steffa
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mercoledì 16 aprile 2025
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mediocre
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non comprendo tutta la frenesia che ruota attorno a questo film, la qualità è da telefilm! Terry Gilliam ha realizzato un solo ottimo film: Brazil , i quale evidentemente gli ha procurato un vero esercito di fanatici pronti a osannare tutto il suo operato
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denilson
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giovedì 29 aprile 2021
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12 scimmie in un sogno molto lucido
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Il futuro distopico che Terry Gilliam disegna ne "L'esercito delle 12 scimmie" è un fumetto ambientato nel sottosuolo, con scienziati pazzi, prismi composti da televisori e tute protettive a dir poco ingombranti. Tante cose non si spiegano, ma sappiamo che un'epidemia ha decimato il genere umano costretto a lasciare la luce del sole agli animali, finalmente padroni del mondo.
Da questa premessa e dai viaggi nel tempo che James Cole si offre di compiere per il bene comune dell'anno 2035, si dipana un viaggio allucinato tra realtà, sogno, illusione e pazzia. Gli elementi di ciascuno stato mentale finiscono per confondersi con quelli degli altri e la conclusione necessitata è l'abbandono del senso della ragione in favore dell'istinto e del sentimento.
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Il futuro distopico che Terry Gilliam disegna ne "L'esercito delle 12 scimmie" è un fumetto ambientato nel sottosuolo, con scienziati pazzi, prismi composti da televisori e tute protettive a dir poco ingombranti. Tante cose non si spiegano, ma sappiamo che un'epidemia ha decimato il genere umano costretto a lasciare la luce del sole agli animali, finalmente padroni del mondo.
Da questa premessa e dai viaggi nel tempo che James Cole si offre di compiere per il bene comune dell'anno 2035, si dipana un viaggio allucinato tra realtà, sogno, illusione e pazzia. Gli elementi di ciascuno stato mentale finiscono per confondersi con quelli degli altri e la conclusione necessitata è l'abbandono del senso della ragione in favore dell'istinto e del sentimento. Quello che dapprima spinge Kathryn Railly a riporre fiducia nel suo apparente carnefice; in seguito i ruoli si invertono quasi simmetricamente ed è l'istinto a guidare James, ormai disilluso rispetto alla propria missione ma abbagliato dalla luminosità del sole e dalla bellezza intelligente di Kathryn. Il sogno un po' schizofrenico e un po' romantico dei due protagonisti è destinato a svanire nel caos di un aeroporto, in una corsa già vista e mai dimenticata, che solo rivela il suo significato solo una volta compiutasi.
Il film è impreziosito qua e là da piccole gemme, che ne fanno un'opera unica nel suo genere.. il solo macguffin che dà il titolo al film ha una potenza cinematografica rara, con lo straordinario Brad Pitt alla guida di una banda di ambientalisti strampalati, quasi una versione attualizzata e caricaturale della Manson Family.
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dandy
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domenica 11 aprile 2021
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quella scimmiesca dozzina.
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Gilliam si cimenta nel post-apocalittico e i viaggi nel tempo omaggiando il cortometraggio "La Jetèe" di Chris Marker.Come in "Brazil" sa rendere benissimo l'ambientazione degradata e disumana del mondo dominato da poteri spregevoli indipendentemente dall'anno in cui ci si trova.Ma se la riflessione sulla razza umana come causa principale della sua stessa disfatta trova la sua efficacia nel pessimismo che non prevede il lieto fine,la sceneggiatura(che sotto certi aspetti sembra anticipare "Donnie Darko") è squilibrata e con parecchie forzature.E le citazioni cinefile sono scontate(il titolo allusivo di "Monkey Business",la doppia vita di "La donna che visse due volte").
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Gilliam si cimenta nel post-apocalittico e i viaggi nel tempo omaggiando il cortometraggio "La Jetèe" di Chris Marker.Come in "Brazil" sa rendere benissimo l'ambientazione degradata e disumana del mondo dominato da poteri spregevoli indipendentemente dall'anno in cui ci si trova.Ma se la riflessione sulla razza umana come causa principale della sua stessa disfatta trova la sua efficacia nel pessimismo che non prevede il lieto fine,la sceneggiatura(che sotto certi aspetti sembra anticipare "Donnie Darko") è squilibrata e con parecchie forzature.E le citazioni cinefile sono scontate(il titolo allusivo di "Monkey Business",la doppia vita di "La donna che visse due volte").Comunque ottimo Willis,antieroe tormentato e vulnerabile,agli antipodi dei ruoli da action e prima di cedere alla spazzatura commerciale post 2000.Fastidiosamente sopra le righe Pitt,quasi una versione esagitata di Tyler Durden.Affascinante e spietato,ma non il capolavoro da molti definito.
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marychan
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sabato 26 gennaio 2019
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un film che fa rimanere a bocca aperta
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In un certo senso ricalca il più famoso film di Gilliam, Brazil, dove un poveraccio calato in una società senza speranza, sotto pressioni esterne tenta di fare qualcosa di buono e immancabilmente ci lascia le penne. Il film lascia davvero a bocca aperta dall'inizio alla fine e a parte qualche paradosso temporale (immancabile se si gioca coi viaggi nel tempo, ritorno al futuro insegna) la trama è coinvolgente e originale. Inizia come il classico film post-apocalittico, passando per la fantascienza e il thriller, sempre in un'atmosfera cupa e onirica che spesso fa mettere in dubbio fin dove arriva la realtà e dove inizia la pazzia. L'interpretazione del cattivo ambientalista pazzoide di Brad Pitt mi ha lasciata sconcertata, anche se Bruce Willis, il carcerato pazzo eroe sognatore ha poco da invidiargli.
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In un certo senso ricalca il più famoso film di Gilliam, Brazil, dove un poveraccio calato in una società senza speranza, sotto pressioni esterne tenta di fare qualcosa di buono e immancabilmente ci lascia le penne. Il film lascia davvero a bocca aperta dall'inizio alla fine e a parte qualche paradosso temporale (immancabile se si gioca coi viaggi nel tempo, ritorno al futuro insegna) la trama è coinvolgente e originale. Inizia come il classico film post-apocalittico, passando per la fantascienza e il thriller, sempre in un'atmosfera cupa e onirica che spesso fa mettere in dubbio fin dove arriva la realtà e dove inizia la pazzia. L'interpretazione del cattivo ambientalista pazzoide di Brad Pitt mi ha lasciata sconcertata, anche se Bruce Willis, il carcerato pazzo eroe sognatore ha poco da invidiargli. Anche se non c'è il lieto fine ho tirato un sospiro di sollievo scoprendo che i cattivi non erano gli ambientalisti, ma l'idea che l'incremento della popolazione sia eccessivo è un tarlo che rode sempre di più col passare degli anni considerando che dalla data del film siamo quasi raddoppiati. È un tema che non passa mai di moda. Non cambierei nulla di questo film, è davvero un capolavoro.
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cincinnatimose
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giovedì 15 ottobre 2015
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loro scocciano... willis ecc, ottimi actor.
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undimesso willis taciturno e interessato anzi
'concentrato' per resistere e esistere nella dimensione di
recitare egli stesso, vaga nel tempo con fugacità
e fracasso e una grana... vecchio stile da risolevere sino a arrivare al
disturbo delle commesse di altre persone, soltanto per
soddisfare i 'superiori' al progetto del quale sembra esserne
vittima anzichè sottinteso averne preso parte, lo si
vede così in foto (caricature) estemporanee tipo quella in
cui nella seconda querra mondiale stringe (ancora) un fucile in
trincea..., coi soldati indaffarti a
combatterla veramente ecc, fantastico,
manca soltanto una capatina nei sioux, al
fianco di scheda fiorente e possenza misteriosa
e il quadretto sarebbe conmpleto, per un film a
4-5 stelle, con una trama inaspettata e sorprendente, un ottimo
pitt schizofrenico da par sua lo minaccia col proprio esercito,
le 12 scimmie.
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undimesso willis taciturno e interessato anzi
'concentrato' per resistere e esistere nella dimensione di
recitare egli stesso, vaga nel tempo con fugacità
e fracasso e una grana... vecchio stile da risolevere sino a arrivare al
disturbo delle commesse di altre persone, soltanto per
soddisfare i 'superiori' al progetto del quale sembra esserne
vittima anzichè sottinteso averne preso parte, lo si
vede così in foto (caricature) estemporanee tipo quella in
cui nella seconda querra mondiale stringe (ancora) un fucile in
trincea..., coi soldati indaffarti a
combatterla veramente ecc, fantastico,
manca soltanto una capatina nei sioux, al
fianco di scheda fiorente e possenza misteriosa
e il quadretto sarebbe conmpleto, per un film a
4-5 stelle, con una trama inaspettata e sorprendente, un ottimo
pitt schizofrenico da par sua lo minaccia col proprio esercito,
le 12 scimmie... dandogli tanto filo da torcere che, alla
fine non si ricorda più dove si trovi e cosa vi faccia, costretto a
telefonare a sè stesso per le istruzioni spazio temporali..., in pratica
tornare a casa... sia che impieghi minuti ore e senza sapre se il
tempo o se i giorni della permanenza in tale stato... siano produttivi,
indefesso e professionista migliore di altre proposte è una delle
chicce del noto attore, il cui vanto di pellicole action movie è
di ragguardevole rispetto nonchè da primato assoluto di holliwood, mitico.
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kondor17
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sabato 17 gennaio 2015
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un piccolo capolavoro
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Ho rivisto per la quarta o quinta volta ieri, questa volta a porte chiuse, questo grande film. Molti, troppi punti mi erano ancora oscuri. Sarà l'età, pensavo, ma non è così. Ogni singola battuta, fotogramma, frase - dall'inizio alla fine - ha un senso compiuto, che, se non viene afferrato, può far perdere definitivamente il filo del discorso. Capisco quindi come molta gente se ne sia andata via a metà o lo abbia giudicato male.
Seguire il vorticoso e frenetico parlare di un Brad Pitt pazzoide, in una interpretazione da oscar, non è per niente facile, anche perchè non proferisce neanche una parola fuori posto e quello che dice, tacciato da medici e infermieri come elucubrazioni schizofreniche, è spesso la chiave di volta degli sviluppi successivi.
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Ho rivisto per la quarta o quinta volta ieri, questa volta a porte chiuse, questo grande film. Molti, troppi punti mi erano ancora oscuri. Sarà l'età, pensavo, ma non è così. Ogni singola battuta, fotogramma, frase - dall'inizio alla fine - ha un senso compiuto, che, se non viene afferrato, può far perdere definitivamente il filo del discorso. Capisco quindi come molta gente se ne sia andata via a metà o lo abbia giudicato male.
Seguire il vorticoso e frenetico parlare di un Brad Pitt pazzoide, in una interpretazione da oscar, non è per niente facile, anche perchè non proferisce neanche una parola fuori posto e quello che dice, tacciato da medici e infermieri come elucubrazioni schizofreniche, è spesso la chiave di volta degli sviluppi successivi.
Con le sue improbabili inquadrature a grandangolo, Gillian ci presenta poi un Bruce Willis sensibile e forte, sbalzato come un giocattolo su e giù per il tempo per scoprire e debellare la minaccia incombente sul pianeta, che si ritiene risieda in un gruppo eversivo chiamato le 12 scimmie. Mai visto un Willis così, un piacere in sè.
La storia è quanto di più contorto (a parte Mulholland Drive di Lynch) abbia mai visto. Ogni singolo spezzone è rivelatore. E il finale, capito da pochi anche nel forum - mi consolo -, è assolutamente geniale.
Ottima la recensione di Mymovies.
Il film manca la 5a stella per un pelo, perchè il passaggio da un'epoca all'altra, grazie alle invenzioni "beta" di una banda di sgangherati tecnocrati, manca del tutto. Lo spettatore, assieme al povero Bruce, è semplicemente sbalzato lì e se perse un attimo il filo, magari mentre si sfrega gli occhi, è finita. Niente è lasciato al caso.
Bravissimi tutti gli attori, anche la Stowe e Plummer, ottima la musica e la fotografia. Grotteschi e divertenti gli effetti speciali, montaggio perfetto. voto 9 su 10
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lore64
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venerdì 19 dicembre 2014
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dipende da cosa cercate...
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Il voto da attribuire a questo film strambo dipende, come sempre, da cosa cercate nel cinema.<br><br>
Se vi piacciono le cacofonie giocate sopra le righe, prive di ogni logica e piene di urla e violenza, nello stile della cinematografia più stupida e quindi più popolare del mondo, quella americana, "12 monkeys" potrebbe entusiasmarvi. Se poi avete velleità artisticheggianti quest'accozzaglia di immagini, suoni e colpi di scena mirabolanti potrà servirvi come base per masturbazioni mentali di vario genere, più o meno sul livello delle profonde verità teogoniche e morali desumibili da vangeli, corani e simili.<br><br>
Se invece, come me, esigete che un film esprima una storia chiara, distinta, rispondente a rigorosi criteri di verosimiglianza, se vi fa schifo ogni forma di chiasso e detestate qualsiasi espressione artistica più vivace dei concerti per pianoforte di Schubert, questo polpettone hollywoodiano di rumori violenti, primi piani allucinati e totale insulsaggine logica vi ispirerà solo noia e irritazione.
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Il voto da attribuire a questo film strambo dipende, come sempre, da cosa cercate nel cinema.<br><br>
Se vi piacciono le cacofonie giocate sopra le righe, prive di ogni logica e piene di urla e violenza, nello stile della cinematografia più stupida e quindi più popolare del mondo, quella americana, "12 monkeys" potrebbe entusiasmarvi. Se poi avete velleità artisticheggianti quest'accozzaglia di immagini, suoni e colpi di scena mirabolanti potrà servirvi come base per masturbazioni mentali di vario genere, più o meno sul livello delle profonde verità teogoniche e morali desumibili da vangeli, corani e simili.<br><br>
Se invece, come me, esigete che un film esprima una storia chiara, distinta, rispondente a rigorosi criteri di verosimiglianza, se vi fa schifo ogni forma di chiasso e detestate qualsiasi espressione artistica più vivace dei concerti per pianoforte di Schubert, questo polpettone hollywoodiano di rumori violenti, primi piani allucinati e totale insulsaggine logica vi ispirerà solo noia e irritazione. Se io dovessi inviare qualcuno nel passato per una missione da cui dipende il futuro dell'umanità, chi sceglierei? Un condannato sociopatico oppure alcune centinaia di individui sani, equilibrati e addestrati per anni al compimento della missione? E cosa farei se fossi il condannato, una volta accortomi che mi hanno inviato nell'anno sbagliato e ricoverato in manicomio - continuerei a sparlare della mia missione o mentirei per essere messo in libertà e poterla così adempiere? Quante probabilità ci sono di incontrare una psichiatra (rigorosamente giovane e bellissima, siamo a Hollywood!) pronta a violare come rena la regola principe della sua professione e innamorarsi di un paziente? L'elenco delle assurdità potrebbe continuare all'infinito.<br><br>
Un film calibrato sulla forma mentis dell'ascoltatore di musica hard metal, portatore di alcune elementari suggestioni a metà strada fra ribellismo giovanile e underground culture.
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lore64
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venerdì 19 dicembre 2014
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Se vi piacciono le cacofonie giocate sopra le righe, prive di ogni logica e piene di urla e violenza, nello stile della cinematografia più stupida e quindi più popolare del mondo, quella americana, "12 monkeys" potrebbe entusiasmarvi. Se poi avete velleità artisticheggianti quest'accozzaglia di immagini, suoni e colpi di scena mirabolanti potrà servirvi come base per masturbazioni mentali di vario genere, più o meno sul livello delle profonde verità teogoniche e morali desumibili da vangeli, corani e simili.<br><br>
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Se invece, come me, esigete che un film esprima una storia chiara, distinta, rispondente a rigorosi criteri di verosimiglianza, se vi fa schifo ogni forma di chiasso e detestate qualsiasi espressione artistica più vivace dei concerti per pianoforte di Schubert, questo polpettone hollywoodiano di rumori violenti, primi piani allucinati e totale insulsaggine logica vi ispirerà solo noia e irritazione. Se io dovessi inviare qualcuno nel passato per una missione da cui dipende il futuro dell'umanità, chi sceglierei? Un condannato sociopatico oppure alcune centinaia di individui sani, equilibrati e addestrati per anni al compimento della missione? E cosa farei se fossi il condannato, una volta accortomi che mi hanno inviato nell'anno sbagliato e ricoverato in manicomio - continuerei a sparlare della mia missione o mentirei per essere messo in libertà e poterla così adempiere? Quante probabilità ci sono di incontrare una psichiatra (rigorosamente giovane e bellissima, siamo a Hollywood!) pronta a violare come rena la regola principe della sua professione e innamorarsi di un paziente? L'elenco delle assurdità potrebbe continuare all'infinito.<br><br>
Un film calibrato sulla forma mentis dell'ascoltatore di musica hard metal, portatore di alcune elementari suggestioni a metà strada fra ribellismo giovanile e underground culture.
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lore64
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venerdì 19 dicembre 2014
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dipende dalla prospettiva dello spettatore
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Il voto da attribuire a questo film strambo dipende, come sempre, da cosa cercate nel cinema.
Se vi piacciono le cacofonie giocate sopra le righe, prive di ogni logica e piene di urla e violenza, nello stile della cinematografia più stupida e quindi più popolare del mondo, quella americana, "12 monkeys" potrebbe entusiasmarvi. Se poi avete velleità artisticheggianti quest'accozzaglia di immagini, suoni e colpi di scena mirabolanti potrà servirvi come base per masturbazioni mentali di vario genere, più o meno sul livello delle profonde verità teogoniche e morali desumibili da vangeli, corani e simili.
Se invece, come me, esigete che un film esprima una storia chiara, distinta, rispondente a rigorosi criteri di verosimiglianza, se vi fa schifo ogni forma di chiasso e detestate qualsiasi espressione artistica più vivace dei concerti per pianoforte di Schubert, questo polpettone hollywoodiano di rumori violenti, primi piani allucinati e totale insulsaggine logica vi ispirerà solo noia e irritazione.
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Il voto da attribuire a questo film strambo dipende, come sempre, da cosa cercate nel cinema.
Se vi piacciono le cacofonie giocate sopra le righe, prive di ogni logica e piene di urla e violenza, nello stile della cinematografia più stupida e quindi più popolare del mondo, quella americana, "12 monkeys" potrebbe entusiasmarvi. Se poi avete velleità artisticheggianti quest'accozzaglia di immagini, suoni e colpi di scena mirabolanti potrà servirvi come base per masturbazioni mentali di vario genere, più o meno sul livello delle profonde verità teogoniche e morali desumibili da vangeli, corani e simili.
Se invece, come me, esigete che un film esprima una storia chiara, distinta, rispondente a rigorosi criteri di verosimiglianza, se vi fa schifo ogni forma di chiasso e detestate qualsiasi espressione artistica più vivace dei concerti per pianoforte di Schubert, questo polpettone hollywoodiano di rumori violenti, primi piani allucinati e totale insulsaggine logica vi ispirerà solo noia e irritazione. Se io dovessi inviare qualcuno nel passato per una missione da cui dipende il futuro dell'umanità, chi sceglierei? Un condannato sociopatico oppure alcune centinaia di individui sani, equilibrati e addestrati per anni al compimento della missione? E cosa farei se fossi il condannato, una volta accortomi che mi hanno inviato nell'anno sbagliato e ricoverato in manicomio - continuerei a sparlare della mia missione o mentirei per essere messo in libertà e poterla così adempiere? Quante probabilità ci sono di incontrare una psichiatra (rigorosamente giovane e bellissima, siamo a Hollywood!) pronta a violare come rena la regola principe della sua professione e innamorarsi di un paziente? L'elenco delle assurdità potrebbe continuare all'infinito.
Un film calibrato sulla forma mentis dell'ascoltatore di musica hard metal, portatore di alcune elementari suggestioni a metà strada fra ribellismo giovanile e underground culture.
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arnaco
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venerdì 11 aprile 2014
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c'è anche il momento della poesia
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Non l'ho letto in nessuna delle recensioni o forse mi è sfuggito, ma è il sogno ricorrente del protagonista la sintesi poetica di tutto il film, forse per la potenza evocativa del mito di Cassandra: il bambino assiste impotente al tragico epilogo della vicenda in un aeroporto e, consapevole di quello che avverrà, piange; poi, mentre si allontana in automobile, guarda l'areo che decolla con lo sterminatore dell'umanità a bordo con uno sguardo infinitamente desolato....
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