L'avventura della maternità di una donna non udente: un'opera prima empatica, che si mette in ascolto del silenzio e trova un finale commovente. A Berlino 75, nella sezione Panorama
di Lorenzo Ciofani La Rivista del Cinematografo
Oltre La famiglia Beliér - e il relativo remake, il fortunato CODA: I segni del cuore - c'è Sorda (Deaf), lungometraggio d'esordio della spagnola Eva Libertad, presentato nella sezione Panorama di Berlino 75. Che sin dal titolo si prende carico della disabilità e non solo la fa vedere ma anche "sentire". Il tasso di verità più che di realismo è garantito dall'interpretazione di Miriam Garlo, sorella della regista e attrice non udente che al suo personaggio, Ángela, porta in dote l'esperienza personale: quella della maternità, qui raccontata attraverso lo spettro di chi deve fare i conti con un mondo che non sintonizzato sulle onde di chi non sente. [...]
di Lorenzo Ciofani, articolo completo (2415 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 15 febbraio 2025