gipome
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domenica 4 settembre 2011
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nuovo cinema paradiso: vers.integrale tvrai3
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NUOVO CINAMA PARADISO
Tutto il male possibile della versione cosiddetta integrale trasmessa da TV RAI 3 questo pomeriggio 4.9.2011.
E' noto che la versione più nota, proiettata nei cinema a partire dal 1988 è nata da una selezione eseguita dal regista Tornatore e dal produttore Franco Cristaldi; trattasi di selezione appropriata, legata alla nostra cultura nazionale ed europea, densa di spunti veramente umani, quelli che inducono lo spettatore attento costantemente a confrontare la vicenda narrata con il proprio sentimento, i propri bisogni, la propria sensibilità alle vicende della vita ora e qui e non a una ipotetica puramente episodica.
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NUOVO CINAMA PARADISO
Tutto il male possibile della versione cosiddetta integrale trasmessa da TV RAI 3 questo pomeriggio 4.9.2011.
E' noto che la versione più nota, proiettata nei cinema a partire dal 1988 è nata da una selezione eseguita dal regista Tornatore e dal produttore Franco Cristaldi; trattasi di selezione appropriata, legata alla nostra cultura nazionale ed europea, densa di spunti veramente umani, quelli che inducono lo spettatore attento costantemente a confrontare la vicenda narrata con il proprio sentimento, i propri bisogni, la propria sensibilità alle vicende della vita ora e qui e non a una ipotetica puramente episodica.
La suddetta selezione tagliò una trentina di minuti del contenuto integrale, quasi tutti concentrati nella parte finale.
Guardando quest'ultima vien fatto di domandarsi: mi interessa sapere come può evolvere la vicenda sentimentale giovanile di Salvatore con Elena, il tentativo di recuperarla, inserire un messaggio (che tale non è) aggiuntivo a quello umano già trasmesso dalla vicenda precedentemente narrata?
Un'appendice-fumettone cui ho assistito con vero fastidio e impazienza.
Ma chi decide cosa trasmettere nella rete pubblica di fronte alla scelta Cinema Paradiso 1 o Cinema Paradiso 2?
La cura nella scelta di preferire per gli utenti ciò che è veramente cultura è veramente accessorio?
Se proprio si volesse portare a conoscenza di cose nuove almeno informare gli spettatori sulla differenza fra idue soggetti (e magari proprorre il confronto).
Ma mi rendo conto che sto chiedendo cose startosferiche: che la rete pubblica si interessi di cose sostanziali e non accettare acriticamente quanto offre il mercato....
Grazie e saluti
Gipome
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giannuzzo1984
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martedì 23 agosto 2011
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fantastico dipinto della sicilia del dopoguerra...
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Straordinario dipinto della Sicilia del dopoguerra, curata nei mini dettagli da Tornatore che fa riflettere sulla bellezza della terra e della difficoltà nel prendere scelte che tendono a sacrificare passioni e sentimenti. Ottima sceneggiatura e cura dei particolari e perfette recitazioni nei ruoli, specialmente i secondari che rendono perfettamente l'idea della situazione in Sicilia durante quegli anni. Grandissima interpretazione del piccolo Lo Cascio e del grande Neroi (Alfredo). Musiche da sogno del grande maesto Morricone. Capolavoro del cinema italiano.
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pluto1
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sabato 2 aprile 2011
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è molto pià bello della versione corta
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La versione originale è bellissima, si capiscono meglio le cose e l' andamento della vita del protagonista. Capisco le motivazioni per cui sono state fattti i tagli ma è tutta un' altra cosa la versione originale. Si gusta molto di più la visione e si capisce molto meglio il messaggio che vuole dare il regista. E' davvero un grande film.
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l_leonardo
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sabato 5 marzo 2011
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cinema
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eliaa
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lunedì 17 gennaio 2011
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nuovo cinema paradiso : puro inno al cinema.
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Un vecchio cinematografo,
che ogni sera puntualmente
accomuna
Plebe e borhesia
tutti insieme a sognare,
piangere,ridere e
scherzare.
Insomma,
un inno alla vita,
e all'amicizia.
quell'amicizia intramontabile
di cui ne avremmo tutti bisogno
e di cui un superbo Philippe Noiret
se ne fà portavoce nella pellicola.
Da vedere assolutamente
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lady libro
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lunedì 27 dicembre 2010
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un film paradisiaco
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Questo film è veramente incantevole, dolce e molto commovente.
Philippe Noiret recita divinamente e le musiche del grande Ennio Morricone sono il massimo!!
Tornatore crea film veramente fantastici, all'altezza dei grandi registi italiani che ora non ci sono più....
Lui sì che fa il cinema vero e proprio!!
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cinemamoremio
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giovedì 25 novembre 2010
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grandioso!!!
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NON MI DILUNGO NEL RIASSUMERE LA TRAMA, DESIDERO ELOGIARE UN'OPERA SUBLIME SOTTO OGNI ASPETTO. ATTORI TUTTI ALL'ALTEZZA DEL PROPRIO RUOLO, TRAMA FLUIDA, PERSONAGGI INDOVINATISSIMI, LUOGHI ADATTISSIMI, MUSICA SUBLIME!!!
MI RITENGO FORTUNATO AD AVERE ENTRAMBE LE VERSIONI: L' INTEGRALE E LA "CORTA". SONO CERTO CHE SE AVESSI VISTO PER PRIMA LA CORTA SAREI RIMASTO APPAGATO COMUNQUE, MA L'INTEGRALE FA Sì CHE IL FLM SI SNODI SU DUE "VITE" PARALLELE, QUELLA DEL CINEMA (INTESO COME STRUTTURA E COME ARTE) E QUELLA DELLA CRESCITA FISICA E SENTIMENTALE DEL PROTAGONISTA.
PRATICAMENTE I PROTAGONISTI SONO DUE CHE VIAGGIANO SU DUE BINARI NON PARALLELI MA SOVRAPPOSTI.
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NON MI DILUNGO NEL RIASSUMERE LA TRAMA, DESIDERO ELOGIARE UN'OPERA SUBLIME SOTTO OGNI ASPETTO. ATTORI TUTTI ALL'ALTEZZA DEL PROPRIO RUOLO, TRAMA FLUIDA, PERSONAGGI INDOVINATISSIMI, LUOGHI ADATTISSIMI, MUSICA SUBLIME!!!
MI RITENGO FORTUNATO AD AVERE ENTRAMBE LE VERSIONI: L' INTEGRALE E LA "CORTA". SONO CERTO CHE SE AVESSI VISTO PER PRIMA LA CORTA SAREI RIMASTO APPAGATO COMUNQUE, MA L'INTEGRALE FA Sì CHE IL FLM SI SNODI SU DUE "VITE" PARALLELE, QUELLA DEL CINEMA (INTESO COME STRUTTURA E COME ARTE) E QUELLA DELLA CRESCITA FISICA E SENTIMENTALE DEL PROTAGONISTA.
PRATICAMENTE I PROTAGONISTI SONO DUE CHE VIAGGIANO SU DUE BINARI NON PARALLELI MA SOVRAPPOSTI. SENZA LA PARTE TAGLIATA SI HA UN SOLO PROTAGONISTA: I CINEMA, NELL'INTEGRALE SI VALORIZZA ANCHE LA STORIA D'AMORE CHE ERA RIMASTA IN SOSPESO SENZA UN PLAUSIBILE MOTIVO.
BELLISSIMO LO SCORRERE DEL TEMPO NELLA PIAZZA ANTISTANTE IL CINEMA, PRIMA DESERTA TANTO CHE SI SENTIVANO LE VOCI DA UNA ALL'ALTRA PARTE, POI CAOTICA TALMENTE PIENA D'AUTO CHE IL "MATTO DEL VILLAGGIO" DEVE FARE LA GIMCANA SEMPRE BOFONCHIANDO "LA PIAZZA è MIA".
CANNAVALE. TRIESTE E GULLOTTA MAGISTRALI!
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mario_platonov
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sabato 14 agosto 2010
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tutti i ricordi in uno
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Il ragazzino che è in me continuerà, probabilmente, a considerare questo film un capolavoro, una favola moderna. Continuerà a ricordare con entusiasmo i rumori, le voci, gli scorci che si susseguono sullo schermo, a perdersi nei vicoli del paese e in quelli immaginari del cinema.
Eppure, confesso, alla prova di successive visioni “adulte” il film mi è sempre sembrato perdere qualcosa. La bellissima prima parte, sulla nostalgia del proprio paese, dei suoi abitanti, sul ricordo della madre, degli amici, dell’incontro con il grande schermo, si trasforma in modo brusco (con il passaggio di salvatore da bambino a ragazzo) in una storia d’amore che cattura tutte le energie del film.
Tutte le differenti nostalgie vengono assorbite dal ricordo dell’amore perduto, in una seconda parte che a tratti sembra troppo caricata e un po’ ripetitiva.
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Il ragazzino che è in me continuerà, probabilmente, a considerare questo film un capolavoro, una favola moderna. Continuerà a ricordare con entusiasmo i rumori, le voci, gli scorci che si susseguono sullo schermo, a perdersi nei vicoli del paese e in quelli immaginari del cinema.
Eppure, confesso, alla prova di successive visioni “adulte” il film mi è sempre sembrato perdere qualcosa. La bellissima prima parte, sulla nostalgia del proprio paese, dei suoi abitanti, sul ricordo della madre, degli amici, dell’incontro con il grande schermo, si trasforma in modo brusco (con il passaggio di salvatore da bambino a ragazzo) in una storia d’amore che cattura tutte le energie del film.
Tutte le differenti nostalgie vengono assorbite dal ricordo dell’amore perduto, in una seconda parte che a tratti sembra troppo caricata e un po’ ripetitiva. E’ così un meraviglioso inno a più voci sulla bellezza dolorosa del ricordo, di tutti i tipi di ricordo (paese, amici, famiglia, primo lavoro, prime cotte, ecc), si trasforma semplicemente nel ricordo dell’amore impossibile, ostacolato dagli uomini e dal fato.
Il film rimane una meraviglia per gli occhi, e per il cuore, ma forse avrebbe guadagnato in omogeneità se la seconda parte fosse stata integrata in modo più equilibrato con il resto del racconto e non avesse, in sostanza, sacrificato tutti i ricordi a quello dell’amore adolescenziale.
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(di gio...)
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[+] l'amore come spinta verso le proprie passioni
(di peppe.simeone)
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annalinagrasso
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lunedì 26 luglio 2010
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dichiarazione d'amore al cinema
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Basterebbe guardare solo la commovente scena finale di "Nuovo cinema paradiso"accompagnata dalla colonna sonora di Ennio Morricone( David di Donatello come miglior musicista)per avere già chiaro il senso e il significato di questo capolavoro, premiato con l'Oscar come miglior film straniero. Un film dal respiro internazionale come è nelle ambizioni di Giuseppe Tornatore, vero, genuino,coinvolgente, nonchè una preziosa testimonianza storico-culturale della Sicilia del dopoguerra, dove tutti sognavano di andarsene, dove tutti percepivano una mancanza,un'assenza. Tutto filtrato attraverso il cinema, e nello specifico il cinema del paesino Ciancaldo, Il Nuovo Cinema Paradiso, dal quale escono le storie del cinema italiano e non, immagini che fanno ridere, divertire, spaventare, commuovere, c'è chi le sa a memoria e le ripete, chi come il parroco-gestore si scandalizza e fa tagliare alcune scene troppo spinte per quell'epoca dove vigeva la censura.
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Basterebbe guardare solo la commovente scena finale di "Nuovo cinema paradiso"accompagnata dalla colonna sonora di Ennio Morricone( David di Donatello come miglior musicista)per avere già chiaro il senso e il significato di questo capolavoro, premiato con l'Oscar come miglior film straniero. Un film dal respiro internazionale come è nelle ambizioni di Giuseppe Tornatore, vero, genuino,coinvolgente, nonchè una preziosa testimonianza storico-culturale della Sicilia del dopoguerra, dove tutti sognavano di andarsene, dove tutti percepivano una mancanza,un'assenza. Tutto filtrato attraverso il cinema, e nello specifico il cinema del paesino Ciancaldo, Il Nuovo Cinema Paradiso, dal quale escono le storie del cinema italiano e non, immagini che fanno ridere, divertire, spaventare, commuovere, c'è chi le sa a memoria e le ripete, chi come il parroco-gestore si scandalizza e fa tagliare alcune scene troppo spinte per quell'epoca dove vigeva la censura.La storia di quell'epoca fa da sfondo alla storia provinciale di un'intera cittadina che si mescola con la storia personale del protagonista e i suoi ricordi d'infanzia: Salvatore, affermato regista che ritorna dopo 30 anni ritorna nel suo paese per i funerali del suo amico Alfredo, proiezionista del cinematografo,che gli aveva trasmesso fin da bambino l'amore per il cinema e insegnato il mestiere.Salvatore riscoprirà ancora una volta quell'attaccamento alla propria terra, alla gente, alla madre, a quel cinematografo ormai fatiscente he verrà demolito; la tenerezza e il rimpianto delle cose che non sono state, come l'amore per Elena..
Nuovo cinema paradiso è un film semplice,che racconta delle emozioni e struggimenti che sono di tutti, che sono sublimate grazie alla regia di Tornatore e cullate dalla musica del grande Morricone.E' un film che celebra se stesso,o forse il cinema di una volta? Straordinaria l'interpretazione del cieco Alfredo da parte di Noiret e mirabile la capacità di Tornatore di dirigere i bambini (commovente il piccolo salvatore cascio).Poesia e, nella piena concezione di ciò che era per fellini, sogno.
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sinkro
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domenica 18 aprile 2010
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due films diversi a secondo della versione.
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A vedere i premi che vinse ci si aspettava una pietra miliare del cinema (per dirla con franchezza, mi aspettavo di vedere qualcosa alla "Mediterraneo" di Salvatores che può vantare la stessa statuetta) e ho capito dopo la vsione del perchè dell'Oscar: gli esaminatori non hanno resistito alla magia del ri-vedere spezzoni delle pellicole che hanno fatto la storia.
Il film rimane abbastanza piacevole per la trama ma alterna due momenti separati.
La prima parte (ben realizzata) fa nascere nostalgia per i tempi antichi delle antiche proiezioni con tutto il fascino dei vecchi nastri ( le infiammabili "Pizze"), la sala nera con il lieve fumo visibile in controluce dal proiettore, il piacere di essere seduti in sala con il resto del paese e incentra tutto sul cinemagrafo "Paradiso" (forse il montaggio un po' caotico non fa capire che direzione voglia prendere la pellicola).
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A vedere i premi che vinse ci si aspettava una pietra miliare del cinema (per dirla con franchezza, mi aspettavo di vedere qualcosa alla "Mediterraneo" di Salvatores che può vantare la stessa statuetta) e ho capito dopo la vsione del perchè dell'Oscar: gli esaminatori non hanno resistito alla magia del ri-vedere spezzoni delle pellicole che hanno fatto la storia.
Il film rimane abbastanza piacevole per la trama ma alterna due momenti separati.
La prima parte (ben realizzata) fa nascere nostalgia per i tempi antichi delle antiche proiezioni con tutto il fascino dei vecchi nastri ( le infiammabili "Pizze"), la sala nera con il lieve fumo visibile in controluce dal proiettore, il piacere di essere seduti in sala con il resto del paese e incentra tutto sul cinemagrafo "Paradiso" (forse il montaggio un po' caotico non fa capire che direzione voglia prendere la pellicola). Ottima prova degli attori: Noiret-Alfredo e Cascio-Totà bambino.
Nella seconda parte tutto questo si perde e la storia si concentra ora sulle vicende amorose/sentimentali di Totò con tanta melassa e retorica (e noia) in scene poco credibili (lui che dopo 30 anni rimane ancora innamorato di lei oppure la mamma che non si è rifatta una vita...) relegando le vicende del cinema a un comparsina. Quì Tornatore non è stato capace di dare il giusto rilievo. Fiacchi pure gli attori.
Ai futuri fruitori della pellicola consiglio di cercare la versione corta (132 min) e non le director's cut che lo rendono un film inspiegabilmente lungo (157 min) che tratta di due vicende separate senza mixare bene i tempi e toglie tanta poesia raccontando troppo.
Finale FANTASTICO.
Voto 2 alla versione da 157 min.
Voto 4 alla versione da 132 min.
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