Pietro Bianchi
Preso da un'operetta che rischiarò di sviliti paradisi la nostra giovinezza scarsamente studiosa, il film segna un netto regresso tecnico. Montaggio provvisorio e alla diavola, nessuna cura della sceneggiatura, dialogo scipito, scenografia deplorevole, questo è l'appannaggio del regista Gambino che, ai tempi della Donna perduta, era non un regista, ma un Ridolini nostrano, e aveva un nome da "Corriere dei piccoli", si chiamava Saetta. [...]
di Pietro Bianchi, articolo completo (667 caratteri spazi inclusi) su 20 Settembre 1940