fabio volpi
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martedì 16 febbraio 2021
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tra baselitz e bacon
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Una successione di inquadrature contorte e rigirate, geniali accostamenti audiovisivi, mai ripetuti e imprevedibili. Un mondo di bestie bestiali fuori controllo fino all'autodistruzione.
La materia cola, schizza e scivola anche a ritroso e si presenta in una successione di dipinti, anzi trittici: Bacon, Baselitz e ovviamente Bosch per restare in area fiamminga.
Le voci in italiano aggiungono un'ulteriore dose di ridicolo prima di disperdersi nelle monumentalità post rock e sbattere nelle grottesche ripetute, insistite e instintive voragini del punk.
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leopop
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lunedì 17 agosto 2015
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da non vedere assolutamente
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Istigazione al suicidio a chi è depresso e non!!!!
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ultimoboyscout
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lunedì 19 gennaio 2015
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la band dei mongoloidi.
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Un trio di musicisti disabili e drogati fino al midollo contatta Dries, musicista e scrittore pieno di se per convincerlo a suonare nella loro band ma per entrarvi a far parte deve convincerli di avere, lui come loro, un handicap. Koen Mortier omaggia senza mezzi termini "Tranispotting" di Danny Boyle e lo trasferisce dalla Scozia al Belgio. Il film vive di violenza, di compassione e di un carico smisurato di disprezzo, è un film totalmente punk che mette in scena non solo l'eredità moderna di quel movimento ma soprattutto la sua attuale presenza e le sue peculiarità, ovvero disprezzo per la società borghese e per le sue influenze e odio viscerale nei confronti della famiglia.
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Un trio di musicisti disabili e drogati fino al midollo contatta Dries, musicista e scrittore pieno di se per convincerlo a suonare nella loro band ma per entrarvi a far parte deve convincerli di avere, lui come loro, un handicap. Koen Mortier omaggia senza mezzi termini "Tranispotting" di Danny Boyle e lo trasferisce dalla Scozia al Belgio. Il film vive di violenza, di compassione e di un carico smisurato di disprezzo, è un film totalmente punk che mette in scena non solo l'eredità moderna di quel movimento ma soprattutto la sua attuale presenza e le sue peculiarità, ovvero disprezzo per la società borghese e per le sue influenze e odio viscerale nei confronti della famiglia. Immagini e dialoghi sono pregni di violenza, demenza, rabbia, puzza e sudiciume schifoso, il regista, con un passato nella pubblicità, adatta il romanzo di Herman Brusselmans con risultati assolutamente repellenti e disgustosi, andando alla ricerca di un umorismo tagliente e nero e dello shock più assurdo non lesinando sesso esplicito, gore e scorrettezze comunque realistiche. Pellicola che definire porcheria bella e buona è ancora troppo poco, ancora peggiore la rende il doppiaggio in Italiano, un nonsense osceno, sporco e cattivo, un delirio iperviolento in cui il brutto è l'elemento che addobba e abbellisce. Ma il risultato, con le sue esagerazioni di schifo, finisce per essere ridicolo, grottesco e per certi versi involontariamente comico. Film da evitare nella speranza di non aver mai più a che fare con Mortier e la sua disgraziatissima band di handicappati.
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noia1
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sabato 26 aprile 2014
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violento, innovativo e disturbante.
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Tre handicappati formano una band alla quale si aggiunge uno scrittore in cerca d’ispirazione.
Sperimentazione esasperata ed esasperante permea questo prodotto carico di novità ed azzardi tecnici che, a chiunque altro, sarebbero sembrati impossibili da proporre ma che per Koen Mortier sono sembrati un buon mezzo per presentare una trama estrema. Merito della potenza del film è anche il soggetto tratto dall’omonimo libro del controverso Herman Brusselmans, un libro che non è passato inosservato e che, non solo è stato reso al meglio dal film ma, per contribuire all’autenticità del proprio nome di film estremo, apporta anche delle novità sul piano visivo che fino alla sua uscita nessun altro film aveva ancora proposto.
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Tre handicappati formano una band alla quale si aggiunge uno scrittore in cerca d’ispirazione.
Sperimentazione esasperata ed esasperante permea questo prodotto carico di novità ed azzardi tecnici che, a chiunque altro, sarebbero sembrati impossibili da proporre ma che per Koen Mortier sono sembrati un buon mezzo per presentare una trama estrema. Merito della potenza del film è anche il soggetto tratto dall’omonimo libro del controverso Herman Brusselmans, un libro che non è passato inosservato e che, non solo è stato reso al meglio dal film ma, per contribuire all’autenticità del proprio nome di film estremo, apporta anche delle novità sul piano visivo che fino alla sua uscita nessun altro film aveva ancora proposto. Viene mostrato tutto perché prima di essere violento, drammatico, grottesco, spaventoso nel suo essere violento, questa è una cronaca della bruttura che accompagna qualsiasi società bella o brutta che sia, regalando una morale pessimistica e senza speranza, perché in certi casi non si può salvare ma solo eliminare prima che il male contagi altri come è successo al protagonista.
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vittorio
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lunedì 12 ottobre 2009
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un pugno nello stomaco!!
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Ripugnante, degradante,orripilante, vomitevole, sporco, volgare, violento, scurrile...........
Il film nella prima ora è spettacolare poi si perde in inutile violenza e scene volgari e schifose!!
Alla fine pero' non lascia nulla allo spettatore.....
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balistik
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lunedì 10 agosto 2009
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forse non l'ho capito
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ma a me non è piaciuto proprio!!!!
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balistik
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mercoledì 5 agosto 2009
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un film vomitevole!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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PESSIMO FASTIDIOSO VOMITEVOLE CLAUSTROFOBICO.... che altro dire
l'ho voluto guardare finoalla fine solo per vedere fino a che punto si spingesse...
da consigliare solo al peggior nemico
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il conte di montecristo
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venerdì 17 luglio 2009
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diabolico
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spaventoso e irritante, fa ridere e paura uno spaccato reale. Ti entra dentro, ti perfora, il terrore di ciò è la vita nella sua totlità è disarmante.
DA NON GUARDARE PRIMA DI ANDARE A DORMIRE.
grande finalmente un film diverso
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m_england
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domenica 22 febbraio 2009
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bellissimo
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D'accordo sulla recensione,meno sul voto globale (2 su 5?!)Curato al dettaglio,personaggi quasi surreali e raccontati splendidamente, la posizione di Dries nei confronti dei tre punk (e verso tutta la fauna che popola il marcio degradato underground) è descritta in modo magistrale:l'essere che ha il potere,l'intelligenza,la posizione sociale, che manipola il prossimo senza scrupoli,spingendolo verso la distruzione senza alcun rimorso. Anche i voluti clichè(es. la ragazza bisessuale di Dries) sono da ammirare.
Belle le musiche.
Questo film è destinato ad essere un cult.
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x erduka x
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martedì 4 novembre 2008
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da vedere assolutamente
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crudo,bello,strano,è la prima volta che vedo un film vero.per chi si è alzato dalla poltrona e se ne andato...vorrei soltando dire: open your eyes! open your eyes! (warzone).
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