Film che puo' risultare noioso per quanto riguarda il ritmo narrativo. Girato nel 1991 e' la trasposizione cinematografica del suo romanzo precedentemente scritto.
Analizzandolo attentamente vengono alla luce interessanti riferimenti a linguaggi cinematografici del passato.
Il primo e' quello del pedinamento zavattiniano. La macchina da presa pedina incessantemente nel quotidiano le performance erotiche sadomaso di una ragazza prostituta.Sono proprio queste ad essere il principale materiale che viene ripreso dall'occhio filmico del regista in uno stile crudo e reale.
Questa crudezza della realta' la notiamo nella lentezza esasperante del tempo dell'azione filmica, tanto cara al grande Antonioni.
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Film che puo' risultare noioso per quanto riguarda il ritmo narrativo. Girato nel 1991 e' la trasposizione cinematografica del suo romanzo precedentemente scritto.
Analizzandolo attentamente vengono alla luce interessanti riferimenti a linguaggi cinematografici del passato.
Il primo e' quello del pedinamento zavattiniano. La macchina da presa pedina incessantemente nel quotidiano le performance erotiche sadomaso di una ragazza prostituta.Sono proprio queste ad essere il principale materiale che viene ripreso dall'occhio filmico del regista in uno stile crudo e reale.
Questa crudezza della realta' la notiamo nella lentezza esasperante del tempo dell'azione filmica, tanto cara al grande Antonioni. L'esaltazione del particolare, il tempo noioso e lento visualizza perfettamente la realta' nel modo piu' assoluto.
Non e' un film scandalo, il regista mette a nudo la decadenza del grande Impero del Sol Levante. Lo aveva gia' fatto precedentemente nel suo romanzo
La protagonista la bellissima e sensuale "Miho Nikaido" calata perfettamente nella parte di "Ai" e' l'agnello sacrificale che viene posto nell' altare , il capo espiatorio del grande male nascente del Giappone.
"Tu sei una dolce pura verginella" dira' nella scena iniziale il ragazzo che sta per fare dei ritocchi chirurgici ad Ai "Una ragazza pura e coraggiosa come te e' la sola speranza per il corrotto Giappone". In una delle scene iniziali infatti Ai e' immersa nel verde di un parco vestita di bianco forse per dimostrare proprio la sua purezza.Come a significare che la sua anima sia quella piu' candida. Una musica malinconica fa emergere nella protagonista un ricordo ben lontano; un amore purtroppo perso.
Il Giappone che decade e' rappresentato da altre persone che incarnano il modernismo devastante senza valori, i nuovi ricchi senza dignita' che sfogano le loro frustazioni nel sadomaschismo piu' becero. Una societa' emergente che respinge le persone oneste.
Una certa analogia la troviamo nella nostra Italia del boom degli anni sessanta. La povera Ai somiglia molto al timido studente Roberto interpetrato da Jean Luis Trintignant che cade nelle fiamme proprio di quella societa' che cambiava cosi' in fretta.
Il Giappone muta velocemente la sua fisionomia soffocando i pu' deboli. Un paese che smarrisce i suoi valori tanto citati dal grande scrittore Yukio Mishima in "Neve di Primavera" nel "Tempio dell'Alba", ma anche in altri suoi grandi capolavori.
Ryu Murakami con questo film ha rappresentato dunque la grande discesa del Impero del Sol levante negli abissi piu' profondi per scomparie pian piano nel nulla. Una fotografia triste di un paese in via di disfacimento.
MARCOS
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