vuole a tutti i costi costruire sull’area del locale.
Perfino la schiena malandata di Zinos troverà la terapia appropriata (cose turche, è il caso di dirlo) e i suoi problemi sanitari e sentimentali saranno risolti in blocco.
Certo il film è tutto da vedere e gustare, le gags si susseguono a ripetizione, il ritmo travolge, è spumeggiante, vitale, completamente schizzato, e anche a rivederlo dopo solo qualche giorno dalla prima il divertimento è lo stesso, garantito. L’unico problema è riuscire rimaner fermi sulla poltrona.
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everydaycinema!
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mercoledì 20 gennaio 2010
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mitico soul kitchen!
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Visto lunedì in fuga dagli affollatissimi film usciti nel week end..il trailer non rende l'idea della qualità! ottimo davvero, la storia, nonostante l'intreccio da classica commedia, non è mai banale e non lascia quella fastidiosa impressione di "trito e ritrito". Musica, dialoghi, attori, ambientazione sono davvero intriganti, reali ed azzeccatissimi. Un film che fa uscire dalla sala con un bel sapore di gioia e soddisfazione. Assolutamente consigliato!
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edward teach
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mercoledì 20 gennaio 2010
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vale 14 avatar
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Molto carino anche se qualche passaggio e' tirato via. Certo che dopo aver visto Avatar, Soul Kitchen e' un capolavoro. Il regista e' bravo davvero e prima o poi gli uscira' il grande film.
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sassolino
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martedì 19 gennaio 2010
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questo pazzo pazzo pazzo mondo
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Questo pazzo pazzo pazzo mondo (strepitosa commedia di Stanley Kramer) altro non è che Wilhelmburg, ameno sobborgo amburghese che accoglie una nidiata di fuoriusciti:
c'e' il vecchio barbone greco con la sua barca di legno in casa e una bocca farcita di improperi; c'e' Zinos, il protagonista di questa colorata commedia umana, che messe da parte le origini borghesi tenterà di avviare il pittoresco locale, luogo di ritrovo di tutto il teatrino.
Le cose inizieranno a decollare con l'arrivo dell'irresistibile cuoco, Stiakos si dovrebbe chiamare, maniaco della nouvelle cuisine e intransigente verso chiunque la violi, talmente intransigente da brandire un Machete.
Poi ci sono i personaggi di contorno, che sono talmente tanti da non bastare un un menu per impilarli.
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Questo pazzo pazzo pazzo mondo (strepitosa commedia di Stanley Kramer) altro non è che Wilhelmburg, ameno sobborgo amburghese che accoglie una nidiata di fuoriusciti:
c'e' il vecchio barbone greco con la sua barca di legno in casa e una bocca farcita di improperi; c'e' Zinos, il protagonista di questa colorata commedia umana, che messe da parte le origini borghesi tenterà di avviare il pittoresco locale, luogo di ritrovo di tutto il teatrino.
Le cose inizieranno a decollare con l'arrivo dell'irresistibile cuoco, Stiakos si dovrebbe chiamare, maniaco della nouvelle cuisine e intransigente verso chiunque la violi, talmente intransigente da brandire un Machete.
Poi ci sono i personaggi di contorno, che sono talmente tanti da non bastare un un menu per impilarli. Tuttavia meritano meznione almeno altri due: la rigorosa ispettrice delle imposte sodomizzata ad arte e il fratello di Zinos, novello Arsenio Lupin, dal cuore grande come il risvolto del suo doppiopetto.
Velocità, ritmo, atmosfere underground caratterizzano questa rutilante commedia in una sorta di intermezzo fiabesco con qualche accenno alla poetica dei miseri tanto cara a Kaurismaki.
Se poi ci si aggiunge un montaggio frenetico, una colonna sonora molto originale (c'e' addirittura una canzone italiana degli anni 50, forse una di Nino Bixio o di Achille Togliani, ma per questo ci vorrebbe 'esperto maximo Dario Salvatori) se ne estrae una movimentatissima Camelot in cui i cavalieri della tavola rotonda sono proprio loro, con quelle facce un po cosi', quell'espressione un po cosi', che abbiamo noi che abbiamo visto Willhelmmburg!
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lunetta
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martedì 19 gennaio 2010
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buone ricette
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capita spesso nel cinema degli ultimi anni, che la cucina sia lo scenario di una o più storie, e che la buona cucina si identifichi a volte con l'aspetto positivo della vita: una ricetta riuscita, è una vittoria nel percorso difficile del vivere quotidiano.
Film decisamente non holliwoodiano, sia per alcune scene "comiche", sia per la scelta degli attori. Ma questo è un pregio, a volte fa bene guardare anche altro. Commedia gradevole, storia vecchia, ma sviluppata bene, mai noiosa, a volte divertente. Protagonista perfetto nel suo ruolo accattivante, carino, ma non troppo, buono, "per bene", reso più simpatico dalla sua lombalgia.....alla fine diventa un ottimo cuoco!
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