luca scial�
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martedì 30 dicembre 2014
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poliziesco grottesco dal finale malinconico
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Il film irride i polizieschi italiani in voga negli anni '70, tra comicità, farsa grottesca ma anche un finale malinconico che spiazza e da' un tocco in più alla pellicola. Ottimo lo sdoppiamento di Tomas Milian nei panni di Er Gobbo ed Er Monnezza. Il più riuscito di Umberto Lenzi.
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elgatoloco
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mercoledì 13 giugno 2018
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poliziottesco con venature comiche
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In questo "La banda del Gobbo"(di Umberto Lenzi, 1977), che riprende complessivamente"Roma a Mano armata"(1976)sempre di Lenzi con Milian, il personaggio del"Gobbo"ha un gemello"normale", meno intelligente, "Er Monnezza", dove entrambi i ruoli sono di Tomas Milian, praticamente "unico protagonista"(super-protagonista del film)nel ruolo poi suo abituale, anche quando sarà il commissario Giraldi: qui, comunque Lenzi è soggettista e sceneggiatore oltre che regista, ma i dialoghi sono di Milian, notoriamente attore e"autore"cubano e"di sinistra"(anche se a modo suo e comunque non saprei dire di più, non essendo un"milianologo"), con un bel monologo o meglio dialogo con Gesù quando"Er Monnezza"finisce in manicomio, dove gli dice, inter cetera, che hanno sfruttato il suo mito e , nella parte del"Gobbo", quando, entrato "clandestinamente" in un locale notturno chic, fa una rampogna terribile contro i ricchi, dove il"gobbo"sembra quello di "Notre Dame"di Victor Hugo.
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In questo "La banda del Gobbo"(di Umberto Lenzi, 1977), che riprende complessivamente"Roma a Mano armata"(1976)sempre di Lenzi con Milian, il personaggio del"Gobbo"ha un gemello"normale", meno intelligente, "Er Monnezza", dove entrambi i ruoli sono di Tomas Milian, praticamente "unico protagonista"(super-protagonista del film)nel ruolo poi suo abituale, anche quando sarà il commissario Giraldi: qui, comunque Lenzi è soggettista e sceneggiatore oltre che regista, ma i dialoghi sono di Milian, notoriamente attore e"autore"cubano e"di sinistra"(anche se a modo suo e comunque non saprei dire di più, non essendo un"milianologo"), con un bel monologo o meglio dialogo con Gesù quando"Er Monnezza"finisce in manicomio, dove gli dice, inter cetera, che hanno sfruttato il suo mito e , nella parte del"Gobbo", quando, entrato "clandestinamente" in un locale notturno chic, fa una rampogna terribile contro i ricchi, dove il"gobbo"sembra quello di "Notre Dame"di Victor Hugo...decisamente, circostanza che portò a un litigio e a una rottura tra Milian e Lenzi, dando un taglio a future collaborazioni...Per il resto è un film"poliziottesco", con inserzioni comiche, ma anche(come si è detto sopra)con parti serie, espressamente volute, appunto, da Milian, qui efficacemente sdoppiato in due ruoli, che rende con un physique du ro^le diverso(con e senza barba, con pettinature diverse, ma anche con vestiti differentii.). Un bel risultato , complessivamente, che non toglie qualche banalità e non lo rende un"capolavoro immortale"; ma c'è da immaginare dei borgatari in qualche cinema romano, soprattutto di terza visione(una volta c'erano)che, ai monologhi, ridevano, si divertivano, ma in parte, pensando a quanto detto, si identificavano con quanto veniva detto e spiegato. La polizia, qui, è decisamente meno furba del"gobbo", a sua volta comunque tampinato da criminali molto pericolosi. A parte Milian, interpreti anche bravi, come Mario Piave, Sal Borgese, Isa Danieli. El Gato
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elgatoloco
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lunedì 9 agosto 2021
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terzo e ultimo film della saga"der monnezza",
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"La banda del Gobbo"(Umbero Lenzi, anche autore di soggeto e sceneggiauta ma dialoghi di TOmas Milain stesso, 1977). Il "Gobbo"è il fratello gemello del(der)Monnezza, ladruncolo e meccanico, mentrte appnto il"Gobbo"è deciso, splvaldo e"cattivo". Torna, dpo una lunga latitanza in Corsica e oragnizza una rapina in una fmaosa banca nel centro di ROma, sempre respingendo l'aiuto troppo pressante del fratello"Monnezza". . Lo scviluppo della vicenda vede i due fratelli sia uniti(nella stessa scena, più che altro)sia divisi, con un finale che sostanzialente lascia il"meno criminale"dei due interdetto, in quanto non sa relamente quale sia stata la srote del gemello, ma anche indeciso riguardo al da farsi, Senza che vi sia un rapporto diretto con i film successivi, che vedono"Er Monnezza"diventare un ispettore di polizia, il ripensamento è in qualche modo impolicito, quale"ponte"di collegamento rispetto al"dopo".
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"La banda del Gobbo"(Umbero Lenzi, anche autore di soggeto e sceneggiauta ma dialoghi di TOmas Milain stesso, 1977). Il "Gobbo"è il fratello gemello del(der)Monnezza, ladruncolo e meccanico, mentrte appnto il"Gobbo"è deciso, splvaldo e"cattivo". Torna, dpo una lunga latitanza in Corsica e oragnizza una rapina in una fmaosa banca nel centro di ROma, sempre respingendo l'aiuto troppo pressante del fratello"Monnezza". . Lo scviluppo della vicenda vede i due fratelli sia uniti(nella stessa scena, più che altro)sia divisi, con un finale che sostanzialente lascia il"meno criminale"dei due interdetto, in quanto non sa relamente quale sia stata la srote del gemello, ma anche indeciso riguardo al da farsi, Senza che vi sia un rapporto diretto con i film successivi, che vedono"Er Monnezza"diventare un ispettore di polizia, il ripensamento è in qualche modo impolicito, quale"ponte"di collegamento rispetto al"dopo".Decisamente un film da un lato in linea con gli altri(poliziottesco abbastanza violento, deciso, senza"sconti"), dall0altro un film-e questo è senz'altro dato anche dall'influezna dei dialgoghi scritti da Milian, certo in spagnolo, ma poi resi in romanesco da Ferruccio Amendola, suo impagabile"traduttore.-voce in italiano"e da questo sembra siano derivati contrasti con Lenzi regista.sceneggiatore, che on avrebbe voluto quei dialoghi abbastanza apologetici di un certo sottoproletariato romano(ma ovviamente non solo) incline, evneutlamente, anche a deliinquere per procurarsi quanto non solo necessario per vivere. Mi rendo conto del fatto che questa sia solo un'ipotesi, una mera supposizione, ma nin sono alieno dal pensare che questo"apologo"a favore del sottoprioletariato romano(e non solo, ut suora)venga anche da un avvenimento rislante a circa un anno e mezzo prima, la morte per omicidio(mai chiarito(di Pier Paolo Pasolini, che sosteneva, coraggiosamente(per alcuni"spudoratamente" tesi analoghe, dove tale atteggiamento si vede nell'evidente simpatia del film(a stento contenuta da Lenzi)per i "malfattori"riseptto ai"poliziotti", dove l'antitesi buono-cattivo non si realizza certo più allo stesso modo, divenendo anzi più che"flou"dand quasi la stura a un rovescimanto di prospettiva, che si raffozza con l'ascolto quasi"esegitco"di due brani di Venditti: "Sora Rosa"e"ROma capoccia". Interessante anche la descrizione del manicomio(sì, definito proprio cos^)allora ancora essisente(la legge Basaglia arriva non molto dopo)come sturttura di mera contenzione.-repressione non di cura, anche se poi la rappresentazione de"matti"è un po'stereotipata. Milain interpeta sia il Gobbo sia er Monnezza e come tale è più che convincente, Tra gli alti Mario Piave e Pino COlizzi come "flics"(commissari dipolizia, nela fattispecie)e Isa Danieli come"girl friend"del Gobbo. Ma a emergere, ancora una volta, era decisamente Milian , praticamente da solo.Dlm che, in definitiva, si ricorda piavevolmente per le varie implicazioni che ha El Gato
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