noodles
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mercoledì 4 marzo 2009
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squallore
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un film squallido dove il relativismo regna sovrano
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fritz62
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lunedì 2 marzo 2009
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un opera rasserenante
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Finalmente un film su personaggi comuni.
Molto delicato non grossolano come certe pellicole italiane. Chi ha l'età del protagonista si può identificare facilmente. Ne uscissero film di questo genere !!
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olgadicom
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lunedì 23 febbraio 2009
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beati pensionati!
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Finalmente la commedia fatta bene (invano cercata nelle sale in questi mesi), deliziosa nella sua semplicità, con una punta di malinconia che non guasta, senza versanti melò sul tema anziani e pensione. Qualche critico l’ha paragonata al nostrano Pranzo di ferragosto, ma le affinità a mio parere si fermano all’ammirevole leggerezza. In Vuoti a rendere quest’ultima si alimenta di un humour ceco, un po’ nordico e un po’ romagnolo (non a caso i sogni felliniani del protagonista), mescolanza insolita che dà vita a un modo di raccontare abbastanza particolare. Chi dirige il film è nella vita il figlio, sceneggiatore e attore il padre e anche questa relazione è un po’ rovesciata rispetto alla norma.
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Finalmente la commedia fatta bene (invano cercata nelle sale in questi mesi), deliziosa nella sua semplicità, con una punta di malinconia che non guasta, senza versanti melò sul tema anziani e pensione. Qualche critico l’ha paragonata al nostrano Pranzo di ferragosto, ma le affinità a mio parere si fermano all’ammirevole leggerezza. In Vuoti a rendere quest’ultima si alimenta di un humour ceco, un po’ nordico e un po’ romagnolo (non a caso i sogni felliniani del protagonista), mescolanza insolita che dà vita a un modo di raccontare abbastanza particolare. Chi dirige il film è nella vita il figlio, sceneggiatore e attore il padre e anche questa relazione è un po’ rovesciata rispetto alla norma. Pare che essa sia stata vissuta burrascosamente, ma alla fine l’opera è nata e ha concluso la trilogia dell’autore che nelle prove precedenti aveva scelto come tema l’infanzia e l’età adulta.
La città che fa da sfondo è Praga, soprattutto quella dei quartieri periferici, con una ferrovia che scorre sotto le finestre dei protagonisti sulla quale passa un trenino sbuffante d’altri tempi. Cito il particolare perché i sogni erotici, purtroppo solo tali, di Joseph (Zdanèk Sverak) si svolgono su un treno con controllori e personale costituito da discinte e seducenti ragazze. Nella realtà il nostro è un ex-professore da poco in pensione perché si è licenziato da una scuola che non lo interessa, non lo diverte, “Non sono più felice qui” dirà nelle prime scene del film in cui si consuma la sua decisione di abbandonare. Lasciato il posto, l’ex non vuole però far parte dei gruppi di pensionati sfaccendati che siedono ai giardinetti e cerca una qualsivoglia occupazione. Prima diventa, tra i brontolii della moglie (anch’ella insegnate in pensione) uno stagionato poni-express, ma l’incarico ha presto fine per una brutta caduta dalla bici che inforca per il suo servizio. Dopo, è la volta dell’impiego in un supermarket, dove è addetto alla resa dei vuoti, di qui il titolo. Il nuovo lavoro si rivela moto fertile di conoscenze e relazioni per il nostro pensionato che con la sua vitalità e disponibilità, anche se un po’ ispido, trova modo di influenzare positivamente, coscientemente o per caso, le vite di chi gli sta intorno. Né si sottrae al suo ruolo di nonno, perfettamente in grado di giocare alla pari col nipotino e tenta, seppur con scarsa fortuna, di inverare le sue fantasie sessuali. Nel frattempo si svolgono anche incontri e scontri con la moglie (Daniela Kolarova bravissima) tanto lucida e concreta quanto lui è fantasioso e pasticcione. La storia si chiude simbolicamente con un volo: lo spettatore vedrà di che tipo.
Indovinata la fotografia, come pure la music;a, accattivante l’indagine dell’animo umano tramite personaggi che commuovono e divertono e nei quali ci si può riconoscere o per gli acciacchi o per l’indomabile voglia di vita o per l’ironia o per le paure e le fragilità che l’invecchiare comporta. Unica difesa – sembra suggerire Joseph – è aver voglia di cambiare e non essere soli, richiusi nelle inevitabili tristezze.
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polemos
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lunedì 23 febbraio 2009
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l' ho trovato bello
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FORSE X' O' 47 ANNI, MA L'O' TROVATO BELLO, HO PIANTO E RISO, A VOLTE CONTEMPORANEAMENTE, E A VOLTE HO PENSATO PARLASSE PROPRIO DI ME. lO CONSIGLIO, è ANCHE UN FILM ALLEGRO, COSA NON FREQUENTE
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polemos
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lunedì 23 febbraio 2009
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4
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FORSE X' O' 47 ANNI, MA L'O' TROVATO BELLO, HO PIANTO E RISO, A VOLTE CONTEMPORANEAMENTE, E A VOLTE HO PENSATO PARLASSE PROPRIO DI ME. lO CONSIGLIO, è ANCHE UN FILM ALLEGRO, COSA NON FREQUENTE
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nico
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giovedì 12 febbraio 2009
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che schifo
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ero curioso finalmente riesco a vedere un film ceco chissà quale poetica esprimerà, mmmmm che merda ecco perché non ne avevo mai visto uno, ecco perché questo paese nn si sente mai nominare tranne che per i bordelli.
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(di granderinco)
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miky
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mercoledì 11 febbraio 2009
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film orribile
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film penoso nn sprecate tempo guardate altro
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gladsome
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giovedì 5 febbraio 2009
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bel film, delicato e con grande umor
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Ho visto il film al "Centrale" di Milano e mi è piaciuto molto. Bravi lo sceneggiatore ed il regista a trattare il problema della terza età con una grande delicatezza ed un ottimo senso dell'umorismo. Bravissimo l'attore principale. Ficcanti le battute durante tutto il film. Lo consiglio vivamente.
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danit
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mercoledì 4 febbraio 2009
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ci si può identificare benissimo
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Il regista si autocita, facendo passare alcune immagini di Kolia, ma glielo si perdona assolutamente.
Film di rara originalità dove il ritmo lento dell'inizio è propedeutico all' incalzare delle situazioni di cui si gode alla fine.
Non so se in una recensione di un improvvisato critico si debbano mettere molti elementi narrativi (sennò che gusto c'è nella visione ?) ma si può dire senz'altro che alcuni passaggi sono esilaranti soprattutto se si fa lo stesso mestiere del protagonista e non si è più giovanissimi. Tuttavia non tutti saranno prof. e non tutti al limite della pensione ehhe
Quindi auguro buona visione a tutti gli altri che, per esempio, nel volo in mongolfiera, potranno apprezzare il gusto e la lievità di una vita vissuta a tuttotondo.
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Il regista si autocita, facendo passare alcune immagini di Kolia, ma glielo si perdona assolutamente.
Film di rara originalità dove il ritmo lento dell'inizio è propedeutico all' incalzare delle situazioni di cui si gode alla fine.
Non so se in una recensione di un improvvisato critico si debbano mettere molti elementi narrativi (sennò che gusto c'è nella visione ?) ma si può dire senz'altro che alcuni passaggi sono esilaranti soprattutto se si fa lo stesso mestiere del protagonista e non si è più giovanissimi. Tuttavia non tutti saranno prof. e non tutti al limite della pensione ehhe
Quindi auguro buona visione a tutti gli altri che, per esempio, nel volo in mongolfiera, potranno apprezzare il gusto e la lievità di una vita vissuta a tuttotondo.
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mauricass
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venerdì 23 gennaio 2009
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da consigliare
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Da consigliare ai pensionati depressi , amate
di piu' la vita (che rimane)
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