Metronotte

Finalmente un film che parla anche di noi!! Pensavo che per la gente comune, il "popolo del giorno", noi metronotte passassimo completamente inosservati, e invece ci ha pensato un giovane regista, un grande regista come Calogero a puntare i fari di scena sul nostro lavoro e sulla nostra vita, a far luce su una notte che nessuno, tranne noi, è abituato a vivere. La vita di piccole frustrazioni del protagonista, che faticosamente, quasi in modo ingenuo e infantile, cerca perennemente un contatto umano coi suoi colleghi, rende in modo sapiente la grande difficoltà di chi vive di notte di riuscire a confrontarsi con gli altri. La vita della guardia giurata notturna (in gergo "metronotte"), è densa di pericoli e insidie, e purtroppo non tutti lo capiscono veramente. Le gente comune non lo immagina, o forse preferisce non pensarci: dopo una stressante giornata di lavoro, chi non preferirebbe solamente chiudersi nelle proprie case, con due o tre giri di chiave, al riparo dai pericoli della notte e piombare nella piu' assoluta e normale serenita' domestica? La parte in cui viene mostrata la vita domestica dei colleghi di Diego, il tentativo di ritagliarsi uno spazio di tranquillità lontano dai pericoli del proprio lavoro (ma purtroppo anche lontano dalla "normalità comune") è sicuramente quella più commovente e umana di tutto il film, uno sguardo che va al di là delle semplici azioni quotidiane, e che va visto senz'altro in un senso più introspettivo, come il regista, appunto, ha saputo rendere perfettamente.