kalibano
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sabato 25 settembre 2010
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abele o caino: il giusto da che parte sta?
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una tragicomica messa in scena che riguarda la storia di due fratelli gemelli speculari e contrapposti. due vite divergenti che si ricongiungono in un finale molto prevedibile.
l'affermato e cinico professore universitario e lo spacciatore di erba buono. quale morale prevarrà?
una ben riuscita irriverenza al classico cinema d'autore con un palese riferimento ai maestri Coen, incluso gli accenni alla cultura ebraica della bassa provincia americana. discreta l'interpretazione di edward norton...ma c'è stato di meglio. il film si lascia comunque vedere e non è certo da annoverare tra i capolavori della storia del cinema. ma va bene anche cosi...
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eddie ds
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lunedì 27 settembre 2010
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e la trama dov'è?
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Un Edward Norton strepitoso nell’interpretazione di un doppio ruolo, peccato essere l’unico elemento di buon livello in un film visibilmente povero di mezzi, con una narrazione lenta e un utilizzo poco convincente degli strumenti della commedia che contrastano fortemente quelli del dramma.
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theclubber
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martedì 28 settembre 2010
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edward norton al quadrato
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La storia, scritta e diretta da Tim Blake Nelson (che recita anche a fianco di Norton), è quella di due fratelli gemelli che nonostante la somiglianza fisica, sono diversi dal punto di vista caratteriale. Il primo, Bill, è un professore universitario di filosofia antica, mentre l'altro, Brady, è un coltivatore di marijuana. Il primo vive in città, mentre il secondo vive nel paesino natale, dove coltiva e "smercia" la sua erba di cui va fiero.
Quando Brady è nei guai perché deve pagare un suo cliente che l'ha aiutato ad avviare l'attività, chiede al fratello di sostutuirlo per creargli un alibi perfetto. Dopo le prime titubanze, Bill accetta.
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La storia, scritta e diretta da Tim Blake Nelson (che recita anche a fianco di Norton), è quella di due fratelli gemelli che nonostante la somiglianza fisica, sono diversi dal punto di vista caratteriale. Il primo, Bill, è un professore universitario di filosofia antica, mentre l'altro, Brady, è un coltivatore di marijuana. Il primo vive in città, mentre il secondo vive nel paesino natale, dove coltiva e "smercia" la sua erba di cui va fiero.
Quando Brady è nei guai perché deve pagare un suo cliente che l'ha aiutato ad avviare l'attività, chiede al fratello di sostutuirlo per creargli un alibi perfetto. Dopo le prime titubanze, Bill accetta.
Va premesso che è difficile classificare questo film: all'inizio è una commedia, ma durante lo svolgimento dei fatti muta in qualcosa di più torbido e misterioso.
Ottima la (doppia) prova di Edward Norton nei panni dei due fratteli Kincaid, anche se il doppiaggio italiano non rende giustizia all'ottimo lavoro fatto da Norton sulle voci dei due protagonisti (Brady conserva il suo accento dell'Oklahoma, mentre Bill l'ha perso). Un po' meno brillante Susan Sarandon che interpreta la madre di Bill e Brady, una donna tossicodipendente, ricoverata in un ospizio.
Il regista prende spunto dalla sua esperienza con i fratelli Coen per una black comedy di discreto livello, dove la sceneggiatura non è sicuramente il punto forte. Si lascia anche andare, nel finale, a qualche scena particolarmente cruenta, ma fa parte del gioco.
Purtroppo il titolo italiano non aiuta ad intentificare il film, che sicuramente viene scambiato da molti per una commediola su spacciatori e fattoni. Inoltre la stessa distribuzione americana (durante il primo weekend il film è stato distribuito in sole tre sale), non può aiutare nemmeno quella italiana. Italia che non apprezzerà mai film che non sono blockbuster o commercialate fuori misura. E non lo dico perché questo è un gran film, ma perché vedendo la sala praticamente vuota viene quasi da pensare che in Italia nessuno sa più apprezzare la magia della sala cinematografica. Stessa cosa che avevo "respirato" andando a vedere Somewhere. Ma a differenze di Somewhere, questo film almeno è bello da vedere. Quindi è doppiamente un peccato. Doppio come Ed Norton.
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dario
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lunedì 23 maggio 2011
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un disastro
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Quel poco che tenta di dire lo dice male. Manca l'idea forte, così il film cade da tutte le parti. Non è commedia e non è dramma. E' qualcosa di pigro che si dipana e si raggomitola allo stesso tempo. Truculenze inutili, scene lunghe e noiose, tanto bla bla spalmato solennemente e povere esibizioni. La disarticolazione è ampia e si vede benissimo. Il film alla fine non scuote, non interessa, frana su se stesso. Gli attori? Tutti inutili.
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jeremy b. miller
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giovedì 23 settembre 2010
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edward & norton
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Se Edward Norton non ha ancora vinto un oscar per i suoi film, nessuno potrà negarglielo per questa sua fantastica interpretazione. Con la regia di Tim Blake Nelson (O come Otello) e Keri Russel (La musica nel cuore – August Rush) come spalla femminile, Norton porta sul grande schermo la vita di due gemelli separati dalla distanza e dagli interessi: il primo a New York con l’interesse per la filosofia classica, il secondo nel paese natale con la passione per la mariuana. Restano separati per 12 anni finché un problema di droga non li ricongiunge nel paese di nascita. Finalmente, dopo tanto tempo, riesco a vedere un finale all’altezza della pellicola. Inaspettato, ma sicuramente si può considerare la scelta migliore.
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Se Edward Norton non ha ancora vinto un oscar per i suoi film, nessuno potrà negarglielo per questa sua fantastica interpretazione. Con la regia di Tim Blake Nelson (O come Otello) e Keri Russel (La musica nel cuore – August Rush) come spalla femminile, Norton porta sul grande schermo la vita di due gemelli separati dalla distanza e dagli interessi: il primo a New York con l’interesse per la filosofia classica, il secondo nel paese natale con la passione per la mariuana. Restano separati per 12 anni finché un problema di droga non li ricongiunge nel paese di nascita. Finalmente, dopo tanto tempo, riesco a vedere un finale all’altezza della pellicola. Inaspettato, ma sicuramente si può considerare la scelta migliore. Norton, con il suo talento, è in grado di portare sulla scena due personaggi che nonostante siano fisicamente identici risultano completamente diversi: Bill scappa dal suo paese, elimina il suo accento, studia e diventa professore universitario; Brady mantiene il suo accento (completamente eliminato lo splendido lavoro di Norton nella traduzione italiana) e porta avanti gli insegnamenti dei suoi genitori, si dedica anima e corpo alla famiglia e alle cosiddette droghe leggere. Viene messa in risalto l’intelligenza dei due gemelli: Bill diventa uno dei più importanti scrittori di filosofia mentre Brady crea un metodo per migliorare esponenzialmente la qualità del suo prodotto: stessa intelligenza diversi fini. E adesso arriviamo al mio pensiero: due mondi a confronto. Il mondo cittadino, dominato dal colore grigio, dalle regole e dalla serietà, dove chi vuol far carriera deve farlo a discapito del prossimo; e il mondo della periferia, dominato dal verde dalla libertà e dalla spensieratezza (generata da alcool e canne) dove ognuno protegge i propri famigliari … a volte sacrificando la propria vita. Ma questo mondo è in declino: la possibilità di una vita più agiata e regolare ci spinge verso il grigio della città obbligandoci a dimenticare le nostre origini e le nostre abitudini. Non solo noi tendiamo al conformismo, ma anch’esso ci cerca … ci vuole stanare e ridurre allo standard. Non dimentichiamo le nostre origini … sono quelle che ci hanno reso unici.
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renato volpone
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lunedì 20 settembre 2010
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tutto fuorchè una commedia
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La prima parte del film è lentissima e si fatica a tenere gli occhi aperti, non si capisce se ridere o piangere. La seconda parte diventa più movimentata, ma incredibilmente violenta, una violenza assolutamente gratuita e insensata. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, non si capisce dove volesse arrivare il regista, di fatto il film è inclassificabile.
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