jonnylogan
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lunedì 25 agosto 2025
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l''arte di mentire
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Billy Ray, inizialmente famoso per la propria carriera da sceneggiatore, ma che grazie a questo felice esordio mise a segno una narrazione asciutta, ma coinvolgente, riesce nell’intento di offrire all’allora ventiduenne Hayden Christensen una parte capace di esaltarne le capacità recitative, portandolo a sfornare una prova da grande attore consumato impersonando quello che viene comunemente riconosciuto come uno fra i maggiori inventori di menzogne della carta stampata “made in USA”. Christiensen, che all’epoca della pellicola era coetaneo del vero Glass, ne dipinge il fare mellifluo unito alla capacità di catturare l’attenzione dei colleghi e dei lettori con scoop accattivanti e e seducenti, grazie a una capacità narrativa che lo accomunava a un attore o a un romanziere, e non a un cronista di rara bravura.
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Billy Ray, inizialmente famoso per la propria carriera da sceneggiatore, ma che grazie a questo felice esordio mise a segno una narrazione asciutta, ma coinvolgente, riesce nell’intento di offrire all’allora ventiduenne Hayden Christensen una parte capace di esaltarne le capacità recitative, portandolo a sfornare una prova da grande attore consumato impersonando quello che viene comunemente riconosciuto come uno fra i maggiori inventori di menzogne della carta stampata “made in USA”. Christiensen, che all’epoca della pellicola era coetaneo del vero Glass, ne dipinge il fare mellifluo unito alla capacità di catturare l’attenzione dei colleghi e dei lettori con scoop accattivanti e e seducenti, grazie a una capacità narrativa che lo accomunava a un attore o a un romanziere, e non a un cronista di rara bravura.
Al fianco del giovane Skywalker, ruolo che Christiensen stava contestualmente impersonando, per il lancio della seconda trilogia di Star Wars, si muove un cast che per tutti e 95 i minuti della proiezione si muove come un cronometro di rara precisione: da Chloë Sevigny, nella parte di una collega ed amica di Stephen, sino a Peter Saarsgard, nella parte non semplice del neo direttore della rivista che deve cercare non solo di conquistare la redazione, ma anche la fiducia di chi nel giovane Glass aveva intravisto molto più di un semplice collega ma un amico sincero del quale fidarsi.
Una pellicola giocata completamente sul pathos creato dalla presenza ingombrante del giovane cronista e nella sua vana ricerca di giustificazioni e scuse. Girata negli interni della redazione, non lasciando mai o quasi il benché minimo spazio per esterni o attimi che non riguardino quello che pubblicamente negli Stati uniti è ricordato fra i momenti più bui del giornalismo d’assalto. In seguito Glass, dopo aver scritto del suo passato in un’autobiografia dai contenuti molto controversi, ha cercato invano di ricrearsi una verginità professionale come avvocato.
Pellicola colpevolmente passata in sordina ma assolutamente consigliabile per chiunque, sia che vi piacciano i film a sfondo giornalistico – redazionale sul “quarto potere”, sia che amiate la costruzione delle verità da parte di abili manipolatori.
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eugen
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martedì 9 gennaio 2024
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?la verdad es la mentira?
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"Shattered Glass"(Billy Ray, anche auotre dello screnneplay, da un aritoclo d Buzz Bissinger, ricostruendo la soria vera di Stephen Glass, anni 1990, 2003): Film intelligente, ben costruito, "Shatterend Glass"(como decir"un vaso danado")si inserisce in quel filone"Very made in the USA"che denuncia come il gionralismo sia molte volte asservito al potere e anche a un potere "interno", quello dei direttori, delle redazioni, die colleghi piu'"potenti"etc. In complesso risulta probabilmente un po'"difficlle"(o capace di de'placer)per spettatori che non si sianon mai posti il problema o che assorbano passivamente quanto i media(non solo i giornali, oggi in crisi, ovviamente, ma tutti i media, "social"compresi)ma questo non dovrebbe essere un bon motivo per non vedere il film, al contrario per vederlo a fortiori e con maggiore attenzione.
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"Shattered Glass"(Billy Ray, anche auotre dello screnneplay, da un aritoclo d Buzz Bissinger, ricostruendo la soria vera di Stephen Glass, anni 1990, 2003): Film intelligente, ben costruito, "Shatterend Glass"(como decir"un vaso danado")si inserisce in quel filone"Very made in the USA"che denuncia come il gionralismo sia molte volte asservito al potere e anche a un potere "interno", quello dei direttori, delle redazioni, die colleghi piu'"potenti"etc. In complesso risulta probabilmente un po'"difficlle"(o capace di de'placer)per spettatori che non si sianon mai posti il problema o che assorbano passivamente quanto i media(non solo i giornali, oggi in crisi, ovviamente, ma tutti i media, "social"compresi)ma questo non dovrebbe essere un bon motivo per non vedere il film, al contrario per vederlo a fortiori e con maggiore attenzione. Eugen
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elgatoloco
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giovedì 20 maggio 2021
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decisamente efficace, documentato senza essere un"
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"SHattered Glass"(Billy Ray, anche autore dlela sceneggiatura, tratta da un articolo di Buzz Bissinger che ricosturisce la vicenda autentica di un gironalista"invetore d favole", 2003). Stephen Glass, 23 enne, verso la fine degli anni 1990 era entrato nella redazione di"The New Republic", con articoli magniloquenti e immaginifici, Ad un certo punto ci si accorge che essi non sono veri, che , cioè, il giovane aveva nseirto nei suoi testi elementi suri, inventati, elementi mai verificati. La cosa diviene palese e , anche sulla base di accurati controlli, Glass viene licenziato, mentre si apprpende dai titoli di coda che in sehito si è laureato in legge dedicandosi poi alla professione lgale, mentre i suoi"detrattori"avranno ancora molte chances nel gionrlaismo, a parte coloro che rischiano (e perdono, talora)la vita come corrsipondenti di guerra.
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"SHattered Glass"(Billy Ray, anche autore dlela sceneggiatura, tratta da un articolo di Buzz Bissinger che ricosturisce la vicenda autentica di un gironalista"invetore d favole", 2003). Stephen Glass, 23 enne, verso la fine degli anni 1990 era entrato nella redazione di"The New Republic", con articoli magniloquenti e immaginifici, Ad un certo punto ci si accorge che essi non sono veri, che , cioè, il giovane aveva nseirto nei suoi testi elementi suri, inventati, elementi mai verificati. La cosa diviene palese e , anche sulla base di accurati controlli, Glass viene licenziato, mentre si apprpende dai titoli di coda che in sehito si è laureato in legge dedicandosi poi alla professione lgale, mentre i suoi"detrattori"avranno ancora molte chances nel gionrlaismo, a parte coloro che rischiano (e perdono, talora)la vita come corrsipondenti di guerra. La filmografia USA ha una tradizione, in genere di marca"liberal"(ma non solo, non necessariamente solo, per meglio dire)di giornalismo che vuole realmente essere"investigativo", andare a fondo nella ricognizione dei fatti. Da"The Three Days of the Condor", ma anzi da molto prima, c'è smepre stato un tipo di cinema, a inizare, volendo, da un grande film di Orson Welles sul"quarto potere", ma non solo, che vuole mettere in crisi le falisità, le menzogne spacciate per verità e come in questo caso le invenzioni(tra l0altro GLass sembra abbia pubblicato un romanzo autobiografico in cui svela anche le modaità del suo"imbroglio", tutte cose che apprendiamo ex post dai titoli di coda), "The Fabbulist", cui si ispira chiaramente l'articolo citato che funge da soggetto e poi la sceneggiatura, opera dello stesso regista). Da lodare il film,, che certo non p"divertente" ma volendo ha momenti di tensione legati alla situazione psicologica critica del ragazzo e allo"svelamento"che prelude al suo(dammatico)licenziamento, ma Ray ha intelligentmenewe evitato, in ogni modo, di cadere nel"docufilm", che sarebbe stato una pura e semplice zeppa, una reduplicazione inutile di quanto altrimenti comunque si sarebbe venuto a sapere, in goni caso, dal film stesso o dal romazo autobiorafico di Glass o ancora dall'articolo citato di Bissinger. Credo che la scelta"prudente", ma in qualche modo"oggettiva"(per quanto riesca ad esserlo un film, appunto, non documentraistico, a parte il fatto che ha forti elementi di soggettività lo stesoo documentario, a inziare dall'angolo visuale in cui viene collocata la m.d.p.)di Ray riesca a renderci edotti di una situazione , di un fatto che altrimenti sarebbe rimasto confintato , magari, nelle cronache neppure di tutti gli uSA, ma solo di un certo tipo di stampa appunto"investigativa". Notervole la prova Di Hayden Chsitensen, che rende Glass(nulla a che vedere con Philpp, sia detto con chiarezza), come di Ptere Saarsgagrd, il direttoe della rivista, che si assume il compito di ricercare la verità e di trarne le conseguenze. Ma iin genere gli/le interpret del film sono di notevole livello, a dimostrazione di un tipo di cinema che non va alla ricerca del"facile successo", ma cerca ancora di sc avare nelle dimensioni cimplesse del"vero", del "reale"(non sono necessariamente da assimilare, i due concetti, come noto)e del "verosimile", come naturalmente anche, e contrario, del"falso". UN tipo di cinema che si vorrebbe vedere più spesso El Gato
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filippo catani
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mercoledì 29 agosto 2012
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buone intenzioni ma poco ritmo
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Il New Republic è un importante settimanale politico per cui lavorano una serie di ambiziosi e giovani giornalisti. Uno di questi salirà suo malgrado agli onori delle cronache per aver inventato di sana pianta più della metà dei suoi articoli. La cosa provocherà molto subbuglio nella redazione.
Cast molto giovane per un'altra pellicola che ci porta all'interno del giornalismo americano. Questa volta per mostrarci come un giovane, con qualche problema, possa arrivarer a tutto pur di vedere pubblicati i propri pezzi. Vederlo dimenarsi e creare finte prove per dare peso alle sue storie è veramente sconfortante specie per il nuovo e altrettanto giovane direttore.
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Il New Republic è un importante settimanale politico per cui lavorano una serie di ambiziosi e giovani giornalisti. Uno di questi salirà suo malgrado agli onori delle cronache per aver inventato di sana pianta più della metà dei suoi articoli. La cosa provocherà molto subbuglio nella redazione.
Cast molto giovane per un'altra pellicola che ci porta all'interno del giornalismo americano. Questa volta per mostrarci come un giovane, con qualche problema, possa arrivarer a tutto pur di vedere pubblicati i propri pezzi. Vederlo dimenarsi e creare finte prove per dare peso alle sue storie è veramente sconfortante specie per il nuovo e altrettanto giovane direttore. I pezzi verranno sbugiardati da un giornale online. Detto questo, il film scivola via piuttosto stancamente senza particolari cambi di ritmo solo alla ricerca delle prove che certifichino definitivamente l'invenzione del pezzo. Niente di particolare.
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alteo
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giovedì 12 agosto 2010
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una storia che ha del surreale...minimo
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Sembra però non è certo che cominciò
con quella redazione..., di un quotidiano
che stava tentando goffamente, di imitare
con l'ausilio improbabile di un misterioso
malato persecutorio, le imprese di
un industriale inventore..., forse per spillargli 2 soldi, poi arrivò
quel giornalista pazzoide,è
sparò mille cavolate risparmiando all'inventore
inutili fatiche, con ottimi risultati...
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albydrummer
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mercoledì 11 agosto 2010
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..un film interessante...
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Non conoscevo questo film,poi su un canale digitale lo trasmetteva,e mi ha davvero incuriosito.essendo anche una vera storia.Una bella storia sul giornalismo,e di un ragazzo che farebbe di tutto per diventare un buon gionalista.Da vedere!!!
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the ripper
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martedì 23 ottobre 2007
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il giornalista caduto
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Shattered Glass è davvero un buon film. La trama, reale in quanto facente riferimento ad un fatto realmente accaduto è avvincente e la regia è stata molto abile nel far provare nello spettatore dapprima una certa simpatia nei confronti del promettente giornalista Glass, e successivamente rabbia quando si scopre la sua falsità che continua anche una volta scoperta. Il film è ben realizzato, le ambientazioni sono poche (quasi tutto il film è ambientato nella redazione del New Republic) ma ben fatte. Peccato solo per un senso di confusione che si avverte verso la fine del film quando il bugiardo Glass viene smascherato. Gli avvenimenti successivi sono infatti raccontati in maniera rapida e non chiarissima.
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Shattered Glass è davvero un buon film. La trama, reale in quanto facente riferimento ad un fatto realmente accaduto è avvincente e la regia è stata molto abile nel far provare nello spettatore dapprima una certa simpatia nei confronti del promettente giornalista Glass, e successivamente rabbia quando si scopre la sua falsità che continua anche una volta scoperta. Il film è ben realizzato, le ambientazioni sono poche (quasi tutto il film è ambientato nella redazione del New Republic) ma ben fatte. Peccato solo per un senso di confusione che si avverte verso la fine del film quando il bugiardo Glass viene smascherato. Gli avvenimenti successivi sono infatti raccontati in maniera rapida e non chiarissima. Comunque tre stelle e mezzo più che meritate.
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marty
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giovedì 8 dicembre 2005
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bellissimo
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un film davero ben mpostato, realizzato con cura e precisione, hayden christensen davvero bravissimo e bellissimo.
ma la cosa più bella e pensare che veamente un uomo con i suoi articoli a letteralmente preso per il "fondoschiena" l'america
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