Tombstone |
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Un film di George Pan Cosmatos.
Con Kurt Russell, Val Kilmer, Sam Elliott, Joanna Pacula.
continua»
Western,
durata 127 min.
- USA 1993.
- Penta Distribuzione
uscita mercoledì 3 agosto 1994.
MYMONETRO
Tombstone
valutazione media:
2,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Justice Is Coming...di DarkKnight81Feedback: 109 |
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giovedì 16 maggio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La vera storia dello sceriffo Wyatt Earp (Kurt Russell), dei suoi fratelli Virgil e Morgan (Sam Elliott e Bill Paxton) e del suo amico John Henry Holliday detto 'Doc', un giocatore d'azzardo ex-dentista rovinato dall'alcol e dalla tubercolosi. Il 26 ottobre 1881, al recinto dell'O.K. Corral, a Tombstone (Arizona), affrontarono e sconfissero la banda dei "cowboys" nella più celebre sparatoria dell'epopea western. Lo stesso Earp lasciò le sue memorie al biografo Stuart N. Lake, che ne trasse il libro 'Wyatt Earp: Frontier Marshal', il quale a sua volta ispirò dozzine di film, tra i più celebri Sfida Infernale (di John Ford con Henry Fonda e Victor Mature, 1946) e Sfida all'O.K. Corral (di John Sturges con Burt Lancaster e Kirk Douglas, 1956). Ma, con tutto il rispetto per i classici,io ho sempre considerato Tombstone la versione migliore e definitiva della leggenda, con una trama molto più precisa nella ricostruzione dei fatti, ma al tempo stesso altamente spettacolare. Lo sceneggiatore Kevin Jarre (nomination all’oscar per Glory) fa quello che David Mamet fece scrivendo “Gli Intoccabili”: prende una storia vera divenuta leggenda e la “trasfigura” in uno strepitoso action formato kolossal, caricando ogni scena con ritmo e tensione, dialoghi duri e sprezzanti, citazioni (palesi ma perdonabili) da Leone e Peckinpah, scene d’azione crude ma attendibili (la sparatoria all’OK Corral non è mai stata descritta con tanta precisione filologica) ed un’esaltazione dei sentimenti (in primis l’amicizia virile) che sconfina nell’estasi. Il tutto per giungere ad un finale talmente lieto da stonare con tanta durezza precedente, ma che comunque narra ciò che è realmente accaduto. I tre registi - non solo il George Pan Cosmatos, ma anche (non accreditati) lo stesso Jarre e Kurt Russell – girano con mano asciutta e sicura, coadiuvati da una fotografia infuocata , un montaggio perfetto, una messa in scena magniloquente e sfavillante per costumi, musiche e scenografie. Gli attori non sbagliano nulla, e giganteggiano ai limiti dell’esagerazione: Val Kilmer, mai così istrionico, è straordinario, ma il più asciutto Russell non gli è da meno. Memorabili anche i cattivi Michael Biehn, Powers Boothe e Stephen Lang. Incredibile il numero di attori celebri in ruoli secondari (Charlton Heston su tutti). Proprio come per “The Unotuchables”, il risultato rischia di risultare esagerato e caricaturale, specie a chi non apprezza il genere, eppure raggiunge pienamente il suo scopo: un film che ci inchioda alla poltrona, con una sfilza di momenti mozzafiato uno dietro l’altro, dove ci si commuove, ci si entusiasma e si fa il tifo per i buoni come accade nei migliori film hollywoodiani. Un film da conservare e rivedere. Una perla unica in un periodo in cui il western è solo revisionismo pessimista o nostalgia necrofila…
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