|
Pain Hustlers - Il business del dolore è un contenitore di già visto, solo ed esclusivamente derivativo, che poggia la sua intera fortezza cinematografica sulle spalle di due interpreti molto forti e quotati come Emily Blunt e Chris Evans.
La criticità base di Pain Hustlers risiede nel suo essere terribilmente volatile, figlio di una storia già narrata, girato da un regista senza firma che strizza l'occhio ovunque e a chiunque, disinteressato a portare qualcosa di nuovo o di efficace in questa sorta sotto-genere crime-drama farmacologico. Il paradosso è che il film non è nemmeno brutto: ha un ritmo ben cadenzato, validi interpreti, un montaggio efficace. È che niente è farina del suo sacco. È nato per seguire un trend, un successo momentaneo.
Pain Hustlers - Il business del dolore è un more of the same degli ultimi progetti seriali dedicati alla crisi degli oppioidi americana, più furbo e derivativo, senza carattere né idee particolarmente brillanti, buono senza reali meriti, godibile senza nulla aggiungere o togliere al discorso.
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|