anny baggins
|
domenica 21 ottobre 2007
|
la leggenda di un topo straordinario
|
|
|
|
Un topo. In cucina. Un topo in cucina. HEY! Cosa ci fa un topo nella MIA cucina?!?! In cucina, niente topi. Cuochi, semmai. Grandi e piccoli chef. Così piccoli da potersi nascondere sotto un cappello. Così piccoli da poter dormire in una scatola di fiammiferi. Così piccoli da poter diventare il più grande cuoco di tutta la Francia. Se gli si desse un'occasione. L'occasione per sfondare un muro di pregiudizi e frasi fatte, l'occasione per mostrare il proprio talento. Per dimostrare la propria grandezza. Nel proprio piccolo. Un piccolo che poi è grande, perchè quel che conta non è il QUANTO, ma il COME. Come si pensa, come si ama, come si legge, come si capisce. Come si cucina. Certo. Come si cucina.
[+]
Un topo. In cucina. Un topo in cucina. HEY! Cosa ci fa un topo nella MIA cucina?!?! In cucina, niente topi. Cuochi, semmai. Grandi e piccoli chef. Così piccoli da potersi nascondere sotto un cappello. Così piccoli da poter dormire in una scatola di fiammiferi. Così piccoli da poter diventare il più grande cuoco di tutta la Francia. Se gli si desse un'occasione. L'occasione per sfondare un muro di pregiudizi e frasi fatte, l'occasione per mostrare il proprio talento. Per dimostrare la propria grandezza. Nel proprio piccolo. Un piccolo che poi è grande, perchè quel che conta non è il QUANTO, ma il COME. Come si pensa, come si ama, come si legge, come si capisce. Come si cucina. Certo. Come si cucina. Perchè è di cucina che stiamo parlando. Di un topo in cucina. Ma di una cucina che è la vita. La vita con le sue gerarchie. Con la sua indifferenza per i talenti veri, costretti a sottostare alla logica di mercato. Per i sentimenti veri, quelli autentici: la riconoscenza, l'amore che non aspetta di essere riamato, la forza di volontà che può, deve, essere più grande di noi, l'affetto, la comprensione oltre ogni limite. Togliamoci tutti il cappello e facciamo un inchino a questo grande Piccolo Chef. Nella cucina che è la sua vita (o nella sua vita che è una cucina, fate voi) è riuscito ad abbattere un muro e proiettarsi dall'altro lato, con il coraggio di chi va avanti, sempre, ad ogni costo. Con il coraggio di chi sogna. Perchè noi e i sogni, lo sappiamo, siamo fatti proprio della stessa stoffa.
[-]
[+] wiiììììììì!!!!!!!
(di francesina)
[ - ] wiiììììììì!!!!!!!
|
|
[+] lascia un commento a anny baggins »
[ - ] lascia un commento a anny baggins »
|
|
d'accordo? |
|
laura
|
mercoledì 19 dicembre 2007
|
niente di già visto.
|
|
|
|
Ci si può facilmente dimenticare di stare guardando un cartone animato: la storia si fa subito animata, umana se così si può dire, nell'espressione dei suoi sentimenti, nel desiderio di un essere vivente di realizzare qualcosa verso la quale si sente prepotentemente portato. Si incontrano tutti i personaggi che troviamo anche noi lungo la nostra strada: la persona che all'inizio della conoscenza ti è quasi nemica, ma poi diventa il tuo sostegno fondamentale; l'irrealizzato e decisamente poco umile "chef" che crede (una volta tanto a torto) di essere insuperabile e così via.
Mi hanno colpito, soprattutto, le piccole espressioni come ad esempio il musetto di Remy quando, chiuso nel vasetto di vetro, risponde con piccoli cenni della testolina alle domande del giovane Linguini o anche, questa volta "insuperabile", l'espressione del famosissimo critico gastronomico quando assaggia il primo boccone della "ratatouille" e letteralmente e visivamente, lascia sciogliere il ghiaccio che circonda il suo cuore, riportando alla mente dolcissimi ricordi mai dimenticati.
[+]
Ci si può facilmente dimenticare di stare guardando un cartone animato: la storia si fa subito animata, umana se così si può dire, nell'espressione dei suoi sentimenti, nel desiderio di un essere vivente di realizzare qualcosa verso la quale si sente prepotentemente portato. Si incontrano tutti i personaggi che troviamo anche noi lungo la nostra strada: la persona che all'inizio della conoscenza ti è quasi nemica, ma poi diventa il tuo sostegno fondamentale; l'irrealizzato e decisamente poco umile "chef" che crede (una volta tanto a torto) di essere insuperabile e così via.
Mi hanno colpito, soprattutto, le piccole espressioni come ad esempio il musetto di Remy quando, chiuso nel vasetto di vetro, risponde con piccoli cenni della testolina alle domande del giovane Linguini o anche, questa volta "insuperabile", l'espressione del famosissimo critico gastronomico quando assaggia il primo boccone della "ratatouille" e letteralmente e visivamente, lascia sciogliere il ghiaccio che circonda il suo cuore, riportando alla mente dolcissimi ricordi mai dimenticati.
Ci si sente quasi vincitori, alla fine, quando Remy realizza finalmente il suo sogno, che è diventato anche il nostro.
[-]
[+] sono daccordo
(di lilo)
[ - ] sono daccordo
|
|
[+] lascia un commento a laura »
[ - ] lascia un commento a laura »
|
|
d'accordo? |
|
danilodac
|
mercoledì 24 marzo 2010
|
ratatouille- l'arte di sognare
|
|
|
|
Dal 1995 la Pixar Animation Studios ci ha abituati ad uno stile un po’ diverso da quello che aveva caratterizzato la produzione Disney degli anni precedenti; con l’unione delle due case di produzione è venuta a crearsi una fusione perfetta che mira al mantenimento della tenuta classica dei cartoni animati Disney “vecchio stampo” con l’aggiunta di qualcosa di nuovo: l’effervescenza della Pixar.
Dialoghi brillanti, personaggi coloriti, ambientazioni suggestive, musiche trascinanti e una grafica stupefacente. E’ la ricetta perfetta che la famosa casa di produzione americana (nata inizialmente come una divisione della “ LucasFilm” di George Lucas) utilizza da anni per affascinare i più piccoli ma adesso anche i grandi.
[+]
Dal 1995 la Pixar Animation Studios ci ha abituati ad uno stile un po’ diverso da quello che aveva caratterizzato la produzione Disney degli anni precedenti; con l’unione delle due case di produzione è venuta a crearsi una fusione perfetta che mira al mantenimento della tenuta classica dei cartoni animati Disney “vecchio stampo” con l’aggiunta di qualcosa di nuovo: l’effervescenza della Pixar.
Dialoghi brillanti, personaggi coloriti, ambientazioni suggestive, musiche trascinanti e una grafica stupefacente. E’ la ricetta perfetta che la famosa casa di produzione americana (nata inizialmente come una divisione della “ LucasFilm” di George Lucas) utilizza da anni per affascinare i più piccoli ma adesso anche i grandi.
In “Ratatouille”, nome di una famosa ricetta di cucina (insalata di verdure), l’unione tra immagine e comicità consolida un’armonia che era già stata affermata con “Toy story”, “A bug’s life”, “Monsters & Co.”.
Dall’esilarante sceneggiatura di Brad Bird, che è anche il regista, scritta insieme a Jan Pinkava, la Pixar ne ha cavato un memorabile film di animazione che punta più degli altri sulla riflessione; forse proprio per questo piace di più agli adulti che ai bambini. Nel mostrare la figura del vecchio critico culinario Anton Ego, bisogna ammettere che l’etica di questo film va al di là dei semplici messaggi morali dei comuni film di animazione.
E’ una “favola” di magica eleganza, di una leggerezza fluida e svagata, di un umorismo sottile e intelligente, sempre divertente e coinvolgente, con una Parigi eccellentemente disegnata dalla grafica digitale. Qui, a differenza degli altri cartoni della Disney, la grafica degli umani, fattore che in precedenza aveva un po’ penalizzato i film di animazione Disney-Pixar, è più attendibile, più realistica; anche l’apparato psicologico sembra più definito, sempre attento ad evitare gli schematismi del sentimentalismo e proprio per questo più sincero e più efficace.
A chi lo considera un semplice film per ragazzi gli si potrebbe citare la scena in cui Ego, critico severissimo e rigido nella sua fermezza di carattere, assaggiando la Ratatouille sfocia in un dolce ricordo infantile in cui la madre lo coccola con la sua cucina: un momento di grande cinema che suscita rimembranze letterarie come Proust e il suo “Alla ricerca del tempo perduto”. E’, insieme a Wall-E, il film di animazione più “film” di tutti. Nella classifica Pixar occupa sicuramente uno dei primi posti. E non è facile.
206.435.493 dollari di incasso soltanto sul mercato nordamericano.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a danilodac »
[ - ] lascia un commento a danilodac »
|
|
d'accordo? |
|
laurence316
|
sabato 4 febbraio 2017
|
nuovo capolavoro per brad bird
|
|
|
|
Al suo 3° film da regista, Bird supera sé stesso con questo nuovo, strepitoso lungometraggio, divertentissimo e pieno di trovate geniali, dialoghi spiritosi e veloci, infiniti spunti comici, azione (la scena dello scivolamento nelle fogne ha un ritmo infallibile ed è più complessa di quella dell'immissione nella corrente del Golfo di Nemo), citazioni e personaggi riusciti (a cominciare dal protagonista, Rémy, ma difficili da dimenticare sono anche il maldestro Linguini, il severo critico Anton Ego e anche la cuoca Colette). Sembrava impossibile, ma con l'8° lungometraggio alla Pixar sono riusciti ancora una volta a rinnovarsi e a superarsi, anche sul piano tecnico.
[+]
Al suo 3° film da regista, Bird supera sé stesso con questo nuovo, strepitoso lungometraggio, divertentissimo e pieno di trovate geniali, dialoghi spiritosi e veloci, infiniti spunti comici, azione (la scena dello scivolamento nelle fogne ha un ritmo infallibile ed è più complessa di quella dell'immissione nella corrente del Golfo di Nemo), citazioni e personaggi riusciti (a cominciare dal protagonista, Rémy, ma difficili da dimenticare sono anche il maldestro Linguini, il severo critico Anton Ego e anche la cuoca Colette). Sembrava impossibile, ma con l'8° lungometraggio alla Pixar sono riusciti ancora una volta a rinnovarsi e a superarsi, anche sul piano tecnico. Ratatouille segna un netto passo avanti per il processo Renderman, ed è il primo film della Pixar a superare i 150 milioni di budget. Ottima come sempre la qualità delle animazioni, che in alcune sequenze toccano vertici di realismo impressionanti. Di ritmo ineccepibile, inventivo e con una storia d'amore non banale incorporata, Ratatouille è uno tra i migliori film della stagione, autoironico e spassoso, un altro colpo vincente per l'autore de Gli Incredibili e Il gigante di ferro. Nato da un'idea di Pinkava che la maturava già dal 2001, viene affiancato nel 2005 da Bird, il quale rivede la storia e ne diventa il regista, facendo in modo che il film entri finalmente in produzione e completandolo in poco più di un paio d'anni. Da non perdere anche il simpatico corto collegato, Il tuo amico topo, diretto da Jim Capobianco che con la sua durata (11 minuti) risulta essere il più lungo corto della casa californiana, oltre che il primo realizzato prevalentemente in animazione tradizionale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a laurence316 »
[ - ] lascia un commento a laurence316 »
|
|
d'accordo? |
|
shippo
|
sabato 20 ottobre 2007
|
una miscela di opposti mai così gustosa!
|
|
|
|
Ratti e cucina:l'esempio perfetto di opposto.
Può mai una vita sporca,condita malamente tra spazzatura e fogne di un ratto mescolarsi ad atmosfere nobili,piatti ricercati e accenti francesi???Impossibile forse,ma nella regola esiste sempre l'eccezzione;e in questo caso ha il nome di un piatto:"Ratatouille",semplice al vedersi,ma se condito con mani esperti il risultato sorprende.
Una ricetta che si snoda tra guizzi di ingegno,tematiche dal risvolto complesso ma significativo e mix di effetti e inquadrature(esclusivamente in computer-grafica)degni di essere nominati dalla "Pixar".
Ormai il braccio destro della Disney è diventato sinonimo di qualità:piacevolissima ai piccini,e sopratutto,anche ai grandi.
[+]
Ratti e cucina:l'esempio perfetto di opposto.
Può mai una vita sporca,condita malamente tra spazzatura e fogne di un ratto mescolarsi ad atmosfere nobili,piatti ricercati e accenti francesi???Impossibile forse,ma nella regola esiste sempre l'eccezzione;e in questo caso ha il nome di un piatto:"Ratatouille",semplice al vedersi,ma se condito con mani esperti il risultato sorprende.
Una ricetta che si snoda tra guizzi di ingegno,tematiche dal risvolto complesso ma significativo e mix di effetti e inquadrature(esclusivamente in computer-grafica)degni di essere nominati dalla "Pixar".
Ormai il braccio destro della Disney è diventato sinonimo di qualità:piacevolissima ai piccini,e sopratutto,anche ai grandi.
Difficoltà della vita e concetti profondi miscelati a una comicità ricercata e sopratutto "anti-volgare",portano la fascia del pubblico dai 0 ai 99 anni,e persino qualche(eccessiva)perdita di ritmo nella costruzione della trama non rovina un lavoro "dolce al punto giusto".
Piatto unico,da gustare con lentezza,perfettamente abbinato a tutta la famiglia,sorprendendo gusto e pensiero.Consigliato!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a shippo »
[ - ] lascia un commento a shippo »
|
|
d'accordo? |
|
massimiliano di fede
|
mercoledì 24 ottobre 2007
|
un vero capolavoro di animazione
|
|
|
|
Rivederlo una seconda volta mi ha permesso di entrare e capire ancora meglio, la tecnica innovativa della Pixar che, con Ratatouille ha sicuramente sbaragliato concorrenti come la Dream Works animations (senza nulla togliere alla saga di Shrek). La scelta di uscire a Ottobre, invece che nel canonico periodo natalizio, è stata dettata sicuramente dal fatto di non entrare in competizione con gli altri film d'animazione natalizi che, anche per quest'anno sembrano agguerriti. Il film ha una sceneggiatura che ha del geniale nella sua semplicità. Scorre piacevolmente, nelle sue quasi due ore di animazione, che vede la storia di un topo di nome Remy che sogna e avvera il suo desiderio di diventare cuoco, guidato da un imbranato umano (Linguini)e dal frutto dell'mmaginazione del piccolo topolino, il Migliore Chef di Francia, (ormai defunto),Gusteau, che crede nelle capacità del piccolo topolino, basandosi su un suo cavallo di battaglia che è "chiunque può cucinare".
[+]
Rivederlo una seconda volta mi ha permesso di entrare e capire ancora meglio, la tecnica innovativa della Pixar che, con Ratatouille ha sicuramente sbaragliato concorrenti come la Dream Works animations (senza nulla togliere alla saga di Shrek). La scelta di uscire a Ottobre, invece che nel canonico periodo natalizio, è stata dettata sicuramente dal fatto di non entrare in competizione con gli altri film d'animazione natalizi che, anche per quest'anno sembrano agguerriti. Il film ha una sceneggiatura che ha del geniale nella sua semplicità. Scorre piacevolmente, nelle sue quasi due ore di animazione, che vede la storia di un topo di nome Remy che sogna e avvera il suo desiderio di diventare cuoco, guidato da un imbranato umano (Linguini)e dal frutto dell'mmaginazione del piccolo topolino, il Migliore Chef di Francia, (ormai defunto),Gusteau, che crede nelle capacità del piccolo topolino, basandosi su un suo cavallo di battaglia che è "chiunque può cucinare". I colpi di scena si susseguono in continuazione, con moltissime situazione comiche che, tengono inchiodato lo spettatore sulla poltrona. Il finale naturalmente è pervaso dai buoni sentimenti, che ci fanno sognare lo scorcio di una bellissima e romantica Parigi, accompagnata da buon vino e naturalmente da uno dei protagonisti di questo film: il buon cibo
[-]
|
|
[+] lascia un commento a massimiliano di fede »
[ - ] lascia un commento a massimiliano di fede »
|
|
d'accordo? |
|
joe mango
|
domenica 21 ottobre 2007
|
ratatouille di brad bird
|
|
|
|
L'attesa era tanta e i riflettori puntati, vietato fallire. Ratatouille è sbarcato sui nostri grandi schermi con l'irruenza di una piccola atomica del cinema, ha calamitato l'attenzione di tutti, s'è preso la copertina del più diffuso settimanale per ragazzi...ed è esploso frantumando ogni pregiudizio, ogni più rosea aspettativa andando al di là, nell'Olimpo, tra gli dei, a conquistarsi un cantuccio piccolino fra Cenerentola e Fantasia. Perché le avventure del piccolo Remy sono Cinema, sono la nuova dimensione dell'animazione, sono un capolavoro. Un capolavoro rivoluzionario, una scarica elettrica che rivolta come un calzino tutte le misere convinzioni di casa Dreamworks; casa che, parrà strano ma è vero, sembrò avesse messo in crisi la baracca di zio Walt.
[+]
L'attesa era tanta e i riflettori puntati, vietato fallire. Ratatouille è sbarcato sui nostri grandi schermi con l'irruenza di una piccola atomica del cinema, ha calamitato l'attenzione di tutti, s'è preso la copertina del più diffuso settimanale per ragazzi...ed è esploso frantumando ogni pregiudizio, ogni più rosea aspettativa andando al di là, nell'Olimpo, tra gli dei, a conquistarsi un cantuccio piccolino fra Cenerentola e Fantasia. Perché le avventure del piccolo Remy sono Cinema, sono la nuova dimensione dell'animazione, sono un capolavoro. Un capolavoro rivoluzionario, una scarica elettrica che rivolta come un calzino tutte le misere convinzioni di casa Dreamworks; casa che, parrà strano ma è vero, sembrò avesse messo in crisi la baracca di zio Walt. Tutte effimere impressioni spazzate vie dal più riuscito connubio di sempre: il fascino indiscusso e la maestria eterna della Disney con la genialità e i prodigi tecnici di Pixar. E ciò si deduce dall'animazione incantevole, dai panorami abbacinanti, dai piccoli gioielli di personaggi, dalla sceneggiatura mai prettamente umoristica ma sempre tesa a ricercare l'essenza del Cinema, ad uscire dai rigidi schemi predefiniti imposti dal passato,... Il capolavoro è elegantemente confezionato in una lussuosa sede: preceduto da "Lifted", il solito maledettamente impeccabile cortometraggio, è chiuso da una frizzante sigla che strizza l'occhio al 2D; infarcito, come se non bastasse, da una "morale" che morale non è, perché fantasma, perché non palesata e non abusata, perché semplicemente pone una facile scaletta verso nuovi significati, verso nuovi mondi, tutti da esplorare come la cucina di Remy. E io, accidenti, sono pronto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a joe mango »
[ - ] lascia un commento a joe mango »
|
|
d'accordo? |
|
tom traubert
|
martedì 23 ottobre 2007
|
una ricetta raffinata e vincente.
|
|
|
|
Brad Bird e la Pixar colpiscono ancora. E uniscono alla ormai abituale perfezione tecnica, sempre due passi avanti alla concorrenza, una storia ancora una volta perfettamente congegnata, divertente, pensata per un pubblico adulto ed esigente. Bird, dopo Gli incredibili, sforna (è il caso di dirlo) un altro film indimenticabile, che lo conferma come uno dei migliori autori Pixar. Comicità mai grossolana, regia perfetta, personaggi accattivanti, qualità visiva impareggiata e una colonna sonora (di Michael Giacchino) memorabile, non si può chidere davvero di più.
|
|
[+] lascia un commento a tom traubert »
[ - ] lascia un commento a tom traubert »
|
|
d'accordo? |
|
ash006
|
lunedì 29 ottobre 2007
|
i topi invadono la cucina e conquistano (noi)
|
|
|
|
Il maggior punto di forza della Pixar, proficuo reparto digitale della Disney, è forse la capacità di dare un cuore e una personalità umani alle creature più improbabili. La sua ultima favola non fa eccezione: la storia del topolino Remy, appassionato di cucina, che letteralmente guida un garzone timido e imbranatino nel miglior ristorante di Parigi, è narrata con innocente semplicità e ritmo elevato. Remy conquista la nostra simpatia con la velocità con cui "sgattaiola" nei cunicoli sopra la cucina o prepara un'impeccabile specialità. Con ciò Ratatouille non mira semplicemente a far ridere; se vogliamo, alcune sequenze comiche, così come certi risvolti narrativi, possono essere previsti. Bensì diverte, che può anche voler dire mettere in piedi il paradosso (certo con una leggerezza favolistica) di un topo che fa e disfa nel luogo dove assolutamente non dovrebbe stare: in una cucina.
[+]
Il maggior punto di forza della Pixar, proficuo reparto digitale della Disney, è forse la capacità di dare un cuore e una personalità umani alle creature più improbabili. La sua ultima favola non fa eccezione: la storia del topolino Remy, appassionato di cucina, che letteralmente guida un garzone timido e imbranatino nel miglior ristorante di Parigi, è narrata con innocente semplicità e ritmo elevato. Remy conquista la nostra simpatia con la velocità con cui "sgattaiola" nei cunicoli sopra la cucina o prepara un'impeccabile specialità. Con ciò Ratatouille non mira semplicemente a far ridere; se vogliamo, alcune sequenze comiche, così come certi risvolti narrativi, possono essere previsti. Bensì diverte, che può anche voler dire mettere in piedi il paradosso (certo con una leggerezza favolistica) di un topo che fa e disfa nel luogo dove assolutamente non dovrebbe stare: in una cucina. E non è poco. Inoltre, mentre un elogio del dettaglio grafico e della tecnica di ripresa, ormai a livelli sbalorditivi, sembra quasi scontato, ricordare che qualunque sogno può essere perseguibile e realizzabile da chiunque serve sempre. Specie se il contenuto è accompagnato dall'originalità della forma.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ash006 »
[ - ] lascia un commento a ash006 »
|
|
d'accordo? |
|
raffaele palazzo
|
lunedì 7 gennaio 2008
|
ratatouille
|
|
|
|
La Pixar continuerà sempre ad avere successo. Alla base c’è una caratteristica che la differenzia dalle altre case specializzate in lunghi d’animazione come la Dreamworks o la Disney che continua comunque ad avere una parte dei diritti. Il motivo alla base è un prodotto che riesca a divertire su tutti i fronti le diverse generazioni di pubblico.
Forse l’unico che ci è riuscito e Shrek che ha sfruttato il ribaltamento degli archetipi trovando una perfetta formula ironico-grottesca.
Ratatouille è ancora più maturo rispetto ai precedenti. E’ l’ottavo capitolo Pixar che intende proseguire a gonfie vele e dovrebbe regalarci come prossimo prodotto un bel horror. Ed è qui anche il passo avanti della Pixar, abbandonare alcuni canoni classici puramente americani ed europei e riuscire a diventare come peer i giapponesi u prodotto valido ma non per forza per bambini.
[+]
La Pixar continuerà sempre ad avere successo. Alla base c’è una caratteristica che la differenzia dalle altre case specializzate in lunghi d’animazione come la Dreamworks o la Disney che continua comunque ad avere una parte dei diritti. Il motivo alla base è un prodotto che riesca a divertire su tutti i fronti le diverse generazioni di pubblico.
Forse l’unico che ci è riuscito e Shrek che ha sfruttato il ribaltamento degli archetipi trovando una perfetta formula ironico-grottesca.
Ratatouille è ancora più maturo rispetto ai precedenti. E’ l’ottavo capitolo Pixar che intende proseguire a gonfie vele e dovrebbe regalarci come prossimo prodotto un bel horror. Ed è qui anche il passo avanti della Pixar, abbandonare alcuni canoni classici puramente americani ed europei e riuscire a diventare come peer i giapponesi u prodotto valido ma non per forza per bambini. L’animazione in questo non dovrebbe conoscere limiti. Non è solo frutto di fantasia, ma escono i problemi e i sentimenti umani e animali che alle volte sembrano scambiarsi amichevolmente i ruoli.
Ottima la ricostruzione di Parigi così come sempre più impeccabile il lavoro di computer grafica.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a raffaele palazzo »
[ - ] lascia un commento a raffaele palazzo »
|
|
d'accordo? |
|
|