Nel susseguirsi delle scene di un film televisivo leggiamo le pagine di storia del nostro paese nel suo ennesimo ingarbuglio politico. Tra i fatti che conosciamo e quelli che forse non sapremo mai, Gianluca Tavarelli ha tentato di rimbalzare nella vicenda della vita e morte dello statista Aldo Moro, senza offendere nessuno o commettere errori storici. La scrittura ti riempie di pulci nelle orecchie e nonostante si nasconda da una educazione narrativa non tipica della fiction, non riesce a bloccare la rabbia. Rabbia che nasce dal sentimento di miseria di fronte a un potere che ti deride e che decide comunque le tue sorti. Nella vicenda narrata non si sa chi sono le vittime e chi carnefici. Mi chiedo perchè noi italiani perseveriamo nella goduriosa chiacchera politica; ci servisse almeno a capire il nostro stato, gli errori fatti trent'anni fà fossero perlomeno utili al cambiamento.
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Nel susseguirsi delle scene di un film televisivo leggiamo le pagine di storia del nostro paese nel suo ennesimo ingarbuglio politico. Tra i fatti che conosciamo e quelli che forse non sapremo mai, Gianluca Tavarelli ha tentato di rimbalzare nella vicenda della vita e morte dello statista Aldo Moro, senza offendere nessuno o commettere errori storici. La scrittura ti riempie di pulci nelle orecchie e nonostante si nasconda da una educazione narrativa non tipica della fiction, non riesce a bloccare la rabbia. Rabbia che nasce dal sentimento di miseria di fronte a un potere che ti deride e che decide comunque le tue sorti. Nella vicenda narrata non si sa chi sono le vittime e chi carnefici. Mi chiedo perchè noi italiani perseveriamo nella goduriosa chiacchera politica; ci servisse almeno a capire il nostro stato, gli errori fatti trent'anni fà fossero perlomeno utili al cambiamento. Una fiction serve, se non aggiunge nulla? Mi chiedo perchè abbiamo paura di osare e di rischiare e di voltare pagina. Un buon lavoro questo "Aldo Moro - Il Presidente", peccato che non possa urlare fino alla fine le sue grida di protesta. Peccato che bisogni usare un Placido (Moro) fuori parte e stanco, messo dai produttori per accalappiare gli ultimi spettatori. Un plauso invece a Tavarelli che tenta al nuovo tra la retorica della scatola televisiva. Un plauso a Ninni Bruschetta (Leonardi) e Donatella Finocchiaro (Faranda) e alla loro interpretazione. Un plauso finale alle facce dei bravi nuovi attori Giulia Michelini (Braghetti), Stefano Scandaletti (Gallinari) e Gianluca Morini (Maccari).
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