paolo 67
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domenica 13 novembre 2011
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gemma dell'arte cinematografica di animazione
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Un film degno di "Fantasia" di Walt Disney, anzi lo sorpassa per la varietà del disegno e dei toni, in cui Bozzetto, al suo terzo lungometraggio, esprime in un talento visionario il suo amaro e disincantato pessimismo nonostante la messa in burla nei raccordi del film (che riecheggia anche Laurel e Hardy e sperimenta con successo la tecnica mista). Se il brano del Bolero di Ravel che descrive il plasmarsi della materia nell'evoluzione è il migliore, poetico e struggente è il ricordo del gatto nel Valzer triste di Sibelius, mentre la Danza slava di Dvorak è una satira del conformismo umano. Il raffinato erotismo di di Mallarmè e Debussy è evocato dal Preludio al meriggio di un fauno, incantevole composizione che Bozzetto traduce in chiave malinconica, così come nell'Uccello di fuoco di Stravinsky il disegnatore opera una satira della civiltà moderna dominata dal diavolo della macchina.
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Un film degno di "Fantasia" di Walt Disney, anzi lo sorpassa per la varietà del disegno e dei toni, in cui Bozzetto, al suo terzo lungometraggio, esprime in un talento visionario il suo amaro e disincantato pessimismo nonostante la messa in burla nei raccordi del film (che riecheggia anche Laurel e Hardy e sperimenta con successo la tecnica mista). Se il brano del Bolero di Ravel che descrive il plasmarsi della materia nell'evoluzione è il migliore, poetico e struggente è il ricordo del gatto nel Valzer triste di Sibelius, mentre la Danza slava di Dvorak è una satira del conformismo umano. Il raffinato erotismo di di Mallarmè e Debussy è evocato dal Preludio al meriggio di un fauno, incantevole composizione che Bozzetto traduce in chiave malinconica, così come nell'Uccello di fuoco di Stravinsky il disegnatore opera una satira della civiltà moderna dominata dal diavolo della macchina. Una simpatica ape che tenta inutilmente di prepararsi uno spuntino disturbata da una coppia di fidanzati è la trovata per le allegre note del concerto di Vivaldi. Ricco di immaginazione, originale rispetto agli zuccherosi canoni del genere (ricorda semmai i moralisti dell'Est europeo), elegante nella sua composizione che non stride nell'insieme della eterogenea collana, il film segna l'emancipazione del disegno animato dalle convenzioni, la sua autonomia di spettacolo adatto al cuore e al cervello di tutti gli spettatori. Uno dei film di fantasia più profondi della storia del cinema.
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lukytells
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domenica 24 ottobre 2010
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alegro non troppo
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questo film è uno di quei film che non ha età. è adatto a tutti sia grandi che piccoli; ma per capirlo in pieno bisogna guardarlo non una ma due o tre e anche più volte. vi raccomando in special modo l'episodio (se così voliamo chiamarlo) del Valzer triste di Silelius. è splendido
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zakky_88
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martedì 11 novembre 2008
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"pisney, l'ha fatto questo?" [cit.]
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Allegro non Troppo è il terzo lungometraggio di Bruno Bozzetto dopo West & Soda e Vip: Mio Fratello Superuomo, e rifacendosi dichiaratamente al Fantasia di Disney mette in scena diverse sequenze live-action. Solo che a differenza di Fantasia, qui le sequenze di presentazione tendono a raccontare una specie di storia, dai toni scollacciati, in cui un presentatore truffaldino e un violento direttore di un'orchestra di vecchiette sottopongono un povero disegnatore (interpretato da Nichetti) ad ogni genere di maltrattamento, per costringerlo a disegnare le sequenze animate in tempo reale. Queste parti sono buffe, divertenti e con un umorismo tendente al grottesco anche se spesso hanno la pecca di essere troppo lunghe e di spezzare leggermente il ritmo del film.
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Allegro non Troppo è il terzo lungometraggio di Bruno Bozzetto dopo West & Soda e Vip: Mio Fratello Superuomo, e rifacendosi dichiaratamente al Fantasia di Disney mette in scena diverse sequenze live-action. Solo che a differenza di Fantasia, qui le sequenze di presentazione tendono a raccontare una specie di storia, dai toni scollacciati, in cui un presentatore truffaldino e un violento direttore di un'orchestra di vecchiette sottopongono un povero disegnatore (interpretato da Nichetti) ad ogni genere di maltrattamento, per costringerlo a disegnare le sequenze animate in tempo reale. Queste parti sono buffe, divertenti e con un umorismo tendente al grottesco anche se spesso hanno la pecca di essere troppo lunghe e di spezzare leggermente il ritmo del film. Spesso sul palcoscenico appaiono ospiti inattesi che possono andare da un gorilla al celebre Signor Rossi, il più famoso personaggio animato bozzettiano.
Fra i pregi di Allegro non Troppo non si può non menzionare l'ottimo gusto con cui sono stati scelti i brani dei sei segmenti che compongono il film. Tutti pezzi piacevoli, orecchiabili e efficaci. Una selezione che azzarderei essere anche superiore a quella Disneyana.
A conti fatti si possono ricontrare alcune tematiche ricorrenti nel corso dei segmenti, innanzitutto la Creazione, vista in ben due segmenti (L'Uccello e il Bolero) e sotto due diversi punti di vista. Poi c'è l'Erotismo che apre e chiude il film non risparmiando gli interstials e il brano di Vivaldi. E per finire il grande tema, che compare più di tutti gli altri, toccando in diverso modo tutti gli episodi (meno il primo): è il progresso dell'uomo che distrugge la natura e l'innocenza appiattendo l'esistenza. E' forse questa la nota malinconica a cui si deve il titolo?
Allegro non Troppo è un'anomalia nel panorama cinematografico italiano a cui si dovrebbe guardare per impare a costruire uno stile nostrano,senza tentare di imitare goffamente un modello americano a cui potremo arrivare solo per vie traverse. E la via è proprio quella della stilizzazione e dell'umorismo graffiante. Allegro non Troppo è passato in patria quasi inosservato per essere invece osannato proprio in America dove molti elementi tra cui la brevità delle seqeunze, la presenza sul palco di gag buffe e dei tavoli da disegno e soprattutto la chiusa sono state riprese da Roy Disney per Fantasia 2000 ricambiando quindi il favore fatto da Bozzetto allo Zio.
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odontoblaster
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giovedì 21 agosto 2008
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un capolavoro
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Sin da piccolo sono rimasto colpito da questo film che ho rivisto più volte anche di recente. Un capolavoro di eleganza permeato da un'intelligenza così sottile da colpire chiunque. La forza della musica con l'impatto delle immagini più poetiche del cinema.
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fefoz
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mercoledì 16 luglio 2008
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carino.....ma meglio fantasia!!!!
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E' carino....mi piacciono molto il Bolero e l'uccello di fuoco....anche se credo che il prima sia un po' una parodia della Sagra della Primavera in Fantasia....infatti anche quello narrava della nascita del pianeta e dei suoi abitanti.....anche quello della Danza Slava e' carino....un umorismo 1 po' eccessivo nel finale....ma tuttavia e' 1 parodia di Fantasia....che nonostante cio' rimane il mio preferito.....nessuno puo' competere con Disney....neabche Bozzetto....
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strambo
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domenica 6 gennaio 2008
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banale
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brutto,segno di decadenza Bozzettiana
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insoddisfatto
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domenica 6 gennaio 2008
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mah!
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Francamente mi aspettavo di più. La storia del fauno è brutta per via della atmosfera noisa e grottesca.Quella con gli omini scemi non fa ridere per niente,quella sulla storia sulla vita è bella ma troppo lunga.quella dell' apina è l' unica carina. le ultimetre strabrutte.Se non c'erano gli intermezzi era meglio.
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(di hulk)
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bruno
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domenica 6 gennaio 2008
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grottesco felliniano
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Non mi piacciono i film che propongono una cosa e ne fanno un altra. Qui Bozzetto ricalca tutto con un grottesco felliniano che rovina la storia. Inoltre sembra un po' casuale e campata per aria tutta la trama in sè. Carino, ma mi piace di più VIP ,mio fratello superuomo
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baobab
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domenica 6 gennaio 2008
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brutto!
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Per Bozzetto! Questo film é davvero brutto! Le storie sono brutte e banali e gli intermezzi insopportabili.
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fulgore80
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domenica 6 gennaio 2008
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geniale
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Definire questo grande esempio di animazione nella storia del cinema italiano ed europeo come la risposta a "Fantasia" è limitativo. Contesto storico a parte - "Fantasia" è del 1940, e "Allegro non troppo" è del 1976 - se, come dice Bozzetto, Disney ha voluto dare una rappresentazione grafica della musica, lui ha voluto disegnare delle storie, storie che sono di diversi generi: comico, come la "Danza slava", grottesco, come il "Preludio al pomeriggio di un fauno", struggente, come il "Valzer triste", solenne, come il "Bolero", satirico, come "L'uccello di fuoco". Si ha quindi la sensazione di assistere ad un film serio, d'altronde il titolo lo avverte, e lo spirito a volte cialtronesco che si ha nelle scen con gli attori in carne ed ossa, invece che sminuirlo, non fa altro che evidenziarlo.
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