elgatoloco
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lunedì 8 agosto 2016
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spencer"autrement"
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In questa serie di film di fine anni Ottanta, Bud Spencer, alias Carlo Pedersoli, recentemente scomparso(da qui anche la riproposizione della serie di TV-movies)iniziava a proporsi anche come autore-sceneggiatore, con la regia di Steno, "volpone"del cinema senza pari, per così dire... Tutto bene, diremmo, con questi"polizieschi"(qui c'è l'interesse particolare per la setta religiosa, anche se poi...ma non si vuole influenzare lo spettatore)ben realizzati(buona firma non mente)che preludono anche ai successivi"Delitti del cuoco", in cui l'autoralità dell'attore-autore è ancora maggiore, vista anche la "partenopeità"del tutto.
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In questa serie di film di fine anni Ottanta, Bud Spencer, alias Carlo Pedersoli, recentemente scomparso(da qui anche la riproposizione della serie di TV-movies)iniziava a proporsi anche come autore-sceneggiatore, con la regia di Steno, "volpone"del cinema senza pari, per così dire... Tutto bene, diremmo, con questi"polizieschi"(qui c'è l'interesse particolare per la setta religiosa, anche se poi...ma non si vuole influenzare lo spettatore)ben realizzati(buona firma non mente)che preludono anche ai successivi"Delitti del cuoco", in cui l'autoralità dell'attore-autore è ancora maggiore, vista anche la "partenopeità"del tutto...Jack Clementi, il personaggio interpretato(e scritto con Jemma e altri)da Spencer-Pedersoli è un investigatore delle assicurazioni, in realtà non un"vero poliziotto"o meglio è un ex-poliziotto e questo tratto sarà anche dei"Delitti del cuoco", dove, appunto, è un capo cuoco parimenti già poliziotto; tale volontà di"nascondersi"è chiaramente un gioco, un play con lo spettatore e un po'con la propria personalità, diremmo. Molta natura(paesaggi, intendo)qui, come nel"Cuoco", solo che qui non è la costa amalfitana bensì la Costa Azzurra, con i suoi incanti. Sempre mare, però, quale elemento primigenio, da cui, anticamente, si pensava scaturissero tutte le cose... Più violenza che nei film con Terence Hill, ma ciò significa adattarsi allo spirito dei tempi o, volendo, "del tempo", hegelianamente(anche se dubito che Pedersoli ne sappia moltissimo, ma...non si può mai sapere). Attrice d'antan, la Demongeot, riscoperta, quasi in un' ideale galleria, che, altrove nella serie, vede Ursula ANdress e altre grandi del passato, quasi"icone"conservate nel cuore e nella mente di Bud e di spettatrici/spettatori non più(allora, almeno)diciottenni... ANche uno happy end, quand me^me e un pizzico (talora solo un pizzico)di humor è sempre di scena; inutile dire che anche le scazzottate sono ancora di prammatica, ma spariranno con l'età, ossia con i già citati"Delitti"... El Gato
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elgatoloco
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lunedì 29 agosto 2016
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più cupo, questo"big man"
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Questo"Big Man-Polizza Inferno"(numero sei, se ben intendo)è il più cupo, dovremmo dire: sia perché si tratta di suicidi, sia perché a un certo punto il"compito"di favorire involontari(o invece...)decessi se lo assume una misteriosa setta pseudo-religiosa. Sarà perché l'ambientazione è in Germania(prima del crollo del muro, 1988, peraltro), sebbene in realtà a Monaco, la città più meridionale della Germania, allora Federale, sarà perché semplicemente Enrico Vanzina, che ha sceneggiato il film, pur partendo da un soggetto di Steno-Spencer(Pedersoli)ha voluto riscoprire atmosfere che altrimenti, salvo in"Sotto il vestito niente"e in poche altre occasioni non ha modo di esibire, ma il film risulta duro, un po'enigmatico-sospeso(pur se alla fine tutto si chiarisce, ovviamente, per merito del fiuto, delle intuizioni e delle ricerche dell'agente assicurativo Jack Clementi, appunto Spencer), con una dose di violenza in più(la scena viennese, però, al Prater, dove un uomo coinvolto in uno dei fatti incriminati viene gettato di sotto dalla ruota panoramica, senza alcun riguardo).
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Questo"Big Man-Polizza Inferno"(numero sei, se ben intendo)è il più cupo, dovremmo dire: sia perché si tratta di suicidi, sia perché a un certo punto il"compito"di favorire involontari(o invece...)decessi se lo assume una misteriosa setta pseudo-religiosa. Sarà perché l'ambientazione è in Germania(prima del crollo del muro, 1988, peraltro), sebbene in realtà a Monaco, la città più meridionale della Germania, allora Federale, sarà perché semplicemente Enrico Vanzina, che ha sceneggiato il film, pur partendo da un soggetto di Steno-Spencer(Pedersoli)ha voluto riscoprire atmosfere che altrimenti, salvo in"Sotto il vestito niente"e in poche altre occasioni non ha modo di esibire, ma il film risulta duro, un po'enigmatico-sospeso(pur se alla fine tutto si chiarisce, ovviamente, per merito del fiuto, delle intuizioni e delle ricerche dell'agente assicurativo Jack Clementi, appunto Spencer), con una dose di violenza in più(la scena viennese, però, al Prater, dove un uomo coinvolto in uno dei fatti incriminati viene gettato di sotto dalla ruota panoramica, senza alcun riguardo). Spencer , qui è il solito"Big Man", tra logica e "logica dei pugni", ma il sottofondo in qualche modo"dark"(esagero un po', quasi certamente, ma solo per far capire la cosa)del film televisivo è comunque presente-oltre a tutto siamo poco prima di fine anni Ottanta c'era stata la P2, il"suicidio"di Calvi, detto"il banchiere di Dio"a Londra sotto il ponte dei"Frati neri", un po'à la Edgar Wallace...e forse là, più che in Germania, è da trovare la radice della scrittura di questo"Polizza INferno", magari proprio nella serie, ormai antica, di film tratti dallo scrittore britannico, prevalentemente di produzione gemanica. Per il resto, credo non ci sia nulla di particolare o "strepitoso" da annotare, salvo la conservazione, ormai "deperita"della fotografia a colori del film...Un problema che già Michael Cimino aveva segnalato, più di un quarto di secolo fa, a proposito di molti film classici, poi restaurati. Ma questo non è un"classico", anzi in nessun modo può passare per tale, vista anche la doppia destinazione(film e Tv-movie), dunque non viene né verrà restaurato, almeno così si può presumere... El Gato
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