plz
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mercoledì 28 aprile 2021
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promette tanto, mantiene a tratti, ma tutto quadra
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Parte alla grande con una Agren meravigliosa, che piano pian scende nello sconforto e squallore più totale, ottimo il trucco recitazione un po' sciapina, ma coadiuvata da comprimari di prim'ordine come Citti e la Colizzi, una piccola parte anche per il grandissimo Salerno.
La trama presenta parti interessanti ed altre davvero inutilmente troppo cariche di rimandi ai maestri, Pasolini, Fellini e Kubrick, ma davvero non ci siamo. Però ha stile e nonostante alcune lungaggini anche superflue alla fine si riscatta, si dispiega e per un film arrivare ad un finale intenso e condiviso è comunque un bel successo.
Un po' troppo datato per i gusti attuali, ma se si pensa chè è un film di quasi 50 anni fa lo si deve comunque apprezzare.
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Parte alla grande con una Agren meravigliosa, che piano pian scende nello sconforto e squallore più totale, ottimo il trucco recitazione un po' sciapina, ma coadiuvata da comprimari di prim'ordine come Citti e la Colizzi, una piccola parte anche per il grandissimo Salerno.
La trama presenta parti interessanti ed altre davvero inutilmente troppo cariche di rimandi ai maestri, Pasolini, Fellini e Kubrick, ma davvero non ci siamo. Però ha stile e nonostante alcune lungaggini anche superflue alla fine si riscatta, si dispiega e per un film arrivare ad un finale intenso e condiviso è comunque un bel successo.
Un po' troppo datato per i gusti attuali, ma se si pensa chè è un film di quasi 50 anni fa lo si deve comunque apprezzare.
Scene di sesso molto intense e belle. Non porno.
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mercoledì 28 aprile 2021
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promette tanto, mantiene a tratti, ma tutto quadra
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Parte alla grande con una Agren meravigliosa, che piano pian scende nello sconforto e squallore più totale, ottimo il trucco recitazione un po' sciapina, ma coadiuvata da comprimari di prim'ordine come Citti e la Colizzi, una piccola parte anche per il grandissimo Salerno.
La trama presenta parti interessanti ed altre davvero inutilmente troppo cariche di rimandi ai maestri, Pasolini, Fellini e Kubrick, ma davvero non ci siamo. Però ha stile e nonostante alcune lungaggini anche superflue alla fine si riscatta, si dispiega e per un film arrivare ad un finale intenso e condiviso è comunque un bel successo.
Un po' troppo datato per i gusti attuali, ma se si pensa chè è un film di quasi 50 anni fa lo si deve comunque apprezzare.
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Parte alla grande con una Agren meravigliosa, che piano pian scende nello sconforto e squallore più totale, ottimo il trucco recitazione un po' sciapina, ma coadiuvata da comprimari di prim'ordine come Citti e la Colizzi, una piccola parte anche per il grandissimo Salerno.
La trama presenta parti interessanti ed altre davvero inutilmente troppo cariche di rimandi ai maestri, Pasolini, Fellini e Kubrick, ma davvero non ci siamo. Però ha stile e nonostante alcune lungaggini anche superflue alla fine si riscatta, si dispiega e per un film arrivare ad un finale intenso e condiviso è comunque un bel successo.
Un po' troppo datato per i gusti attuali, ma se si pensa chè è un film di quasi 50 anni fa lo si deve comunque apprezzare.
Scene di sesso molto intense e belle. Non porno.
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gordiano lupi
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giovedì 7 febbraio 2008
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ingrid sulla strada e janet agren in paradiso!
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Ingrid sulla strada (1973) è un film molto curato che si avvale della fotografia di Stelvio Massi e delle musiche intense e suadenti di Carlo Savina. Janet Agren è l’affascinante e tormentata interprete principale, ma sono degni comprimari la prostituta tutta cuore Francesca Romana Coluzzi e il borgataro neonazista Franco Citti. Bravissimo Enrico Maria Salerno come borghese vizioso che si eccita con donne di strada, fingendo che la moglie torna dalla morte durante una seduta spiritica. Completano il cast il pittore informale Fred Robsham, Bruno Corazzari e Franco Garofalo. Ingrid sulla strada dimostra ancora una volta le intenzioni psicologiche di Rondi che si accompagnano alla condanna delle convenzioni borghesi, a un netto anticlericalismo e all’analisi pasoliniana delle borgate romane.
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Ingrid sulla strada (1973) è un film molto curato che si avvale della fotografia di Stelvio Massi e delle musiche intense e suadenti di Carlo Savina. Janet Agren è l’affascinante e tormentata interprete principale, ma sono degni comprimari la prostituta tutta cuore Francesca Romana Coluzzi e il borgataro neonazista Franco Citti. Bravissimo Enrico Maria Salerno come borghese vizioso che si eccita con donne di strada, fingendo che la moglie torna dalla morte durante una seduta spiritica. Completano il cast il pittore informale Fred Robsham, Bruno Corazzari e Franco Garofalo. Ingrid sulla strada dimostra ancora una volta le intenzioni psicologiche di Rondi che si accompagnano alla condanna delle convenzioni borghesi, a un netto anticlericalismo e all’analisi pasoliniana delle borgate romane. Ingrid è una ragazza finlandese che scappa da casa dopo essere stata violentata dal padre (lo scopriamo soltanto alla fine in un ottimo flashback onirico) e decide di fare la puttana per vivere.
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