L'estate più calda

Versione adolescenzial-pruriginosa di “Uccelli di rovo”. Lui sta per diventare sacerdote ma le ragazzine della piccola comunità ragusana (che poi in realtà non sono così piccole da poter essere credibili nella propria superficialità) impazziscono per lui. C’è Valentina che si denuda in men che non si dica davanti a lui, che però le resiste. Certo, la vocazione è tanto forte che non cede alla prima, ma alla seconda, ovvero Lucia, già fidanzata con Omar.
E così l’affascinante diacono e la bella ragazza che tutti amano perché generosa, allegra e altruista, vivono la loro storia tra un episodio di sesso e un altro, tanto non c’è fretta per affrontare ognuno la propria situazione.
Lui dovrà decidere cosa fare del percorso spirituale intrapreso e lei dovrà cercare di capire cosa fare di Omar che nel frattempo è venuto a trovarla senza preavviso (che villano!).
A poco a poco, naturalmente, tutti si accorgono della tresca, prima Valentina (che dall’odore delle persone capisce se hanno fatto sesso), poi la “iena” Carmen (Stefania Sandrelli) e gli altri amici. Ultimo a scoprirla è forse il parroco (Nino Frassica) che poco prima diceva ai due << voi ci avete insegnato a essere cristiani >>.
Poi, puntuale, il senso di colpa di lei ed il suo orgoglio (<< Io sto con Omar! >>). Chissà però se Omar è d’accordo ad essere preso e lasciato a piacimento.
E poi che succede? Lo sapremo quando li rivedremo ”5 anni dopo”…
Il senso di questo film mi sfugge. Superficiale, diseducativo, sconclusionato al punto da far restare nell’ombra anche i bravi attori.
Non solo non c’è alcuna introspezione psicologica nei personaggi, ma neppure una storia d’amore così travolgente da potersene fare una ragione del perché le cose precedano in base al mero istinto.
Sarà che quell’estate faceva veramente caldo.
Due stelle d’incoraggiamento vista la giovane età di gran parte del cast e del regista.