Pompei - Eros e mito è un prodotto che nasce con un importante intento di esportazione internazionale. Isabella Rossellini è icona conosciutissima sia al di qua che al di là dell'Oceano e la dimensione erotica del vissuto della Roma imperiale è materia fortemente attrattiva per ogni latitudine. Da qui un impegno economico che si legge considerevole e il coinvolgimento di un autore come Pappi Corsicato che può offrire le dovute garanzie sia sul fronte del rigore culturale che dall'aderenza al tema. Pappi Corsicato è infatti regista napoletano che, al di là di Libera, il lungometraggio che lo imposse al'attenzione della critica e del pubblico ormai trent'anni fa, vanta un'estesa e apprezzata produzione documentaristica.
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Pompei - Eros e mito è un prodotto che nasce con un importante intento di esportazione internazionale. Isabella Rossellini è icona conosciutissima sia al di qua che al di là dell'Oceano e la dimensione erotica del vissuto della Roma imperiale è materia fortemente attrattiva per ogni latitudine. Da qui un impegno economico che si legge considerevole e il coinvolgimento di un autore come Pappi Corsicato che può offrire le dovute garanzie sia sul fronte del rigore culturale che dall'aderenza al tema. Pappi Corsicato è infatti regista napoletano che, al di là di Libera, il lungometraggio che lo imposse al'attenzione della critica e del pubblico ormai trent'anni fa, vanta un'estesa e apprezzata produzione documentaristica. Il risultato è purtroppo distantissimo, persino ribaltato, rispetto ad ogni legittima aspettativa. Al di là dell'inconcepibile approssimazione storica e geografica (Pompei e Torre Annunziata fanno tutt'uno, così come Pompei e la stessa Campania...), l'ambizione ad attualizzare e a rendere estetizzante il racconto storico giunge ad esiti a dir poco imbarazzanti. A prevaricare sulla sensatezza dell'insieme è l'ambizione, del tutto personale ed estemporanea, a introdurre frammenti narrativi francamente indifendibili. Un vero peccato perchè la fotografia e le (ormai obbligate) riprese dal drone sono effettivamente coinvolgenti ma l'esito finale, ulteriormente sancito da un congedo che sfiora, e non solo, il ridicolo, è di una amatorialità davvero disorientante.
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