La campana ha suonato è un western del 1954 in Technicolor che ha alcune analogie con la tematica svolta in Mezzogiorno di Fuoco (film di ben altro livello): la solitudine dell'uomo solo contro i prepotenti, abbandonato come in questo caso da molti cittadini ben pensanti. La regia è di Allan Dwan uno dei pioneri del cinema muto, e che passò al sonoro girando fino al 1957, specie western e film di avventura (Le perle nere del Pacifico) di lui si ricorda in particolare un bel film di guerra Ivo Jima deserto di fuoco che ebbe come interprete John Wayne che conseguì la nomination all'Oscar come migliore attore.
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La campana ha suonato è un western del 1954 in Technicolor che ha alcune analogie con la tematica svolta in Mezzogiorno di Fuoco (film di ben altro livello): la solitudine dell'uomo solo contro i prepotenti, abbandonato come in questo caso da molti cittadini ben pensanti. La regia è di Allan Dwan uno dei pioneri del cinema muto, e che passò al sonoro girando fino al 1957, specie western e film di avventura (Le perle nere del Pacifico) di lui si ricorda in particolare un bel film di guerra Ivo Jima deserto di fuoco che ebbe come interprete John Wayne che conseguì la nomination all'Oscar come migliore attore.
La trama: a Silver Lode si celebra il matrimonio tra Rose (Lisabeth Scott brava attrice che ebbe una breve carriera di poco più di 10 anni e che terminò nel 1957, alcuni film: Lo strano caso di Marta Ivers, Il gigante di New York) e Dan (John Payne (buon attore anche se non raggiunse eccelse vette: Il filo del rasoio, Miracolo nella trentaquattresima strada), arrivato nel paese da poco più di anno, ha comprato un ranch e ha conquistato la simpatia e l'amicizia dei concittadini per la sua gentilezza e onestà, tanto che sposa la figlia di uno dei maggiorenti del paese. Il matrimonio viene interrotto da un sceriffo federale Ned (Dan Duryea Winchester 73 , La paura bussa alla porta, specializzato nella parte del cattivo e sadico in molteplici film): e da 3 suoi aiutanti che arrestano Dan accusandolo di omicidio, lo sceriffo non riesce a contattare le autorità federali perché il telegrafo è interrotto. In realtà Ned è un criminale che ha tagliato i fili del telegrafo e che vuole vendicarsi di Dan che, per legitttima difesa, uccise il suo fratello un baro pregiudicato, durante una partita di carte. Dan viene poco alla volta abbandonato dai suoi concittadini e solo gli rimangono accanto la sua promessa sposa e una ragazza del saloon Dolly (la bellissima Dolores Moran moglie del produttore e che esordì in Acque del Sud, ma ebbe una carriera brevissima e questo western fu il suo ultimo film ) con la quale aveva avuto una relazione. Dan ha 2 ore di tempo per dimostrare la sua innocenza e il film si snoda su questo arco di tempo. Alla fine Dan che è riuscito a fuggire da Ned e dai suoi complici nascondendosi nel paese, riuscirà a dimostrare la sua innocenza anche perché la storia di Ned viene smascherata grazie al telegrafo che è stato riparato.
Morandini lo definì un western classico, che in effetti lo è, un film scorrevole con una buona dose di tensione, con un colpo di scena finale prevedibile ma comunque ben congegnato, supportato da una buona interpretazione, certo John Payne non è Gary Cooper ma fa il suo dovere di vittima innocente che reagisce alla brutalità del male. Ben sviluppato il tema del film che quando le cose vanno bene hai molti amici ma se qualcosa va storto molti ti abbandonano. Ottima la fotografia e buono il DVD, in conclusione un film che si vede con piacere pur non essendo un western memorabile .
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