antonio gariuolo
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sabato 27 settembre 2008
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il paese di esilio....
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La descrizione suindicata del film è errata con riferimento al paesino in cui fu esiliato Carlo Levi: in realtà era Aliano, in provincia di Matera, un comune situato nella Valle del Sauro. Eboli era il comune che simboleggiava i confini della "civiltà" rispetto alla realtà contadina (per arrivare ad Aliano il punto ferroviario più vicino era Eboli, ndr).
[+] aliano o gagliano?
(di neonagida)
[ - ] aliano o gagliano?
[+] pisticci è il luogo di approdo indicato nel film..
(di gariuolo)
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[+] precisazione
(di gariuolo)
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aaa ahi noi!!!
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lunedì 4 agosto 2008
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non apprezzare questo libro = essere ciechi
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Voler chiudere questi argomenti significa ritornare nel baratro più profondo della storia d'Italia, chi non apprezza questo libro non recepisce una parte della propria vita.
La Lucania (trattata erroneamente da sempre per un/centesimo della popolazione e mai per quel un/trentesimo di territorio ricco di risorse) anche oggi 4/8/2008 sente che Cristo si è fermato.. questa volta a Picerno.. per un ponte chiuso.. dramma che non tocca minimamente i cuori delle autorità nazionali... Ci vuole un altro Levi per raccontare di questo altro dramma, o un Pertini che rimproveri di nuovo una Italia immobile come ai tempi del novembre 1980?
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alfa1945
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lunedì 2 giugno 2008
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precisazione
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Carlo Levi non venne esiliato ad Eboli bensì ad Aliano
[+] errore!!
(di neonagida)
[ - ] errore!!
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gio
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lunedì 10 marzo 2008
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mamma mia
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che film e libro di merda
[+] forse non e' cosi
(di giofredo')
[ - ] forse non e' cosi
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lucani
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domenica 30 dicembre 2007
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il film non vale il libro
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Ho letto il libro (non tutto) ed ho visto il film. Il film non vale il libro! E' molto più bello il libro. Il film è noioso! Va rifatto, con tecnologia e vivacità moderna, ma senza cambiare nulla dei vocaboli, degli accenti "lucani" del libro.
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dodom
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martedì 11 dicembre 2007
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dal gran consiglio... c.levi esiliato a grassano!!
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Non riesco veramente a capire come si possa fare una recensione in questo modo...si sa benissimo che i film non sono mai completi. Come fate a parlare di qualcosa se non la conoscete? Non vi hanno insegnato che occorre leggere quanta più letteratura possibile per poer parlare di una realta? di un film? di un testo etc? Il dott. Carlo Levi - o meglio il pittore Carlo Levi - fu confinato nel comune di Grassano in provincia di Matera! Non ad Eboli! Ad Aliano (Gagliano) fu confinato in un secondo momento in quanto la centralità del luogo e la vicinanza ad altri centri gli permetteva un grosso contatto con altri confinati ed intellettuali che si trovavano nella stessa Grassano. Dolo il trasferimento era sovento tornare a grassano e lo fece fino al 1975 anno della sua morte.
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Non riesco veramente a capire come si possa fare una recensione in questo modo...si sa benissimo che i film non sono mai completi. Come fate a parlare di qualcosa se non la conoscete? Non vi hanno insegnato che occorre leggere quanta più letteratura possibile per poer parlare di una realta? di un film? di un testo etc? Il dott. Carlo Levi - o meglio il pittore Carlo Levi - fu confinato nel comune di Grassano in provincia di Matera! Non ad Eboli! Ad Aliano (Gagliano) fu confinato in un secondo momento in quanto la centralità del luogo e la vicinanza ad altri centri gli permetteva un grosso contatto con altri confinati ed intellettuali che si trovavano nella stessa Grassano. Dolo il trasferimento era sovento tornare a grassano e lo fece fino al 1975 anno della sua morte. Dalla descrizione del paese si evince la sua passione per i luoghi che lo ospitarono se pur per poco tempo. La realtà di cui parla è forte ed a tratti dura, ma a tal proposito vi rimando ad un altro grande poete del Sud, Rocco Scotellaro (ormai studiato in molte università italiane) che scisse "contadini del Sud". In oltre Grassano è oggi istituito del Parco Letterario Carlo Levi.Riguardo al film posso dire che forse poteva esserci un accenno all'origine del confino, ma immagino che sia anche una questione di tempi, il messaggio è chiaro.
D.M.
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romyna91
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martedì 12 giugno 2007
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cristo si è fermato a eboli e non è più ripartito
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non ho visto il film ... prima di entare su questo forum nemmeno lo sapevo che avevano fatto un film sul libro . però l'ho letto, anzi a dire la verità, sto finendo di leggerlo ... ho guardato gia un po di recensioni su internet: per la maggior parte dei lettori si tratta di un libro noioso, poco dinamico nella trama, eccessivamente descrittivo. io lo trovo molto bello, ed interessantissimo. secondo me è un documento prezioso perchè certe realtà di paese esistono tutt'oggi e quella di Levi non è solo una critica all'insoluta questione meridionale, ma anche un modo diverso di leggere quella realtà in una chiave nuova: una realtà contadina, fatta di credenze sovrannaturali, di lavoro, rassegnazione,di miseria e di malaria.
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non ho visto il film ... prima di entare su questo forum nemmeno lo sapevo che avevano fatto un film sul libro . però l'ho letto, anzi a dire la verità, sto finendo di leggerlo ... ho guardato gia un po di recensioni su internet: per la maggior parte dei lettori si tratta di un libro noioso, poco dinamico nella trama, eccessivamente descrittivo. io lo trovo molto bello, ed interessantissimo. secondo me è un documento prezioso perchè certe realtà di paese esistono tutt'oggi e quella di Levi non è solo una critica all'insoluta questione meridionale, ma anche un modo diverso di leggere quella realtà in una chiave nuova: una realtà contadina, fatta di credenze sovrannaturali, di lavoro, rassegnazione,di miseria e di malaria. è così veritiera e sorprendentemente attuale la verità di cui parla! io vivo a roma, nella capitale ci sono nata. ma in Basilicata ci vado in vacanza ogni anno. lì i miei amici vengono per lo più da paesini: Bernalda, Pisticci, Palagiano, Pomarico, Monte Scaglioso, Ginosa Marina. Ogni paese ha le sue particolarità, che nel bene e nel male lo contraddistinguono. ma io credo che nel complesso sia riscontrabile in queste persone ( non tanto nelle nuove generazioni quanto nella mezza età e più avanzata ma a volte pure nei giovani) un modo di vedere la realtà del tutto diverso, una mentalità d'altro tipo. Questo non è del tutto un bene. Con questo non voglio criticare la realtà meridionale in sè: i contadini secondo me sono la forza di lavoro numero uno italiana. quello che voglio dire è che forse sarebbe bene penetrare laddove questa realtà va a distruggere certi valori fondamentali e certi diritti dell'uomo e dell'umano. Alcune tradizioni e costumi lucani ( si badi bene NON tutti), ma anche quelli siciliani o pugliesi o campani, di certi paesini vanno a intaccare come un virus diritti che si hanno il dovere di rispettare ovunque ( si pensi al solo divieto che da alcune parti è dato a una ragazza di scegliersi il marito ... cosa non da poco nella società d'oggi). Accanto a questi ci sono quei diritti vietati o per lo meno poco sostenuti e quindi affogati dallo Stato stesso e dalla società che, sfoggiando un eccessivo immobilismo politico e sociale, favoriscono l'insorgere di fenomeni "tipicamente meridionali" ( si pensi al diritto all'istruzione e al fatto che l'ignoranza è uno dei punti di forza della mafia che guarda caso attecchisce più lì che altrove). Quello che voglio dire è che secondo me questo libro dovrebbe entrare di più nelle scuole e anzi molto di più in quei luoghi dove l'istruzione non puo essere garantita: ho conosciuto ragazzi intelligenti e volenterosi che sono costretti a frequentare istituti professionali che li indirizzano al più presto al lavoro, perchè al loro paese non ci sono scuole liceali e nemmeno in quelli vicini, o anche perchè a casa hanno bisogno il più presto possibile di uno stipendio in più. Tutti sappiamo che la "questione meridionale" è una bomba esplosiva da maneggiare con cura e da disinnescare coi guanti ma io dico che il libro di Carlo Levi è un grande antidoto e da la possibilità di creare una coscienza responsabile in queste persone che le renda consapevoli e dia loro la forza di "uscire dalla fossa": una fossa bellissima in molti casi .. ma pur sempre una fossa.
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giuseppe gargiulo
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lunedì 4 giugno 2007
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correzione
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guardate ke eboli (cittadina di pianura di quasi 40000 abitanti del centro della campania) non è il luogo in cui si sviluppa la narrazione. il libro si intitola in quel modo perché dopo eboli non era più possibile proseguire il viaggio in treno. mi sa che molti citano libri che non hanno mai letto...
[+] il treno
(di il ferroviere)
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anna
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sabato 9 dicembre 2006
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errore nella recensione
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Chi ha scritto la recensione??? Levi non fu mandato a Eboli!!!! Prima di scrivere sarebbe il caso di documentarsi, non credete??
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(di sissi)
[ - ] dalla citta di eboli si commenta il libro
[+] ha ha ha
(di neonagida)
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jennarox
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mercoledì 11 ottobre 2006
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errata corrige
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Scusate! Anch'io come l'autore della recensione sono incappato in un errore! Intendevo dire che il paese si chiama "Aliano" e Levi nel libro lo usa chiamare "Gagliano" come i contadini del luogo.
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