paolino
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martedì 25 settembre 2007
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gioiello!
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Non potrei essere più in disaccordo. Pubblico come te si merita certe schifezze americane che popolano le nostre multisale. Questo film è un gioiello di pathos e tensione.
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piernelweb
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mercoledì 19 settembre 2007
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la spia che amavo
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Pregevole spy-thriller basato sulle vicende dell'agente operativo dell'Fbi Robert Hanssen che fu smascherato come spia dei sovietici nell'inverno del 2001. Il giovane regista Billy Ray lavora sulle personalità dei due protagonisti e sul loro confronto psicologico, tra menzogne e doppi giochi, rinunciando alle regole dell'action e della spettacolarizzazione. Il risultato è un film teso ed asciutto, che rimanda ai classici del genere degli anni 70-80, godibilissimo anche per merito dell'ottima prova del caratterista Chris Cooper qui più che mai convincente nei panni del traditore invisibile dalla vita privata divisa tra bigottismi e perversioni sessuali. Mancano forse sequenze d'autore per elevarlo a cult, ma non è da sottovalutare la sottotraccia politica che con poche battute e brevi ironiche inquadrature condensa l'essenza delle prospettive ideologiche al passaggio di consegne Clinton/Bush.
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Pregevole spy-thriller basato sulle vicende dell'agente operativo dell'Fbi Robert Hanssen che fu smascherato come spia dei sovietici nell'inverno del 2001. Il giovane regista Billy Ray lavora sulle personalità dei due protagonisti e sul loro confronto psicologico, tra menzogne e doppi giochi, rinunciando alle regole dell'action e della spettacolarizzazione. Il risultato è un film teso ed asciutto, che rimanda ai classici del genere degli anni 70-80, godibilissimo anche per merito dell'ottima prova del caratterista Chris Cooper qui più che mai convincente nei panni del traditore invisibile dalla vita privata divisa tra bigottismi e perversioni sessuali. Mancano forse sequenze d'autore per elevarlo a cult, ma non è da sottovalutare la sottotraccia politica che con poche battute e brevi ironiche inquadrature condensa l'essenza delle prospettive ideologiche al passaggio di consegne Clinton/Bush.
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tex willer
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venerdì 13 luglio 2007
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molto veritiero
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senza fiato fino alla fine
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essesteve76
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lunedì 2 luglio 2007
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da vedere!
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Il film scorre tranquillo, dialoghi, azione, idee si intrecciano in una pellicola diciamo discreta nel suo complesso.
Signori solo una cosa ho in mente e spero sinceramente di sbagliare... Il giovane agente irlandese(tutt'altro che sprovveduto) ha veramente lasciato l' FBI? Io se non erro, lo ricordo essere diventato AGENTE (nella realta'). Se la mia memoria o mi inganna, resto incredulo, perche' sravolgere gli eventi se dagli stessi non cambia assolutamwnte nulla? che importa, agente o non agente???? solo per un gesto di una strana falsa moralita'?sinceramente altri motivi non me ne vengono e comunque scelta del tutto scadente!!!
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antonello villani
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venerdì 8 giugno 2007
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psicodramma tra allievo e mentore
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Scandalo nell’F.B.I. prima dell’undici Settembre. “Breach – L’infiltrato” racconta la storia dell’agente americano che vendeva segreti e documenti ai comunisti mettendo in pericolo l’integrità nazionale. Febbraio del 2001, poco prima del crollo delle torri gemelle. Eric O’Neil, giovane di belle speranze alle prese con il terrorismo internazionale, viene richiamato dalla Divisione per seguire le mosse di un veterano sospettato di collusione con gli ex sovietici. Sotto copertura viene assunto come segretario particolare del responsabile informatico del Bureau; incaricato di sorvegliare il suo capo, l’agente si troverà a scegliere tra amicizia e dovere di Stato. Il regista Billy Ray confeziona uno spionaggio che s’ispira a fatti realmente accaduti -Robert Hanssen sta ancora scontando la pena dell’ergastolo in un carcere di massima sicurezza- preferendo lo scontro generazionale alle tensioni dei thriller spionistici.
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Scandalo nell’F.B.I. prima dell’undici Settembre. “Breach – L’infiltrato” racconta la storia dell’agente americano che vendeva segreti e documenti ai comunisti mettendo in pericolo l’integrità nazionale. Febbraio del 2001, poco prima del crollo delle torri gemelle. Eric O’Neil, giovane di belle speranze alle prese con il terrorismo internazionale, viene richiamato dalla Divisione per seguire le mosse di un veterano sospettato di collusione con gli ex sovietici. Sotto copertura viene assunto come segretario particolare del responsabile informatico del Bureau; incaricato di sorvegliare il suo capo, l’agente si troverà a scegliere tra amicizia e dovere di Stato. Il regista Billy Ray confeziona uno spionaggio che s’ispira a fatti realmente accaduti -Robert Hanssen sta ancora scontando la pena dell’ergastolo in un carcere di massima sicurezza- preferendo lo scontro generazionale alle tensioni dei thriller spionistici. Poco ritmo e poca azione, eppure “Breach –L’infiltrato” riesce a coinvolgere grazie al psicodramma messo in piede con maestria da un regista che resta sempre in bilico tra verità ed ambiguità: niente è come sembra, l’informatore è un fervente cattolico che prega ogni giorno affidandosi al Signore, mentre la recluta cerca in tutti i modi di onorare il suo Paese passando per un ingenuo burocrate. Ma l’incarico è più difficile del previsto, perché la conoscenza tra i due diventa intima al punto da compromettere l’intera operazione. Chris Cooper, nei panni della spia che infangò il buon nome dell’F.B.I, ha nel volto i tormenti di un uomo che cerca la redenzione; Ryan Philippe è l’agente che riuscì ad incastrare la talpa dopo mesi di lavoro. Mosse e contromosse, come in una partita a scacchi il duello tra i protagonisti diventa strategia, qui ci si studia con domande trabocchetto e trucchetti da accademia, mentre sullo sfondo una task force coordinata dall’affascinante Laura Linney cerca le prove tra macchine smantellate e computer criptati. Molta tecnologia aiuta a creare il clima di suspence che in certi momenti non è certo alle stelle, ma Ray si rivela formidabile nell’approfondimento dei caratteri. Merito di uno scontro generazionale che vede contrapposti il vecchio mentore e la giovane matricola. Il resto è storia.
Antonello Villani
(Salerno)
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lupin
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lunedì 4 giugno 2007
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un thriller di noia inaudita
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Film decisamente noioso, molto statico nonostante si tratti di un film Americano. Oltretutto poco interessante quanto coinvolgente, l'intero film si svolge in un uffico di 2 metri quadrati, in sostanza lo sconsiglio vivamente.
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carlo
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sabato 2 giugno 2007
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niente male
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un thriller niente male. la storia (vera), già accattivante di suo, è aiutata da una regia più che degna e delle interpretazioni molto buone. l'unica critica che posso muovere riguarda la parte finale: alcuni sentimentalismi se li potevano risparmiare. mi riferisco a quello tipo "lascio l'FBI perché sono io che voglio lasciarla", visto che poi nella realtà non è andata così, anzi...
se avete voglia di vederlo non sono 2 ore sprecate, anzi, potete approfondire un capitolo della storia americana che probabilmente avete soltanto sentito nominare...
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filofilo
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venerdì 1 giugno 2007
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..un film da manuale del thriller
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Questo film mi ha davvero sorpreso in positivo.
Mi ero recato in sala giusto per occupare una serata con qualche amico..non avevo pretese per questo film..il trailer visto in televisione non mi aveva in effetti entusiasmato..
Contrariamente ai miei stupidi pregiudizi il film mi ha entusiasmato..l'ho seguito senza perdermene neanche 5 secondi..da notare anche l' ottima recitazione..insomma un ottima trasposizione cinematografica di un'entusiasmante ed impegnata storia realmente accaduta.
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alan
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sabato 26 maggio 2007
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carino
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E' un thriller ben girato. Ad una storia dove si conosce sin dall'inizio il colpevole, il regista è riuscito a dare ritmo e la giusta suspance. Il film viene arrichito anche dalle vite private dei due protagonisti che finiscono ad intrecciarsi pesantemente e ci fanno vedere che tante persone usano la propria fede come una maschera verso se stessi e gli altri per poi compiere atti deplorevoli.
Ciao a tutti e buone visioni. :)
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