andrea
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martedì 17 marzo 2009
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la quiete dopo la tempesta
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Dopo gli eccessi dei primi film nei quali c'era tutta la
rabbia per la fine dell'epopea della conquista del Far West e del mito americano e la ribellione disperata di fronte al nuovo che stava avanzando e che Peckinpah non
condivideva, con L'Ultimo Buscadero siamo alla rassegnazione. I toni sono dimessi, la voglia di lottare sta venendo meno e l'analisi sociologica lascia spazio a quella psicologica. Il "male" colpisce l'interno stesso della famiglia, si insinua nei modi di
vivere ed i sogni si spostano dalla frontiera americana
a quella australiana anticipando di molti anni il western a venire di opere come La Proposta o Australia.
Rimane solo il gioco del rodeo che ha ancora comunque una sua dignità decorosa che poi scomparirà con il Paul Newman-Buffalo Bill di Altman diventando spettacolo da circo.
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luca scialò
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domenica 26 dicembre 2010
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diatriba tra fratelli con idee diverse
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Junior Bonner è un appassionato di rodei, un hobby con cui vive, un pò come faceva suo padre Ace. Il fratello invece è un affarista, dedito soprattutto a vendere le proprietà terriere e immobiliari del padre per poi investire in nuovi affari. Il signor Ace sogna però di andarsene in Australia, e chissà che non sarà proprio Junior a procurargli i soldi.
Storia di fratelli che la pensano diversamente sulla vita, un canovaccio proposto spesso a Hollywood. Uno ribelle, l'altro più razionale e affannato a far quattrini. La differenza qui però è che, oltre ad essere il Rodeo il pomo della discordia, il figlio ribelle è quello che segue la stessa passione del padre.
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Junior Bonner è un appassionato di rodei, un hobby con cui vive, un pò come faceva suo padre Ace. Il fratello invece è un affarista, dedito soprattutto a vendere le proprietà terriere e immobiliari del padre per poi investire in nuovi affari. Il signor Ace sogna però di andarsene in Australia, e chissà che non sarà proprio Junior a procurargli i soldi.
Storia di fratelli che la pensano diversamente sulla vita, un canovaccio proposto spesso a Hollywood. Uno ribelle, l'altro più razionale e affannato a far quattrini. La differenza qui però è che, oltre ad essere il Rodeo il pomo della discordia, il figlio ribelle è quello che segue la stessa passione del padre. Per McQueen dunque, qualcosa di diverso rispetto a ciò che è stato per Dean (La valle dell'Eden) o Newman (La gatta sul tetto che scotta); e anche per questo il film arricchisce il suo curriculum.
Piacevole, a tratti ironico, scorrevole. Avvincenti le scene del rodeo e Steve McQueen se la cava egreggiamente nel ruolo di cavalcatore, oltre ovviamente nel solito ruolo di sciupafemmine.
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