renato corriero
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domenica 22 aprile 2007
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un bel film di spionaggio alla hithchcock!
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Ottimo film di spionaggio che ricorda un po'"Intrigo internazionale" di Alfred Hithchcock. Anche qui il protagonista non è un agente segreto o un detective, ma uno scrittore, premio Nobel per la letteratura, che a tempo perso e per guadagnarsi da vivere scrive romanzi gialli sotto pseudonimo, il che lo spinge ad incuriosirsi e ad indagare su fatti e situazioni che gli sembrano sospette. Il film è chiaramente ambientato nei tempi della guerra fredda, della rivalità USA-URSS, comunque ha una trama ben congegnata con punti di vera suspance alternati a punti da commedia o addirittura comici. Paul Newman si adatta benissimo alla parte! Bella anche la parte di Sergio Fantoni, Italiano premio Nobel ex-aequo per la medicina che salva la vita allo scienziato russo con sistemi rudimentali ma efficaci guadagnandosi la stima del collega americamo che prima gli era invece ostile.
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Ottimo film di spionaggio che ricorda un po'"Intrigo internazionale" di Alfred Hithchcock. Anche qui il protagonista non è un agente segreto o un detective, ma uno scrittore, premio Nobel per la letteratura, che a tempo perso e per guadagnarsi da vivere scrive romanzi gialli sotto pseudonimo, il che lo spinge ad incuriosirsi e ad indagare su fatti e situazioni che gli sembrano sospette. Il film è chiaramente ambientato nei tempi della guerra fredda, della rivalità USA-URSS, comunque ha una trama ben congegnata con punti di vera suspance alternati a punti da commedia o addirittura comici. Paul Newman si adatta benissimo alla parte! Bella anche la parte di Sergio Fantoni, Italiano premio Nobel ex-aequo per la medicina che salva la vita allo scienziato russo con sistemi rudimentali ma efficaci guadagnandosi la stima del collega americamo che prima gli era invece ostile. Ho letto su questo sito che qualcuno ha interpretato il fatto che il Dott. Farelli sia andato a Stoccolma accompagnato dalla madre una considerazione dispregiativa per l'Italiano "mammone" da parte della cinematografia americana!
Secondo me non è così! Per me il personaggio interpretato da
Sergio Fantoni rappresenta invece l'Italiano che, in casi di emargenza, si sa sempre arrangiare, riuscendo sempre ad uscire dalle situazioni più incresciose, anche coi metodi più rudimentali come in questo caso in cui si è servito del filo elettrico di una abat-jour. La presenza della madre? Un tocco di colore (in fondo il film è del 1963!)che però non gli impedisce di conquistare la bella "segretaria" del
Dr. Marceau attratta dal fascino latino del medico italiano!
Questo è uno dei tanti bei films degli anni 50/60 l'epoca migliore, secondo me, della cinematografia americana e non!!Tornasse di esempio per i nostri tempi!! Anche nel linguaggio contenuto e mai scurrile!!
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alfredo
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venerdì 30 giugno 2006
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un buon film
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Come sempre dobbiamo constatare che ogni film americano del periodo che va dal 1954 al 1965 (circa) è dotato di una spiccata corretteza lessicale. E' inutile dire (è sotto gli occhi di tutti) che nella filmografia moderna sia italiana che straniera si rinviene un liguaggio omologato, ripetitivo, con errori sinttattici e per giunta con qualche parolaccia. In in "Intrigo a stoccolma" ci scontriamo invece con diverse battute "inflitte" all'avversario che risultano efficaci sul piano dialettico e che al giorno d'oggi non le troviamo più nemmeno nel parlare quotidiano.
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emanuel
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ma avranno mai visto un italiano vero?
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Un film di medio valore, nello stile di Alfred Hitchcock, ma appesantito da una penosa caratterizzazione etnica, tipicamente americana. Assolutamente assurdo il personaggio del Dr Farelli, uno scienziato romano, che gesticola in maniera ostentata e va a ritirare il Nobel accompagnato, chissà perché, da una madre obesa e dall'aspetto contadinesco. Ma davvero gli americani credono che siamo rimasti ai tempi degli emigranti?
[+] niente complessi di inferiorità!
(di renato corriero)
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