mik
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lunedì 21 dicembre 2020
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al di là delle aspettative
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Non mi aspettavo un film così accattivante, storia ben costruita e dal giusto valore, non come i medi film del genere alla sharknad. Da vedere
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samuele rossoni
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martedì 18 agosto 2020
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piccola perla
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Bellissimo film ecologista diretto dalla mano sapiente di Bong Joon ho, che non perde mai il suo tocco lievemente grottesco neanche in un horror, e la cosa più sensazionale è che questa ironia dona una marcia in più al tutto. Grandissima interpretazione di Song Kang ho che prende le spoglie di un completo perdente il quale deve dimostrare alla sua famiglia di valere qualcosa. Ancora una volta ci viene mostrato come con il film di genere si possano tattare determinati argomenti in maniera sempre nuova e divertente.
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laurona
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martedì 12 novembre 2019
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serie b rinvigorita
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Occhieggiando a molto cinema del passato nobile e meno nobile, Bong disegna una parabola fuori tempo massimo sui pericoli del diverso, sulla modernizzazione della Corea (in questo senso, Kim ki Duk e Lee Chang Dong hanno fatto decisamente di meglio), con giusto gusto adrenalinico e, senza ombra di dubbio, una visione personale (che si ritrova anche nel suo cinema successivo). Rimane però un film di serie B, benché mascherato con arguzia e capacità in qualcosa di più profondo.
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francis metal
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giovedì 27 ottobre 2016
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e' un film strano
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E' un film pieno di elementi, come l'inquinamento, gli allarmismi insensati, i drammi familiari, rubare per soldi...
E ci sono delle sorprese lungo tutto il film...
E poi questo mostro non si capisce che diamine di psicologia abbia, un po' uccide, un po' rapisce, se lo attacchi può non vendicarsi.... Insomma mi ha lasciato perplesso in molti punti
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danko188
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venerdì 11 marzo 2016
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"spegni la televisione, concentriamoci sulla cena"
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Uno scarico eccessivo di materiale chimico da un laboratorio al fiume Han ha provocato, dopo alcuni anni, disastrose mutazioni genetiche. Durante una calda e apparentemente normale giornata a Seul, una famiglia gestisce un chiosco nei pressi del fiume e serve ai propri clienti, accampati lì attorno a godersi il buon clima, cibo di pesce e bevande varie. Questo fino a quando un’enorme creatura anfibia si palesa davanti a tutti generando paura e distruzione tra la popolazione.
Se c’è un regista che non sbaglia un colpo da più di 10 anni, è sicuramente il nome nuovo Bong Joon-ho, coreano cresciuto con la passione per il cinema capace con The Host di travalicare i generi cinematografici offrendo entertainment e riflessione in un film che sarebbe ristretto collocare tra gli horror di fantascienza in quanto si alternano, con spiazzante sapienza, comicità grottesca (che il doppiaggio italiano fa sembrare demenza), dramma aggiungendo i caratteri tipici di una catastrofe virale e un finale che definirei quasi fumettoso.
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Uno scarico eccessivo di materiale chimico da un laboratorio al fiume Han ha provocato, dopo alcuni anni, disastrose mutazioni genetiche. Durante una calda e apparentemente normale giornata a Seul, una famiglia gestisce un chiosco nei pressi del fiume e serve ai propri clienti, accampati lì attorno a godersi il buon clima, cibo di pesce e bevande varie. Questo fino a quando un’enorme creatura anfibia si palesa davanti a tutti generando paura e distruzione tra la popolazione.
Se c’è un regista che non sbaglia un colpo da più di 10 anni, è sicuramente il nome nuovo Bong Joon-ho, coreano cresciuto con la passione per il cinema capace con The Host di travalicare i generi cinematografici offrendo entertainment e riflessione in un film che sarebbe ristretto collocare tra gli horror di fantascienza in quanto si alternano, con spiazzante sapienza, comicità grottesca (che il doppiaggio italiano fa sembrare demenza), dramma aggiungendo i caratteri tipici di una catastrofe virale e un finale che definirei quasi fumettoso. Sono film come Alien, Godzilla e La città verrà distrutta all’alba infatti i modelli a cui probabilmente si è ispirato il talento coreano, che non manca una certa critica politica/militare in pieno stile romeriano.
Ad uno spettatore occidentale non abituato ai film orientali (qui abbondano) e alla loro comicità particolare e quasi onnipresente potrebbero far storcere il naso alcune soluzioni di sceneggiatura che vi vengono adottate, ai limiti del surreale ma ciò che fa la forza di questo film, non propriamente alla portata di chiunque è, oltre al messaggio politico che punta il dito all' intromissione americana (superflua e nel peggiore dei casi anche violenta), nonostante il genere non permetta di trattare troppo seriamente ponendolo in secondo piano, è sicuramente la tecnica registica e fotografica che già dalla prima inquadratura nel laboratorio chimico dannò un primo assaggio di ciò che si sta per guardare e che troverà grande esaltazione delle scene d’azione in cui i movimenti di macchina ci faranno sentire veramente più vicini al mostro e alla distruzione che ne conseguirà. Mostro che se fisicamente affascina purtroppo la realizzazione digitale tende a ridurre la componente orrorifica e dopo un po’ che ci si abitua non desta più il minimo spavento e le sue comparse diventano quasi telefonate. Altra piccola pecca è data dalla scrittura che nel seguire un personaggio a tratti dimentica completamente tutti gli altri e al momento del loro ritorno in scena ci si trova un po’ disorientati, con un montaggio diverso e qualche breve scena in più sarebbe stato più completo e meno lasciato al caso. Tuttavia il film è promosso, pur conoscendone i chiari limiti che non lo annoverano tra i moderni capolavori, di certo resta un prodotto che non va ignorato e che senza dubbio continuerà a divertire. Quanto a Bong Joon-ho, firmerà il suo capolavoro qualche anno più tardi con Snowpiercer e spero che continuerà a deliziare ancora col suo stile post-moderno, sia pubblico che critica.
Record d’incassi in patria.
Voto 8
Danko188
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peer gynt
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domenica 27 settembre 2015
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un monster-movie di rara idiozia
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Mediocrissimo monster-movie il cui unico pregio sono i buoni effetti speciali che muovono il mostro. Per il resto si resta stupefatti di fronte a chi parla di regista di talento. La storia è raccontata in modo fiacco e prolisso, si passa da scene drammatiche poco riuscite condite da una musica strappalacrime con pomposa orchestra d'archi a scene demenziali fuori luogo e per nulla divertenti. In sostanza seguiamo i tentativi di una scombinata famiglia (vecchio padre gestore di un chiosco di alimentari, figlio laureato criticone, altro figlio quasi ritardato e sempre addormentato, figlia campionessa di tiro con l'arco) che cerca di salvare la figlia del ritardato, rapita dal mostro.
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Mediocrissimo monster-movie il cui unico pregio sono i buoni effetti speciali che muovono il mostro. Per il resto si resta stupefatti di fronte a chi parla di regista di talento. La storia è raccontata in modo fiacco e prolisso, si passa da scene drammatiche poco riuscite condite da una musica strappalacrime con pomposa orchestra d'archi a scene demenziali fuori luogo e per nulla divertenti. In sostanza seguiamo i tentativi di una scombinata famiglia (vecchio padre gestore di un chiosco di alimentari, figlio laureato criticone, altro figlio quasi ritardato e sempre addormentato, figlia campionessa di tiro con l'arco) che cerca di salvare la figlia del ritardato, rapita dal mostro. In confronto a questo film, il King Kong con Jessica Lange diventa un capolavoro! La maggior parte dei personaggi, polizia e medici compresi, sembrano in preda ad un intontimento da psicofarmaci, ma il capolavoro di idiozia resta il protagonista, cioè il semi-deficiente padre della bambina rapita, che nel finale si trasforma nell'eroe che affronta il mostro.
Considerando che questo è il maggior incasso di sempre del cinema coreano, si capisce perché Kim ki-duk lì quasi non lo conoscano!
Da evitare accuratamente.
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mrossi
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martedì 19 agosto 2014
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boiata pazzesca
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Il regista, ma sicuramente anche il produttore, devono essere due etilisti cronici. Chi ne ha fatto una buona recensione, più che parlare di visionarietà, dovrebbe parlare degli allucinogeni che usa! Che boiata. E quanti soldi spesi per portarla al cinema. Comunque alla fine, l'ho guardato fino alla fine...
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erre
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giovedì 31 luglio 2014
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il dramma coreano
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Un dramma lungo il fiume, nelle fogne e nei cuori dei protagonisti, alla ricerca della bambina rapita dal mostro che l' uomo ha creato.
Un film che poco ha del b-movie o del trash, per niente in linea coi canoni del genere, movimentato e divertente, teso e ironico, ambientalista e violento è ben diretto ed interpretato, l' unica nota di serie B è la grafica della Bestia un po' arrangiata.
Il tutto sa di già visto chiaramente, comunque il risultato è ottimo e il finale per nulla scontato.
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dave69
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domenica 23 febbraio 2014
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b-movie
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Terzo fillm diretto dal sudcoreano Bong Joon-ho, regista di enorme successo in patria ("The host" detiene il record d'incassi assoluto nel proprio paese), che trova però diversi consensi anche in occidente. Pur destando curiosità fino alla fine e mantenendo sempre un ritmo piuttosto alto, il film - in parte per le fattezze e le movenze del mostro che sembra uscito da un film di fantascnza degli anni '50, in parte per i personaggi quasi tutti sempre al limite del grottesco se non del ridicolo - in realtà non riesce mai ad elevarsi al di sopra del "B-movie" di genere orrorifico. Non si capisce poi il motivo per cui la creatura, che fino a quel momento ha assalito ed ucciso decine di persone, decide improvvisamente di "rapire" la ragazzina e portarla via con sè, preoccupandosi persino di non tenerla con la testa sott'acqua anche quando decide di immergersi nel fiume.
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Terzo fillm diretto dal sudcoreano Bong Joon-ho, regista di enorme successo in patria ("The host" detiene il record d'incassi assoluto nel proprio paese), che trova però diversi consensi anche in occidente. Pur destando curiosità fino alla fine e mantenendo sempre un ritmo piuttosto alto, il film - in parte per le fattezze e le movenze del mostro che sembra uscito da un film di fantascnza degli anni '50, in parte per i personaggi quasi tutti sempre al limite del grottesco se non del ridicolo - in realtà non riesce mai ad elevarsi al di sopra del "B-movie" di genere orrorifico. Non si capisce poi il motivo per cui la creatura, che fino a quel momento ha assalito ed ucciso decine di persone, decide improvvisamente di "rapire" la ragazzina e portarla via con sè, preoccupandosi persino di non tenerla con la testa sott'acqua anche quando decide di immergersi nel fiume..(?) Nella seconda parte, sicuramente più interessante, da rilevare qualche seria ambizione di critica nei confronti dell'esercito e della medicina ufficiali. A mio giudizio, comunque, è un horror da guardare senza troppe pretese, per una serata di puro svago! ^_^
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sylya
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lunedì 28 gennaio 2013
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imbarazzante ed inspiegabilmente sopravvalutato
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Questo film, il più grottesco horror che abbia mai visto, sebbene non si specchi nei clichè del classico horror americano, è stato una grossa, enorme delusione. Nonostante il mostro fosse ben fatto, le ridicole scene di drammaticità familiare, l'assurdità della recitazione e delle scelte registiche che imponevano esilaranti dialoghi no sense con tanto di inutili fail dei protagonisti e decisioni improbabili, oltre che il tentativo mal riuscito di far passare il film come un inno all'amore familiare e non come una patetica ed imbarazzante messa in scena dell'idiozia dell'antieroe protagonista, rende il tutto, a mio parere, una buffonata.
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Questo film, il più grottesco horror che abbia mai visto, sebbene non si specchi nei clichè del classico horror americano, è stato una grossa, enorme delusione. Nonostante il mostro fosse ben fatto, le ridicole scene di drammaticità familiare, l'assurdità della recitazione e delle scelte registiche che imponevano esilaranti dialoghi no sense con tanto di inutili fail dei protagonisti e decisioni improbabili, oltre che il tentativo mal riuscito di far passare il film come un inno all'amore familiare e non come una patetica ed imbarazzante messa in scena dell'idiozia dell'antieroe protagonista, rende il tutto, a mio parere, una buffonata.
Se c'è una cosa positiva, è che questo film mi ha fatto ridere come pochi altri.
Sicuramente chiamarlo 'horror' è un insulto al genere.
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