Sin dalle prime battute ci si ritrova a parteggiare per il cavernicolo, uomo buono e a tratti folle, che vive in una grotta dove un televisore scollegato trasmette le immagini del suo delirio. Uomo anche estremamente intuivo ed intelligente, capace di risolvere un caso di omicidio che la polizia voleva archiviare come semplice incidente. Il film coinvolge ed affascina. Quando il cavernicolo suona al pianoforte, si rimane a bocca aperta, come il giovane curatore fallimentare che lo aiuta e come gli amici del fotografo famoso (certo che con quella faccia si pensava che il colpevole fosse proprio lui). Piace anche come è stato tracciato il rapporto con la figlia, agente di polizia, certamente poco permeabile a comcepire le stranezze del padre, ma che alla fine gli crede.
[+]
Sin dalle prime battute ci si ritrova a parteggiare per il cavernicolo, uomo buono e a tratti folle, che vive in una grotta dove un televisore scollegato trasmette le immagini del suo delirio. Uomo anche estremamente intuivo ed intelligente, capace di risolvere un caso di omicidio che la polizia voleva archiviare come semplice incidente. Il film coinvolge ed affascina. Quando il cavernicolo suona al pianoforte, si rimane a bocca aperta, come il giovane curatore fallimentare che lo aiuta e come gli amici del fotografo famoso (certo che con quella faccia si pensava che il colpevole fosse proprio lui). Piace anche come è stato tracciato il rapporto con la figlia, agente di polizia, certamente poco permeabile a comcepire le stranezze del padre, ma che alla fine gli crede. Straordinaria l'interpretazione di Jackson, memorabile quel caracollare incerto sulla neve del parco.
Il finale piace così. Lui è un uomo libero. Forse un giorno accetterà di immergersi definitivamente nella civiltà. Ma ora no, ora piace sentirlo picchiare le mani sul pianoforte, per un nuovo concerto, dove gli spettatori sono i suoi demoni di sempre.
[-]
|
|