themaster
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venerdì 21 agosto 2015
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il film più anarchico che il cinema ricordi
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John Landis,dopo Animal House torna a stupire con uno dei maggiori capolavori della storia del cinema da che esiste.
The Blues Brothers è un film musical/comedy/demenziale/un sacco di altre cose che fa delle musiche,della regia e delle interpretazioni degli attori il suo punto cardine.
Va detto che Landis,a differenza di ciò che dicono molti altri ha fatto film di rilievo paragonabili in bellezza a questo,come Animal House che è un capolavoro indimenticabile e come Burke & Hare-Ladri di cadaveri che è una delle commedie nere più importanti e incisive degli ultimi vent'anni,alternando questi capolavori a film meno riusciti come Beverly Hills Cop 3 uscito male,ma che tuttavia risulta salvabile proprio grazie a poche sequenze in cui si riconosce lo stile inconfondibile di Landis,tuttavia per quanto metà dei film di questo regista sia indimenticabile,questo The Blues Brothers risulta il mio preferito grazie alla sua irriverenza anche visiva e alla chimica tra i due protagonisti interpretati da due fantastici John Belushi e Dan Aykroyd.
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John Landis,dopo Animal House torna a stupire con uno dei maggiori capolavori della storia del cinema da che esiste.
The Blues Brothers è un film musical/comedy/demenziale/un sacco di altre cose che fa delle musiche,della regia e delle interpretazioni degli attori il suo punto cardine.
Va detto che Landis,a differenza di ciò che dicono molti altri ha fatto film di rilievo paragonabili in bellezza a questo,come Animal House che è un capolavoro indimenticabile e come Burke & Hare-Ladri di cadaveri che è una delle commedie nere più importanti e incisive degli ultimi vent'anni,alternando questi capolavori a film meno riusciti come Beverly Hills Cop 3 uscito male,ma che tuttavia risulta salvabile proprio grazie a poche sequenze in cui si riconosce lo stile inconfondibile di Landis,tuttavia per quanto metà dei film di questo regista sia indimenticabile,questo The Blues Brothers risulta il mio preferito grazie alla sua irriverenza anche visiva e alla chimica tra i due protagonisti interpretati da due fantastici John Belushi e Dan Aykroyd.
La trama non c'è bisogno di raccontarla,chi non la sa è una capra,la regia di Landis è semplice nelle inquadrature e nei movimenti,così come anche nel montaggio che nascondono in realtà una tecnica allucinante che sta proprio in quell'asciuttezza tipica di Landis,la fotografia di questo film è spettacolare e un gran lavoro lo fa la colonna sonora,composta da vecchie glorie tra Rock & Roll,Jazz,Country e Blues che farebbe impallidire anche chi non capisce una sega di musica(chi ascolta i Modà ad esempio) ci sono un sacco di scene che si potrebbero ricordare,scene che sono entrate nella storia come ad esempio l'inseguimento finale,il pezzo cantato da Ray Charles,la parte musicale di Aretha Franklin o anche la scena dei filo nazisti che vengono buttati nel fiume dai Blues Brothers eccetera.
Dan Aykroyd sarebbe apparso nel seguito che è un film gradevole ma che non ha un minimo della verve del capitolo originale.
Vi sono inoltre da tenere da conto le numerose citazioni al cinema di genere italiano come la scena in cui la "Pinguina" scorre sul pavimento all'indietro e la porta che si chiude davanti a lei,quello è Mario Bava allo stato puro. Chi non ricorda inoltre la battuta dei fratelli Blues "Siamo in missione per conto di Dio" oppure Jake Blues che per la prima volta si toglie gli occhiali da sole e con gli occhi dolci fa sciogliere la ragazza che gli dava la caccia con il mitra,sono centinaia le scene da ricordare oltre che ad un lato politico e di critica di fondo che qui va oltre la semplice irriverenza,il film critica il consumismo,ricordiamo la scena in cui Jake e Elwood distruggono il supermercato con la macchina e lì si nota tutto il piacere che Landis ha provato nel distruggere quel posto,simbolo del consumismo che permeava quel periodo,si nota come Landis consideri i fascisti(i poliziotti) non solo come cattivi ma come stupidi,i poliziotti sono stupidissimi e i colletti bianchi,gli straricchi e gli altolocati sono tutti degli inetti e scemi come un blocco di cemento,mentre i reietti,le persone che vivono ai margini sono i veri artisti,le persone migliori,il messaggio socialista è quindi chiarissimo,come lo è l'anarchia di fondo,la non curanza che hanno i due protagonisti per le regole della società,oppure il modo in cui Landis ridicolizza i nazisti che per lui sono ancora più stupidi dei destrorsi e dei poliziotti,persone inette,completamente idiote e che non meritano null'altro che essere ridicolizzati. Vi è inoltre un ribaltamento che Landis si porta dietro anche in Animal House e in tutti gli altri suoi film come Una Poltrona per Due eccetera della commedia americana classica,fastidiosamente edonista,i protagonisti di quelle pellicole avevano infatti alla fine la loro rivalsa sociale e ancora di più,mentre le commedie di John Landis sono tutt'altro che rassicuranti,i fratelli Blues alla fine verranno arrestati e la scena finale con loro che suonano in prigione con l'intera banda è squisitamente sopra le righe eppure pregna di una malinconia di fondo incredibile e nonostante lo spettatore sia contento da una parte perchè tanto loro in galera ci stanno bene,dall'altra non può che dispiacersi per il destino di questi due fratelli che nonostante abbiano fatto sempre per gli altri e mai per se stessi vengono comunque puniti da una società,che era quella Reaganiana degli anni 80,in cui l'edonidmo e l'egoismo erano obbligatori.
The Blues Brothers è un film intramontabile,che nonostante abbia qualche difettuccio,va oltre il semplice capolavoro,The Blues Brothers è il film più anarchico e irriverente che il cinema ricordi. Voto 10/10
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aristoteles
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venerdì 31 luglio 2015
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il musical per eccellenza
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Non fosse per tutta la strepitosa colonna sonora non sarebbe il capolavoro che e'.
Insomma fidanzate che sparano colpi di bazooka ,porte che si chiudono da sole ,cattivi che fanno il verso a Hitler e sbirri poco brillanti non innalzano il livello della commedia.
Le musiche,i balletti e la comicita' di Jack ed Elwood invece possiamo definirli in unico termine: La Qualita'.
Da vedere.
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pallinopallo
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martedì 26 agosto 2014
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assolutamente da vedere!
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Caposaldo del cinema, da vedere (e rivedere9 assolutamente!
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gnikgnik
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lunedì 27 gennaio 2014
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il perfetto sipario di una grande epoca
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The Blues Brothers è, volente o nolente, l'ultimo baluardo degli action movies in stile anni '70, ma è anche il perfetto apripista per un genere nuovo, più fresco ed esilarante che non vuole far dimenticare un ventennio non facile sotto molti punti di vista, ma che vuole almeno rendere il ricordo più vivibile. Sto ovviamente parlando della comicità in stile anni '80 che film quali: Breakfast Club, Ghostbusters, i vari Scuola di Polizia e Beverly Hills COP, porteranno alla ribalta. John Landis risulta bravo, quindi, nel mischiare due generi così apparentemente diversi tra loro. Lo si potrebbe definire un lungimirante nostalgico, uno degli ultimi romantici di un'epoca che sarà destinata a scomparire per fare spazio ai capelli cotonati, alle zeppe e alla disco music.
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The Blues Brothers è, volente o nolente, l'ultimo baluardo degli action movies in stile anni '70, ma è anche il perfetto apripista per un genere nuovo, più fresco ed esilarante che non vuole far dimenticare un ventennio non facile sotto molti punti di vista, ma che vuole almeno rendere il ricordo più vivibile. Sto ovviamente parlando della comicità in stile anni '80 che film quali: Breakfast Club, Ghostbusters, i vari Scuola di Polizia e Beverly Hills COP, porteranno alla ribalta. John Landis risulta bravo, quindi, nel mischiare due generi così apparentemente diversi tra loro. Lo si potrebbe definire un lungimirante nostalgico, uno degli ultimi romantici di un'epoca che sarà destinata a scomparire per fare spazio ai capelli cotonati, alle zeppe e alla disco music. Landis è consapevole di questo cambiamento, perciò vuole rendere omaggio alla sua adolescenza (è nato nel 1950), rispolverando vecchie glorie della musica per creare una malsana, ma stratosferica, atmosfera rock, blues e soul. Bravo anche a scegliere gli azzeccatissimi Dan Aykroyd, che richiamerà in Una poltrona per due e in altri tre film, e il compianto John Belushi, che aveva già lavorato con Landis in Animal House ed era reduce dal successo di 1941 - Allarme ad Hollywood, diretto da Spielberg, in cui era presente anche Aykroyd. Una coppia già collaudata, quindi, che ci ha regalato una performance storica, impreziosita da attori improvvisati, ma comunque esilaranti, come: James Brown, Cab Calloway, Ray Charles e Aretha Franklin. Un film talmente grande e unico, che ha reso il sequel - diretto dallo stesso Landis, nel 1998 - assai inutile e pretenzioso.
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g_andrini
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mercoledì 30 gennaio 2013
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buon film
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Questa pellicola è molto interessante, soprattutto la prima parte, piuttosto criptica. Il film, in sé, può apparire banale, ma solo in apparenza. E', tra le altre cose, un buon musical, e tratta argomenti, quali la delinquenza, in modo pacato ma efficace.
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graniero27
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martedì 29 gennaio 2013
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grandissimi
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Lo abbiamo già visto in Animal House. John Belushi appare sul grande schermo con un capolavoro della cinematografia Americana.
Da vedere assolutamente perchè ti emoziona, ti diverte. E' eccezzionale
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blackdragon89
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lunedì 21 gennaio 2013
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blues cult, assurdo e follemente esagerato
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Uscito dal penitenziario dell'Illinois, Jake "Joliet" Blues trova ad attenderlo il fratello Elwood. In visita all'orfanotrofio che li ha cresciuti e iniziati alla musica, la coppia apprende con disappunto che in mancanza di un cospicuo pagamento di imposte l'edificio sta per essere chiuso. Respinto dalla "Pinguina" l'aiuto offerto per mezzo di metodi discutibili, l'energetico duo viene inviato in ascolto delle prediche rivelatorie in stile Blues del reverendo Cleophus James (James Brown) nella cui chiesa Jake cade vittima di una rivelazione divina, secondo la quale l'unico spiraglio di salvezza sta nel rimettere in piedi la vecchia band.
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Uscito dal penitenziario dell'Illinois, Jake "Joliet" Blues trova ad attenderlo il fratello Elwood. In visita all'orfanotrofio che li ha cresciuti e iniziati alla musica, la coppia apprende con disappunto che in mancanza di un cospicuo pagamento di imposte l'edificio sta per essere chiuso. Respinto dalla "Pinguina" l'aiuto offerto per mezzo di metodi discutibili, l'energetico duo viene inviato in ascolto delle prediche rivelatorie in stile Blues del reverendo Cleophus James (James Brown) nella cui chiesa Jake cade vittima di una rivelazione divina, secondo la quale l'unico spiraglio di salvezza sta nel rimettere in piedi la vecchia band. Tra folli inseguimenti, Nazisti, una donna misteriosa ed un adirato corpo della polizia, i fratelli in giacca nera scatenano una cataclismatica valanga di guai sulle note di un dinamico Rhythm 'n' Blues, tenendosi stretto il sacro pretesto di una missione per conto di Dio.
Ispirati dalla gag comica nata sul suolo del "Saturday Night Live", John Landis e Dan Aykroyd ricreano un cult degno del mestiere, per nulla timido e introverso, tanto da raggiungere il Guinness World Record per il maggior numero di incidenti d'auto. Follemente esagerato, il film cerca di proporre una comicità che rompa gli schemi, spingendosi in molti casi persino al di fuori del contesto reale.
Corpo di rilievo non può che essere la musica, estrapolata tuttavia in una modalità del tutto differente. Sulle note di un comparto fonico continuo e senza sosta, quasi a divenire narratore fisico e spirituale della vicenda, la sbandata coppia di Bluesman si copre di intenti esecutivi che vanno al di là del redimere l'orfanotrofio dall'imminente crollo finanziario; loro preciso dovere come onorevoli di una forma d'arte sta nel smuovere gli animi di una generazione al passo con i tempi facendo leva su ciò che accomuna l'eterogenea baraonda, seppur in perenne fuga dalla perfezione, dalla stabilità e dalla mediocrità e posti quindi a giudizio da chi è incaricato di ristabilire un ordine capovolto. E così, da perfetti sconosciuti di educazione e Bon Ton, diventano sul palco degli eleganti signori, vestiti dalla luce divina di una missione per altro collettiva.
Ogni intermezzo di sceneggiatura è dotato di una sua precisa peculiarità, mentre alla parte musicale viene abilmente affidato il compito di introdurre pretesti ed argomenti, con uno spirito tale da appassionare qualunque spettatore, mostrandosi meno fiscali e rigorose, più fresche e naturali, in linea con la costruzione stravagante dei personaggi. Lo stile tipico del Soul e della musica nera, colmo di ritmo e dinamicità, dà un corpo più che deciso e frenetico alla trama, facendola danzare in tutto il suo sviluppo. Unico difetto, per altro non trascurabile, sta nell'eccessiva lunghezza dell'insieme, che mancando a volte di inventive solide rischia di perdere in alcuni punti e presentare un percorso alquanto frastagliato, rendendolo ostico per i poco amanti del genere. Qualche imprecisione è poi ravvisabile nelle inquadrature grafiche, forse poco curate ai tempi, e nel doppiaggio italiano, che seppur meccanicamente preciso contiene voluti errori nel cambiamento logico di alcune frasi.
Un prodotto che senz'altro prima propone e poi denuncia l'esagerazione in tutte le sue parti, nascondendola sotto l'eccessivo zelo negli inseguimenti, nelle manovre, nelle reazioni e negli effetti scenici. Divertente, assurdo e del tutto nuovo, "The Blues Brothers" è un film che non si preoccupa di sforare nell'inspiegabile, grazie a una gang dai folli movimenti poco curati e ortodossi che non può non far sorridere.
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nigel mansell
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venerdì 12 ottobre 2012
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che te lo dico a fare!
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A distanza di anni ancora perfetto, divertente, energetico, da far ballare sulla sedia...
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lorry
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venerdì 31 agosto 2012
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stracult !
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A distanza di tanti anni dalla prima volta che l'ho visto, e dopo averlo rivisto tantissime molte, non perde niente della sua freschezza .
Il centro di una trilogia ideale che parte con The Rocky Horror e si completa con i Committments; ma senza i fratellini del Blues, non avremmo mai avuto i Committments.
Un film che non invecchia, anzi qualche volta sembra avere anticipato la realtà, dall'Aretha Franklin casalinga disperata ante-litteram, allo "io odio i nazisti della Lousiana" molto tempo prima dell'attentato a Denver.
Innumerevoli le scene e le battute da storia del cinema, con sberleffi e satira a ruota libera: basti ricordare la predica in chiesa, affidata a quel James Brown che era stato appena incriminato per oscenità nelle sue canzoni !
Ma la dissacrazione più grande, quella che ha cambiato la storia della musica e quindi dell'arte americana, è l'avere messo a suonare un blues, nero che più nero non si può, a una band di soli bianchi, fra cui persino degli italoamericani (altro che il Mandolino del Capitano Corelli!).
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A distanza di tanti anni dalla prima volta che l'ho visto, e dopo averlo rivisto tantissime molte, non perde niente della sua freschezza .
Il centro di una trilogia ideale che parte con The Rocky Horror e si completa con i Committments; ma senza i fratellini del Blues, non avremmo mai avuto i Committments.
Un film che non invecchia, anzi qualche volta sembra avere anticipato la realtà, dall'Aretha Franklin casalinga disperata ante-litteram, allo "io odio i nazisti della Lousiana" molto tempo prima dell'attentato a Denver.
Innumerevoli le scene e le battute da storia del cinema, con sberleffi e satira a ruota libera: basti ricordare la predica in chiesa, affidata a quel James Brown che era stato appena incriminato per oscenità nelle sue canzoni !
Ma la dissacrazione più grande, quella che ha cambiato la storia della musica e quindi dell'arte americana, è l'avere messo a suonare un blues, nero che più nero non si può, a una band di soli bianchi, fra cui persino degli italoamericani (altro che il Mandolino del Capitano Corelli!). E dimostrare che dei bianchi con il cognome che finiva con una vocale suonavano il blues nero tanto bene quanto i musicisti di colore, forse anche meglio.
Fu uno shock per i bianchi come per i bianchi. La presenza di giganti come la Franklin, Cab Calloway, B.B.King, non è solo un contributo a una straordinaria colonna sonora, è la definitiva consacrazione dei musicisti bianchi al blues nero.
Dopo i Blues Brothers, il Blues e il Soul ruspanti, che prima erano confinati agli Honky Tonk club, diventarono la forma d'arte musicale non più solo afroamericana, ma americana tout court.
Poi arrivarono i Committments, dei musicisti neanche più americani a suonare il Blues.
Il resto è storia.
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venarte
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giovedì 5 luglio 2012
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the blues brothers come back
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Jake ed Elwood sono in missione per conto di Dio e… sono tornati! Il grande schermo rispolvera The Blues Brothers, la commedia musicale più irriverente e geniale della storia del cinema, in una versione digitalmente restaurata e proiettata in tutti i cinema del mondo in due eventi unici, il 20 e 21 giugno.
Diretto da John Landis nel 1980 e interpretato dal mitico e rimpianto John Belushi e da Dan Aykroyd, il film può vantare di una colonna sonora straordinaria intonata dalle voci dei due attori e da star eccezionali come James Brown, Aretha Franklin e Ray Charles.
Inconfondibili nelle loro tenute nere, occhiali da sole Ray-Ban e cravatte strette, i fratelli Blues rimettono insieme la loro vecchia band per un ultimo concerto di solidarietà al fine di raccogliere il denaro necessario a non far chiudere l’orfanotrofio in cui sono nati.
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Jake ed Elwood sono in missione per conto di Dio e… sono tornati! Il grande schermo rispolvera The Blues Brothers, la commedia musicale più irriverente e geniale della storia del cinema, in una versione digitalmente restaurata e proiettata in tutti i cinema del mondo in due eventi unici, il 20 e 21 giugno.
Diretto da John Landis nel 1980 e interpretato dal mitico e rimpianto John Belushi e da Dan Aykroyd, il film può vantare di una colonna sonora straordinaria intonata dalle voci dei due attori e da star eccezionali come James Brown, Aretha Franklin e Ray Charles.
Inconfondibili nelle loro tenute nere, occhiali da sole Ray-Ban e cravatte strette, i fratelli Blues rimettono insieme la loro vecchia band per un ultimo concerto di solidarietà al fine di raccogliere il denaro necessario a non far chiudere l’orfanotrofio in cui sono nati.
Tra gag esilaranti, colpi di scena e momenti memorabili, questo classico dal sapore rhytm&blues è diventato oramai un cult movie adorato e celebrato da milioni di fan in tutto il mondo, e ancora incanterà le generazioni future che non potranno non scatenarsi, insieme alla blues band, durante la performance della canzone Everybody needs somebody to love.
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