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domenica 29 dicembre 2024
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non d'accordo
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Il film rispetto alla sua recensione ? stupendo.
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elgatoloco
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lunedì 14 dicembre 2020
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comunque non sciocco, forse un po''pletorico
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Molto made in the USA, questo"Christmas withthe Krranks"(dal nome della famiglia protagonista, di Joe Roth, da un romanzo di John Grisham, in vavanza dai suoi legal-thrillers, sceneggiatura del bravissimo Chris Columbus, 2004), nel senso che coglie vizi e virtù dei"gringos", individualisti feroci sempre ma a a Natale e in genere durante le feste insolitamente generosi, aperti , solidali coi vicini e insollam decisamente"altri"rispetto al solito, Natrualmente nel film c'è di tutto, intendndo il repertorio del demenziale, dal fatto di oler andare in vacnaza durante le feste di Natale, nei Caraibi, perché il Natlae la coppia matura dovrà passarla senza la figlia ormai laureata e adulta, salvo che quando questa annuncia ilm suo rientro a casa con il prossimo sposo tutto cambia e si rimane "at home"alle scrobbiande notturne di un ladro all'affolamento8.
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Molto made in the USA, questo"Christmas withthe Krranks"(dal nome della famiglia protagonista, di Joe Roth, da un romanzo di John Grisham, in vavanza dai suoi legal-thrillers, sceneggiatura del bravissimo Chris Columbus, 2004), nel senso che coglie vizi e virtù dei"gringos", individualisti feroci sempre ma a a Natale e in genere durante le feste insolitamente generosi, aperti , solidali coi vicini e insollam decisamente"altri"rispetto al solito, Natrualmente nel film c'è di tutto, intendndo il repertorio del demenziale, dal fatto di oler andare in vacnaza durante le feste di Natale, nei Caraibi, perché il Natlae la coppia matura dovrà passarla senza la figlia ormai laureata e adulta, salvo che quando questa annuncia ilm suo rientro a casa con il prossimo sposo tutto cambia e si rimane "at home"alle scrobbiande notturne di un ladro all'affolamento8....)dei vicini nei pressi delle giornate"calde"natalizie ad altro ancora, a un sacco di incidenti, di gags più o meno gratuite(e il rischio del pletorico indubbiamente c'è, con qualche"eccesso"), ma in complesso, pur se si tende alla"riterritorializzazione"per cu a Natale la famiglia(ma anche il"clan"del vicinato)deve riunirsi, dunque è meglio stare a casa e "fare i bravi", emergono tuttti i motivi della"comicità demenziale"che ha caratterizzato la"comicità demenziale". Straordinarie prove attorali di Tim Allen , di Dan Akyroyd(il grande di"Ghostbusters"), di Jamie Lee Crutis, francamente non orfana dei film politieschi e dei thrillers che in genere ha interpretato, ma anche di tanti altri/tante altre caratteristi/e che compainono(e non solo)nel film, a dimostrazione di un ricchissimo parco attori che poopla il film ma che in genere in quel paese enorme che sono gli USA è a disposzione, dove la"piccola Europa"che pure gode id molteplici figure attorali non può vantare una disponbilità simile, per ovvi motivi....Ancora da sottolineare alcuni aspetti: 1)il protagonsita, funzionario scrupoloso e zelante diventa"Scrooge"solo perché non vuol festaggiar eil Natale per una volta, ma poi ridiventa generoso, regalando il viaggio a una coippia di anziani, di cuim la donna è malta grave, dunque "si riscattta"in questo modo. 2)Decisamente stavolta il titotlo made in Italia"Fuga dal Natale"rende quella sorta di sottotiolo non ufficlae ma più volte citato nel film, con caratteri a stampa e altri, che recitano"Christams Keeping"dunque non è peregrino, ma rnede ciò che diceva comunque il film originale. ; 3)Le variazioni sul tema natalizio sono infinite e comunque questa non è certo né la più banale né la più inutile, anzi, Nel mondo iperlavorista e iperproduttivista, le "vacanze"hanno uhna funzione nota, di"valvola di sfogo"e non solo(anche con isvolti preoccupanti, spesso)=e dunuq eil tema pè certamente fondamentale per capire che cosa avviene, come avviene e , almeno a tratti, anche perché avviene, dove natrualmente l'"exiologia"è l'aspetto più spinoso e meno scontato. Decisamente la commedia "demenziale", senza voler riproporre tutto il paradigma del comico secondo Frued, Bergon e Pirandello, rende parte della nostra vita attuale e dunque è"specchio"di molti aspetti del reale, con tutto icò che questo comporta, lo si voglia o meno. L'eccesso pletorico è praticamente"inevitabile" e qui, bisogna riconoscerlo, certamente non manca, annzi.... El Gato
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christian ronzullo
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lunedì 4 novembre 2019
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divertente e spassoso
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Il film incanala l'aria natalizia in un canale inconsueto ma che rispecchia i canoni delle migliori commedie natalizie. Musiche e ambientazioni trasportano il pubblico verso il Natale, con scene divertenti e un finale da tutti felici e contenti.
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totybottalla
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venerdì 15 dicembre 2017
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commedia natalizia stupida e stereotipata!
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La trama del film sembra una forzatura di se stessa: poco interessante, banale e ingenuamente stereotipata, l'esecuzione recitativa non convince nonostante la Curtis sia un bel vedere e le situazioni ci appaiono grottesche più che magiche, un film leggero che non lascia il segno in nessuna scena, mia valutazione: 1,5 stelle. Saluti.
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celluloide
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lunedì 4 marzo 2013
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natale americano obbligatorio
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Ottima presa in giro del rapporto tra l'americano medio ed il Natale.
Ritmo svelto ed ottima recitazione.
Certo tutto assurdo,ma d'altronde una commedia cosa deve essere?.
Per gli ironici,da non perdere.
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23.domani
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sabato 24 ottobre 2009
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abbasso i "puri esteti"che vogliono fare i critici
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Mi sembra un buon film, uno dei classici film dove i due personaggi che vogliono fuggire inizialmente dalle solite situazioni "natalizie" vengono infine travolti dalla solita atmosfera di questo periodo. Sono due persone normali che provano un desiderio altrettanto normale (anche io ho desiderato in passato di fuggire dall'orgia gastro-panettonica, dalle corse ai regali, ecc...)e quindi non sono d'accordo con il giudizio espresso dal critico: J.LEE CURTIS AL LIMITE DEL DISFACIMENTO, LE SUE CURVE DISTRUTTE...
ma una coppia di mezza età deve sempre essere bella, lei taglia 42 tipo la Kidman e lui come Brad Pitt? Ben vengano le persone normali, l'importante che siano bravi attori diretti da un buon regista (molto bella la scena in cui Allen al centro del viale guarda la propria casa in festa e quella dei due anziani vicini.
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Mi sembra un buon film, uno dei classici film dove i due personaggi che vogliono fuggire inizialmente dalle solite situazioni "natalizie" vengono infine travolti dalla solita atmosfera di questo periodo. Sono due persone normali che provano un desiderio altrettanto normale (anche io ho desiderato in passato di fuggire dall'orgia gastro-panettonica, dalle corse ai regali, ecc...)e quindi non sono d'accordo con il giudizio espresso dal critico: J.LEE CURTIS AL LIMITE DEL DISFACIMENTO, LE SUE CURVE DISTRUTTE...
ma una coppia di mezza età deve sempre essere bella, lei taglia 42 tipo la Kidman e lui come Brad Pitt? Ben vengano le persone normali, l'importante che siano bravi attori diretti da un buon regista (molto bella la scena in cui Allen al centro del viale guarda la propria casa in festa e quella dei due anziani vicini...)
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cinzys
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domenica 31 agosto 2008
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a me è piaciuto!!!
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il film è bello e la strana coppia d protagonisti m piace, nn so cs pensano gli altri del film ma a me è piaciuto!!! Tim Allen xme è l'attore comico + bravo e simpatico e poi la scena ke mangia la frutta dopo l'iniezione d bottox e trp bella!!!
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gianmaria s
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mercoledì 30 aprile 2008
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morale solita e banale,trama povera;qualche risata
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Filmetto natalizio che parla di una famiglia che decide di non festeggiare il Natale e di "scappare" 15 giorni in un' isola tropicale... Si scontreranno parò con l'ostruzionismo di vicini di casa, venditori di ciambelle, scout e infine con l'inatteso ritorno della figlia che vuole il solito Natale... alla fine tutto torna come prima con lo sforzo di tutta la comunità.
Commedia abbastanza divertente, con Tim Allen ormai abbonato a questo tipo di comicità dozzinale e Jamie Lee Curtis lontana dai fasti dei film di Carpenter. Morale solita e banale, trama quasi inesistente...riserva comunque qualche risatina.
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fernando
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lunedì 24 dicembre 2007
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film rovinato
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io ho sempre odiato i film natalizi sempre banali e coretti. all'inizio questo film mi sembrava carino ma poi è arrivato il solito spirito natalizio che non può mancare, così il film si è rovinato
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andrea
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lunedì 17 dicembre 2007
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un'occasione sprecata
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Il gusto che lascia in bocca "Fuga dal Natale" è quello amarognolo della buona occasione sprecata. Il libro su cui si basa, scritto da un John Grisham per una volta diverso dal solito (e forse un tantino commerciale), è una simpatica e realistica satira sullo stress da consumismo, che gioca a innervosire il lettore per poi convincerlo che, in fondo, il Natale è qualcosa di buono. E il film poteva davvero essere un'occasione per far riflettere un pochino, senza discostarsi troppo dalla tradizione commerciale. Ma, purtroppo, non lo è. Sono troppi i momenti fastidiosamente comici (alla "Mamma ho perso l'aereo"), troppe le scene fuori luogo, troppo calcati i ruoli da macchietta che inscenano i protagonisti, un Tim Allen scipito e appesantito e una Jamie Lee Curtis dall'aria disorientata.
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Il gusto che lascia in bocca "Fuga dal Natale" è quello amarognolo della buona occasione sprecata. Il libro su cui si basa, scritto da un John Grisham per una volta diverso dal solito (e forse un tantino commerciale), è una simpatica e realistica satira sullo stress da consumismo, che gioca a innervosire il lettore per poi convincerlo che, in fondo, il Natale è qualcosa di buono. E il film poteva davvero essere un'occasione per far riflettere un pochino, senza discostarsi troppo dalla tradizione commerciale. Ma, purtroppo, non lo è. Sono troppi i momenti fastidiosamente comici (alla "Mamma ho perso l'aereo"), troppe le scene fuori luogo, troppo calcati i ruoli da macchietta che inscenano i protagonisti, un Tim Allen scipito e appesantito e una Jamie Lee Curtis dall'aria disorientata. Erano proprio necessarie le scene (quasi da cartoon) del gatto congelato, dell'inseguimento del prosciutto, o dello sconosciuto Marty che si rivela poi, sul finale, un Babbo Natale in automobile? In questo modo il film, avviatosi come commedia abbastanza garbata, vira bruscamente sulla comicità fisica e inverosimile, e stona con le intenzioni della trama. La scena della telefonata, quella in cui la figlia rivela di voler tornare per Natale, mandando a monte tutti i piani dei genitori, poteva essere ben più traumatica, poteva spiazzare lo spettatore in modo più brusco. Ma l'idea che il regista dà di se stesso è quella di non voler affatto essere brusco, e di volersi risolvere sul convenzionale. E infatti il film, tra tutti i suoi salti mortali di trama e gag varie, finisce per essere solo convenzionale, né memorabile né originale. Al di là di neve, musica natalizia e tutto il resto (checché ne dicano i critici, i film sul Natale sono sempre ben accetti), "Fuga dal Natale" non riesce a distinguersi dal solito, né a convincere lo spettatore, smarrito tra una comicità slapstick e accenni di buonismo. Peccato.
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