elgatoloco
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mercoledì 4 aprile 2018
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un poliziottesco minore
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Decisamente minore, questo"La città sconvolta: caccia spietata ai rapitori"di Fernando Di Leo, 1975. che tratta il tema dei sequestri, in particolare di bambini(di un ricco industriale e del figlio di un povero meccanico, per errore, in quanto aveva cercato di difgendere il compagno di scuola e amico ricco). L'industriale "tratta"a modo suo,, il bambino povero viene ucciso, in modo molto sbrigativo e cinico. Il meccanico si vuole rivalere e ...scopure quanto in realtà sta dietro la cosa. .La prima parte del film è tesa, convincente, la seconda metà è improntata alla logica del giustiziere e non dice molto di più, salvo, appunto, nel finale.
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Decisamente minore, questo"La città sconvolta: caccia spietata ai rapitori"di Fernando Di Leo, 1975. che tratta il tema dei sequestri, in particolare di bambini(di un ricco industriale e del figlio di un povero meccanico, per errore, in quanto aveva cercato di difgendere il compagno di scuola e amico ricco). L'industriale "tratta"a modo suo,, il bambino povero viene ucciso, in modo molto sbrigativo e cinico. Il meccanico si vuole rivalere e ...scopure quanto in realtà sta dietro la cosa. .La prima parte del film è tesa, convincente, la seconda metà è improntata alla logica del giustiziere e non dice molto di più, salvo, appunto, nel finale. Fernando di Leo, che ha realizzato opere ben più significative, certo senza essere un"grande"e attingere i livelli di un Friedkin o di un Michael Winner(quello del"Gisutiziere", peraltro), dà l'impressione di dirigere svogliatamente il film e in qualche dichiarazione ha anche affermato di aver realizzato l'opera"Quello è un altro film su ordinazione. L'ho fatto per Galliano Juso": logiche peraltro frequenti nel cinema, ma in questo caso il gioco riesce solo in parte, come si è detto, senza mai arrivare a risultari decisivi, dove anche la denuncia sociale, pur accennata, non è completa né minimamente approfondita, oltre un vago abbozzo. Nulla di che, in complesso, rispetto ad alre opere coeve del"poliziottesco", nonostante ll fatto che l'induistriale corrotto sia nientedimeno che James Mason e che la parte della moglie di questi sia interpretata da Valentina Cortese, grande interprete teatrlae: Mason è in souplesse, la Cortese esagera anzi esaspera un registro mélo, l'interprete principale Luc Merenda non dà più del solito, anzi; Vittorio Caprioli, come commissario, accentua molto la parlata made in Naples, è certamente convincente nel ruolo ma il suo apporto non è ben contestualizzato, altri/e interpreti non riescono forse a emergere in maniera convincente. . El Gato
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mauri 67
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martedì 18 marzo 2008
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manipolo di buoni attori
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Con pochi soldi mezzi e un manipolo di buoni attori - su tutti Vittorio Caprioli - Di leo - il miglior regista di genere riesce a fare un piu che discreto film
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johnny abomaso
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mercoledì 7 gennaio 2004
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un dil leo minore
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il poliziesco all'italiana incontra il filone dei rapimenti di bambini figli di industriali, tema di una certa attualita' nella seconda meta' dei '70 (vedi anche *il giustiziere sfida la citta'* di lenzi). d'accordo, questo non sara' il miglior di leo, quello per cui tarantino impazzisce, ma e' un film che si lascia guardare volentieri ed ha i suoi buoni momenti: su tutti, il tragico momento in cui i due genitori, luc merenda (bella la sua prova) e james mason (in una delle sue ultime apparizioni, ma sempre in gamba) devono scoprire di chi e' il figlio che giace sul tavolo dell'obitorio. grande intensita' la regala la colonna sonora di bacalov (decisamente "diversa" rispetto agli standard piu' funky dei polizieschi d'epoca).
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il poliziesco all'italiana incontra il filone dei rapimenti di bambini figli di industriali, tema di una certa attualita' nella seconda meta' dei '70 (vedi anche *il giustiziere sfida la citta'* di lenzi). d'accordo, questo non sara' il miglior di leo, quello per cui tarantino impazzisce, ma e' un film che si lascia guardare volentieri ed ha i suoi buoni momenti: su tutti, il tragico momento in cui i due genitori, luc merenda (bella la sua prova) e james mason (in una delle sue ultime apparizioni, ma sempre in gamba) devono scoprire di chi e' il figlio che giace sul tavolo dell'obitorio. grande intensita' la regala la colonna sonora di bacalov (decisamente "diversa" rispetto agli standard piu' funky dei polizieschi d'epoca). e comunque un poliziesco italiano con james mason...beh!
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