jonnylogan
|
giovedì 14 novembre 2024
|
l'incudine del metal
|
|
|
|
Un documentario che prima di essere una pellicola dedicata agli appassionati dello speed metal è la storia di due protagonisti di questo genere. Gente che per la musica ha fatto letteralmente di tutto, ovvero Steve ‘Lips’ Kudlow e Robb Reiner, che a 50 anni abbondantemente compiuti ancora cavalcano il loro sogno. Suonando in locali piccoli e mal illuminati e senza mai dimenticarsi di essere i precursori di un genere che ha saputo concedere fama e denari ad altri protagonisti: Antrhrax, Megadeth e Slayer, solo per citare i più prestigiosi. Gruppi che sempre, anche nel corso della pellicola, non lesinano mai la propria venerazione per ‘l’incudine’ (The Anvil – trad.).
Nel frattempo però per Lips e Robb si è aperta la stagione di ricordi e occasioni perdute.
[+]
Un documentario che prima di essere una pellicola dedicata agli appassionati dello speed metal è la storia di due protagonisti di questo genere. Gente che per la musica ha fatto letteralmente di tutto, ovvero Steve ‘Lips’ Kudlow e Robb Reiner, che a 50 anni abbondantemente compiuti ancora cavalcano il loro sogno. Suonando in locali piccoli e mal illuminati e senza mai dimenticarsi di essere i precursori di un genere che ha saputo concedere fama e denari ad altri protagonisti: Antrhrax, Megadeth e Slayer, solo per citare i più prestigiosi. Gruppi che sempre, anche nel corso della pellicola, non lesinano mai la propria venerazione per ‘l’incudine’ (The Anvil – trad.).
Nel frattempo però per Lips e Robb si è aperta la stagione di ricordi e occasioni perdute. Con le difficoltà di chi deve scontrarsi con una vita fatta di bollette da pagare e di lavori precari, mentre il rock dev'essere posto in secondo piano e giudicato alla stregua di un semplice passatempo.
Sacha Gervasi, sceneggiatore di The Terminal (id.; 2004) e appassionato sincero e disinteressato. Si ricordava di un gruppo di origine canadese, intravisto nel corso di un concerto e del quale si innamora perdutamente. Spinto dalla curiosità di scoprire dove siano terminati i propri idoli va alla loro ricerca ritrovandoli in sala di incisione esattamente come agli apici della carriera. Inizia, con il loro permesso, a seguirli sia nelle tournée, sia nella vita di tutti i giorni, fatta di litigi, di piccole gioie e di poche soddisfazioni. Filmandone interviste e concerti, paragonati prontamente con quelli sold out degli ’80. Raccogliendo anche testimonianze dei gruppi che al duo canadese devono parte del loro stile.
Presentato in decine di festival, a iniziare dal Sundance Film del 2008, Anvil ! The story of Anvil, rappresenta un ottimo prodotto sia per i cultori di un genere con milioni di appassionati, sia per i fan dei documentari, grazie alla presa diretta con la quale la pellicola è stata girata.
Il DVD, uscito alle nostre latitudini dopo ben quattro anni, è corredato da “Metallo su Metallo”, testo che narra le gesta di Reiner e ‘Lips’ ma anche di altri gruppi che come il duo canadese avevano toccato il cielo con un dito salvo poi cadere nel precipizio del “…poteva essere ma non è stato.”
Pubblicato in Italia nella collana Real Cinema Feltrinelli, Anvil ! The story of Anvil , è un rockumenatry da non perdere se siete appassionati di storie di vita che possano, al tempo stesso, farvi sorridere e riflettere, il tutto molto prima di essere una splendida cavalcata dai toni rock.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jonnylogan »
[ - ] lascia un commento a jonnylogan »
|
|
d'accordo? |
|
no_data
|
lunedì 26 marzo 2012
|
metal on metal!
|
|
|
|
Gran bel film, oltre che descrivere le mille difficoltà di questa band, gli Anvil che pur essendo una tra le più importanti band Heavy Metal non è stata mai altrettanto apprezzata da tutti; inoltre questo film da una risposta a coloro che si chiedono che senso ha acquistare ancora dischi, CD ecc. oltre a quello personale, essendo nell'era del download e del "sapere facile", con internet che sta rovinando anche questo aspetto, del vero spirito Heavy Metal nel supportare le band in tutto e per tutto. Consiglio per gli amanti dell'Heavy Metal.
|
|
[+] lascia un commento a no_data »
[ - ] lascia un commento a no_data »
|
|
d'accordo? |
|
lussio
|
domenica 25 marzo 2012
|
finalmente, la musica senza tanti fronzoli
|
|
|
|
Per chi è nato a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta il Metal rappresenta una tappa quasi obbligata nel gorgo della propria adolescenza. Chi, di quella generazione, non ha ascoltato almeno una volta una canzone dei Metallica, degli Slayer o degli Iron Maiden? Anche perché vivere direttamente la nascita dell'hard rock non ci è toccato. Io il nome Anvil l'ho sempre associato a un attrezzo del fabbro. Confesso, sebbene abbia avuto anch'io la mia fase metallara, di non aver mai ascoltato una sola canzone di questa straordinaria band canadese. Dico straordinaria perché dopo aver visto il film mi sono ingoiato la loro musica fino quasi a farne indigestione e debbo ammettere che il loro pluridecennale anonimato è un autentico mistero, o forse no.
[+]
Per chi è nato a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta il Metal rappresenta una tappa quasi obbligata nel gorgo della propria adolescenza. Chi, di quella generazione, non ha ascoltato almeno una volta una canzone dei Metallica, degli Slayer o degli Iron Maiden? Anche perché vivere direttamente la nascita dell'hard rock non ci è toccato. Io il nome Anvil l'ho sempre associato a un attrezzo del fabbro. Confesso, sebbene abbia avuto anch'io la mia fase metallara, di non aver mai ascoltato una sola canzone di questa straordinaria band canadese. Dico straordinaria perché dopo aver visto il film mi sono ingoiato la loro musica fino quasi a farne indigestione e debbo ammettere che il loro pluridecennale anonimato è un autentico mistero, o forse no.
Mi sono dunque seduto davanti allo schermo con curiosità. Mi aspettavo uno di quei film celebrativi e impolverati che ripropongono le magnifiche sorti e progressive del tempo che fu. Sorpresa! Nessuna celebrazione, nessuna apologia del passato. Questo film è un meraviglioso pugno nello stomaco, un anvil vera che ti si appende ai piedi e ti riporta al suolo per mostrarti che non tutti i musicisti, anche se un tempo famosi, sono ricchi e passano le giornate a contemplare la loro villa con piscina in Florida. Lips e Reiner sono uomini in carne e ossa, con le loro (molte) debolezze e costretti a sbarcare il lunario sospesi fra l'amore della famiglia e i fantasmi di una notorietà passata che non vuol tornare. Il sogno di tornare famosi e la consapevolezza di essere stati defraudati dalla sorte li spingono a tentare contro ogni buonsenso la via del successo discografico. Un percorso accidentato che il regista mostra senza fronzoli, ma con l'umanità di due uomini che si mettono in gioco perché hanno deciso trent'anni prima di vivere come pare a loro. Resta da convincere il mondo e a giudicare dai due dischi che gli Anvil hanno pubblicato dopo quello oggetto del film-documentario sembra ci siano riusciti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lussio »
[ - ] lascia un commento a lussio »
|
|
d'accordo? |
|
|