bfly
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martedì 26 febbraio 2008
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tra i miei preferiti di sempre
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Sono un'amante appassionata del cinema di Visconti, e, ogni volta che rivedo questo film, provo un'emozione diversa. A mio avviso sottovalutato dalla critica, pieno di sfumature, delicato quanto atroce, personaggi sfaccettati, dialoghi superbi. Uno dei più belli di sempre.
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cosini
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martedì 5 giugno 2007
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la pariglia a rondi e grazzini
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Mi pare che le recensioni di Rondi e Grazzini non riflettano abbastanza sulla metafora dell'impergno intellettuale del professore. Quest'ultimo appartiene ad una determinata generazione, benché americano, di persone colte che erano composte da una pasta classica, umanistica. Questa generazione non ha saputo opporre resistenza alle generazioni successive che hanno assimilato l'abberrante cultura tecnocratica borghese industriale ed hanno sepolto la contraddittoria protesta sessantottesca. Quest'ultima rappresentata ovviamente da Konrad, ucciso (metaforicamente o no) dalla borghesia per averla smascherata. I centro del film è insomma proprio il dramma personale del professore che, a mio avviso, dopo una vita condotta in solitudine, con la propria arte, trova alla fine della vita l'occasione per un impegno sociale.
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Mi pare che le recensioni di Rondi e Grazzini non riflettano abbastanza sulla metafora dell'impergno intellettuale del professore. Quest'ultimo appartiene ad una determinata generazione, benché americano, di persone colte che erano composte da una pasta classica, umanistica. Questa generazione non ha saputo opporre resistenza alle generazioni successive che hanno assimilato l'abberrante cultura tecnocratica borghese industriale ed hanno sepolto la contraddittoria protesta sessantottesca. Quest'ultima rappresentata ovviamente da Konrad, ucciso (metaforicamente o no) dalla borghesia per averla smascherata. I centro del film è insomma proprio il dramma personale del professore che, a mio avviso, dopo una vita condotta in solitudine, con la propria arte, trova alla fine della vita l'occasione per un impegno sociale. Un impegno che è ovviamente problematico (in particalare per la sua generazione che ha storicamente risposto in modo remissivo e inadeguato) perché la società si presenta volgare, violenta, angosciosa. L'occasione di uscire dalla solitudine è una famiglia (che rappresenta metaforicamente la società e i sui conflitti), che dunque non si può non amare.
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i'm the coolest
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martedì 22 maggio 2007
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fa schifo
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Non ho visto un film più brutto l'unica scena bella è quella dell'orgione
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roberto sperti
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venerdì 5 marzo 2004
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eccezionale e travolgente e suggestivo
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Il film rispecchia l'angoscia e la disperazione dell' uomo moderno e lo sfacelo della società attuale
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arturo
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martedì 30 ottobre 2001
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buon film
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Coinvolgente, intenso, pieno di significati e condotto magistralmente da quel grande regista che fu Luchino Visconti
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