dandy
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venerdì 10 dicembre 2021
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africanitalian.
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Spaccato di vita nella NY multietnica che mette a confronto le contraddizioni non solo di afroamericani ed italoamericani(e il razzismo che c'è da ambo le parti) ma anche del rapporto-uomo-donna e figli-genitori senza tralasciare le connotazioni religiose.Lee(che interpreta Cyrus) non evita didsascalismi ma gestisce le provocazioni con intelligenza(il discorso tra le mogli nere sull'impossibilità di tenere i mariti alla larga dalle bianche,la cameriera razzista interpretata dall'esordiente Queen Latifah)e orchestra abilmente l'intreccio tra momenti comici e drammatici.Dialoghi acuti e ottimo cast,con Jackson premiato a Cannes.Debutto per Halle Berry,nel ruolo di Vivian(pare che non si lavasse per calarsi meglio nella parte).
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Spaccato di vita nella NY multietnica che mette a confronto le contraddizioni non solo di afroamericani ed italoamericani(e il razzismo che c'è da ambo le parti) ma anche del rapporto-uomo-donna e figli-genitori senza tralasciare le connotazioni religiose.Lee(che interpreta Cyrus) non evita didsascalismi ma gestisce le provocazioni con intelligenza(il discorso tra le mogli nere sull'impossibilità di tenere i mariti alla larga dalle bianche,la cameriera razzista interpretata dall'esordiente Queen Latifah)e orchestra abilmente l'intreccio tra momenti comici e drammatici.Dialoghi acuti e ottimo cast,con Jackson premiato a Cannes.Debutto per Halle Berry,nel ruolo di Vivian(pare che non si lavasse per calarsi meglio nella parte).Belle musiche di Stevie Wonder e Terence Blanchard.Originariamente il film si apriva con una sequenza che vedava Lee su una gru nel ruolo di se stesso che si rivolgeva provocatoriamente al pubblico,tagliata dopo la terza proiezione.
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jos_d
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lunedì 22 giugno 2009
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un nuovo, intenso, spaccato sociale
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Ad oltre vent’anni dall’uscita di “Indovina chi viene a cena?” di Stanley Kramer, il tema delle coppie interrazziali torna sul grande schermo per mano di Spike Lee; se al primo va il grande merito dell’originalità, al secondo spetta sicuramente quello di avere reso la tematica (e tutta la situazione di contorno) molto più problematica di quanto non avesse fatto il suo predecessore. Giovane italo-americana viene assegnata come segretaria ad un architetto di colore, il quale si mostra inizialmente seccato di dovere lavorare fianco a fianco con una donna bianca; ben presto tuttavia gli umori dell’architetto nei confronti della propria segretaria cambiano decisamente, finchè un fatidico giorno, rimasti soli nell’ufficio non succede l’inevitabile….
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Ad oltre vent’anni dall’uscita di “Indovina chi viene a cena?” di Stanley Kramer, il tema delle coppie interrazziali torna sul grande schermo per mano di Spike Lee; se al primo va il grande merito dell’originalità, al secondo spetta sicuramente quello di avere reso la tematica (e tutta la situazione di contorno) molto più problematica di quanto non avesse fatto il suo predecessore. Giovane italo-americana viene assegnata come segretaria ad un architetto di colore, il quale si mostra inizialmente seccato di dovere lavorare fianco a fianco con una donna bianca; ben presto tuttavia gli umori dell’architetto nei confronti della propria segretaria cambiano decisamente, finchè un fatidico giorno, rimasti soli nell’ufficio non succede l’inevitabile….ma non meno inevitabili sono le conseguenze che ne derivano: venuti a sapere del fatto, il padre di lei la malmena e la caccia di casa per averne disonorato la reputazione, ed altrettanto (cinghiate a parte) fa la moglie di lui, profondamente tradita nei sentimenti, nonché nell’orgoglio di donna nera. Piano piano, dopo avere patito ed “espiato le proprie colpe”, i due potranno infine lasciarsi alle spalle l’accaduto e riprendersi, più o meno, la propria vita. Ancora una volta, e forse ancora più del solito, Spike Lee ci regala uno spaccato di vita quotidiana stracarico di spunti di riflessione, e non soltanto per quanto riguarda la classica questione dell’integrazione razziale nelle metropoli americane, ma anche per tutti gli altri temi collaterali alla vicenda: dal rapporto di coppia, alla tossicodipendenza (del fratello di lui, interpretato da un giovane Samuel Lee Jackson), all’atteggiamento bigotto di chi fa del cristianesimo la propria bandiera, ma non è mai disposto alla comprensione (il vecchio padre, interpretato dal solito Ossie Davis). Pesantuccio, ma di grande spessore.
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jodomax
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lunedì 23 giugno 2008
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spike leeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
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ottimo film, con un buon cast di attori e ottime le musiche...già da questa opera si intuiva la grande regia di spike lee con non sbaglia mai
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angelo
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venerdì 21 settembre 2007
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halle berry superstar
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cesco
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lunedì 23 luglio 2007
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la febbre
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Film eccezionale, sempre grande Spike nel dipingere con amore e crudezza la comunità nera. Stavolta il tema è "la febbre della giungla", l'irresistibile richiamo che provano due persone diversissime ma misteriosamente attratte l'una dall'altra, anche se poi si andrà incontro all'inevitabile naufragio di frone alle reciproche chiusure ed all'opprimente condizionamento sociale. Ma la "febbre" è anche quella per il crack dello strepitoso Samuel L. Jackson, davvero eccezionale nella sua interpretazione di zombie ormai disumanizzato. Il grido finale del protagonista è insieme un tentativo di reagire ed il frutto della disperazione. Da vedere.
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cesco
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lunedì 23 luglio 2007
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la febbre
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Film eccezionale, sempre grande Spike nel dipingere con amore e crudezza la comunità nera. Stavolta il tema è "la febbre della giungla", l'irresistibile richiamo che provano due persone diversissime ma misteriosamente attratte l'una dall'altra, anche se poi si andrà incontro all'inevitabile naufragio di frone alle reciproche chiusure ed all'opprimente condizionamento sociale. Ma la "febbre" è anche quella per il crack dello strepitoso Samuel L. Jackson, davvero eccezionale nella sua interpretazione di zombie ormai disumanizzato. Il grido finale del protagonista è insieme un tentativo di reagire ed il frutto della disperazione. Da vedere.
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sergio
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martedì 11 aprile 2006
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un film completo
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Ecco un film che possiamo definire completo: c'è una storia d'amore tra un uomo e una donna, ma calata in un contesto storico e sociale. Vi sono, ben descritti, temi esistenziali, ma senza far finta che i protagonisti vivano in una bolla di sapone che li separa dalla realtà e tutto il suo portato conflittuale: la droga, la discriminazione razziale, la dinamica ricco-povero. Sembra quasi che l'Autore voglia dirci: non solo l'amore è difficile da trovare, ma se ci riuscite provate a salvarlo dai condizionamenti sociali e culturali, e soprattutto.. da voi stessi. ("Non solo Dio non esiste, ma prova a trovare un idraulico di domenica!" Woody Allen)
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(di jos_d)
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