elgatoloco
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martedì 7 giugno 2016
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solido western, con forti elementi di suspense
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"THe Appaloosa"è un western solido, ben costruito narrativamente, che accentua la lotta dell'eroe solitario-non privo di tratti sociali e poltici, del resto era l'anno di Berkeley, negli States, il 1966, dunque "qualcosa era nell'aria"-in lotta contro i ras locali, nel New Mexico e in Mexico... Si sorvola sulle guerre statunitensi contro il Messico, d'accordo, ma sarebbe stato troppo lungo insistervi. Ben costruito, dicevo, con la suspense dietro ogni pietra(metaforicamente e non), anche se sappiamo-crediamo di sapere che il prode Marlon ce la farà,, ovviamente... Ben costruita da Furie anche la serie di sequenze sulla lotta a braccio di ferro con terribili scorpioni, dove il tutto poteva, con un altro regista e altri sceneggiatori, scadere nel grandguignolesco.
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"THe Appaloosa"è un western solido, ben costruito narrativamente, che accentua la lotta dell'eroe solitario-non privo di tratti sociali e poltici, del resto era l'anno di Berkeley, negli States, il 1966, dunque "qualcosa era nell'aria"-in lotta contro i ras locali, nel New Mexico e in Mexico... Si sorvola sulle guerre statunitensi contro il Messico, d'accordo, ma sarebbe stato troppo lungo insistervi. Ben costruito, dicevo, con la suspense dietro ogni pietra(metaforicamente e non), anche se sappiamo-crediamo di sapere che il prode Marlon ce la farà,, ovviamente... Ben costruita da Furie anche la serie di sequenze sulla lotta a braccio di ferro con terribili scorpioni, dove il tutto poteva, con un altro regista e altri sceneggiatori, scadere nel grandguignolesco. Ogni elemento è al suo posto, Brando, almeno un lustro prima del famoso"Ultimo Tango a Parigi"bertolucciano, è ancora in piena forma e già lanciato verso i suoi film"terzomondisti". In parti minori qualche interprete messicano, ma il"vilain"è comunque John Saxon, statunintense... QUestione di produzione, all'epoca... El Gato
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elgatoloco
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giovedì 8 aprile 2021
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western stanco ma non privo di interesse
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"The Appaloosa"(Sindey J.Furie, da un romanzo di Robert W.Mac Leod, sceneggiatura di James Bridges e Roland Kibbee, 1966)parla di un cacciatore che vuole diventare allevatore, ma si troverà, entrando in MExico, ad aver a che fare con alcuni pistoleros; uno gli ruba il puledro prezioso ma soprattutto cavallo d'affezione, altri, che contronano il bandito, non sono più teneri. Poi, tra l'altro, c'è la quesitone di una donna, che preme al bandito, ma l'allevatore inizia ad amare. Sacrificare il cavallo(che comunque recupera, dopo un"duello"infernale per quanto implica)o la donna? Scelte difficile, ma il sentimneto e l'attrazione hanno, ovviamente, la loro parte.
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"The Appaloosa"(Sindey J.Furie, da un romanzo di Robert W.Mac Leod, sceneggiatura di James Bridges e Roland Kibbee, 1966)parla di un cacciatore che vuole diventare allevatore, ma si troverà, entrando in MExico, ad aver a che fare con alcuni pistoleros; uno gli ruba il puledro prezioso ma soprattutto cavallo d'affezione, altri, che contronano il bandito, non sono più teneri. Poi, tra l'altro, c'è la quesitone di una donna, che preme al bandito, ma l'allevatore inizia ad amare. Sacrificare il cavallo(che comunque recupera, dopo un"duello"infernale per quanto implica)o la donna? Scelte difficile, ma il sentimneto e l'attrazione hanno, ovviamente, la loro parte... Uno happy end per nulla"gridato"o retorica coorona la storia. Western particolare, del bravo Furie, con una parte che è anche thriller o meglio suspense, con il braccio di ferro con due temibili(velenosissimi)scropioni verdadermente mexicanos.-chicanos, che non risparmiano il fuguro allevatore(Brando,çca va sans dire)ma questi, greazie alle cure della ragazza, potrà sopravvivere e sperare in un luminoso(?)futuro, sempre che riesca ad avere comunque la megliosui vlaenti pistoleros. Bekki i cavalli, i paesaggi, pecore e capre non mano e fa sempre paicere vederle nei film, ma c'è anche il tema del Mexico, allora già reduce da una o due guerre con i voraci imperalisti"gringos", dove però il bandido-pistolero più in pole position nel film è a sua volta un impeiralista macho con le donne e con chi rivendica i propri dirirtti....Non vorrei aggiungere nulla rispetto a una possibile origine mexicana dell'attore, che non è in alcun modo omologata e quindi non ha ragione d'essere affermata, chairamente, in quanto si parla di origini italiane, tedesche, olandesi, francesi, inglesi, itlandesi, dunque nulla, ma senz'altro il difensore dei deboli Brando non si dimostra neppure qui, in questo western quasi crepuscolare(eppure eravamto prima dei film snti-western e degli spaghetti.westenrs.), un machista.imperialista.antimexicano. Per dirla tutta, Brando non è mai stato un Joh Wayne, come ben noto, peraltro. Qui aooare gà appesantito, un po'"gonfio, ma sostanzialmente ancora "lui", anche considerando che lo western(anche se ne aveva diretto almeno uno)non era proprio il suo genere cinemtatografico prediletto. Tra gli altri, Ananjette Corner, Emilio Fernadez, John Saxon, Frank Silvera, per un cast complessivamente di buon livello o almeno discreto(buono. El Gato
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