L'uomo che guarda

L 'erotisomo è arte perchè include creatività e fantasia  
Qui Brass soffoca il suo istinto a volte eccessivo . per costrure eccitazione  di qualità.
ll sesso compare con i tempi giusti . c'è gioia, bellezza ,senso estetico, tentazione ed una discreta  scenografia.
Non sono intenditore del genere ma posso confermare  che in questo caso  Brass  ha fatto del suo meglio .
Da ricordare  una spledida Katarina Vasilissa.

Uno dei migliori film di Tinto Brass. Se non altro è presente una valida trama e la rivalità padre-figlio è autentica, seppur buttata più volte sul grottesco.

Per lo meno togliamogli gli occhiali.

Il merito di Brass è di aver colto le affinità elettive fra la sua vena e quella del noto scrittore. Cosa guarderà mai l'uomo che guarda? Le cose medesime che Il povero Brass faceva vedere prima di scoprire una così pregevole letteratura. I film di Brass e certi libri di Moravia hanno di pregio questo: possono essere commentati senza scomodarsi a guardare o a leggere.Ma chi vuole, può, e può anche mettere qualche bollino stellare.

Una pellicola appena mediocre per pratiche onanistiche. Buon per lui(il regista) che con queste donne ci "lavora";invece gli spettatori....muovono le mani verso le patte e premiano Brass.

L'unica cosa che può interessare di questo film è il fatto che i diritti d'autore (il famoso fustigatore del costume borghese) siano stati acquistati- a dire del regista,presso le signore sue eredi a prezzo rispettabilissimo. Operazione legittima e di ordinario squallore se l'illustre e popolare scrittrice coinvolta non fosse l'antesignana e la propugnatrice ampiamente dichiarata della dignità femminile.Dai tre minuti di visione televisiva notturna non l'ho trovato sostanzialmente differente rispetto ai consueti argomenti tintobrassiani, forse non ho retto abbastanza. Di dignità comunque nemmeno l'ombra.

sensuale ed intrigante

Finalmente un'opera brassiana che cerca di crearsi un'atmosfera erotica decente:le grazie della Vasilissa e della Garavaglia ripagano almeno l'occhio dello spettatore,mentre dei due protagonisti maschili (l'inespressivo Francesco Casale,chissà che fine ha fatto,e il gigionesco Franco Branciaroli) ne possiamo fare veramente a meno. Ci saremmo aspettati però un finale molto amaro,se non cattivo:non c'era alcun bisogno che Silvia e Dodo si riappacificassero alla maniera brassian (io mi sono fatta fare d a tuo padre,perdonami e torniamo felici e contenti),magari ci saremmo potuti accontentare di qualche bella perla di saggezza misogina,come nel miglior stile brassiano,e invece...ma forse va bene così. [+]

Finalmente un'opera brassiana che cerca di crearsi un'atmosfera erotica decente:le grazie della Vasilissa e della Garavaglia ripagano almeno l'occhio dello spettatore,mentre dei due protagonisti maschili (l'inespressivo Francesco Casale,chissà che fine ha fatto,e il gigionesco Franco Branciaroli) ne possiamo fare veramente a meno. Ci saremmo aspettati però un finale molto amaro,se non cattivo:non c'era alcun bisogno che Silvia e Dodo si riappacificassero alla maniera brassian (io mi sono fatta fare d a tuo padre,perdonami e torniamo felici e contenti),magari ci saremmo potuti accontentare di qualche bella perla di saggezza misogina,come nel miglior stile brassiano,e invece...ma forse va bene così.O forse no? [-]

Il film anticipa nel tempo gli effetti del Viagra. La bocca e il fondo schiena della Garavaglia rappresentano l'unica, naturale alternativa a quel farmaco. Gli effetti della nostra risultano poi addirittura devastanti se i "meccanismi" funzionano normalmente. Grifo