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                Un film totalmente dedicato alle biblioteche è già di per sé un qualcosa di unico nel panorama di un Festival cinematografico. Che sia poi anche in concorso stupisce ancora di più. E allora potremmo chiederci: cosa vediamo in un film della durata di 3 ore e 17 minuti che ci illustra la NYPL (New York Public Library)? Cosa interessa a Frederick Wiseman, nato a Boston nel 1930, laureato in legge a Yale, ex-avvocato e poi maestro del documentario americano, del mondo delle biblioteche? Coerentemente con tutta la sua precedente opera, a Wiseman interessa soprattutto il rapporto fra gli individui e le istituzioni pubbliche. Quindi la biblioteca non è per lui un deposito di libri cartacei, né tantomeno (come vorrebbe oggi più di qualcuno innamorato in modo acritico dell'innovazione tecnologica in quanto tale) una collezione di e-book. La biblioteca è soprattutto integrazione sociale, incontro fra i cittadini di New York e l'educazione in tutti i suoi livelli, incontro gestito (come è giusto che sia) dalle istituzioni pubbliche, le biblioteche prima di tutto. Pochi sono i minuti dedicati alle sale di lettura, ai libri, al prestito bibliotecario, a come funziona la biblioteca di New York. Quasi tutto il lungo film è dedicato alle attività educative organizzate dalla NYPL: conferenze, dibattiti, presentazione di libri con l'autore, concerti, attività parascolastiche. Ci mostra poi le varie sezioni della NYPL sparse per tutta la città, con particolare attenzione alle sezioni dedicate alle minoranze (biblioteca sulla cultura afroamericana) o alle categorie di lettori svantaggiati (la sezione in braille, la sezione di audiolibri, le sezioni per l'avviamento alla lettura e al gioco dei più piccoli). E infine ci fa assistere a diverse riunioni dello staff della biblioteca e del suo consiglio di amministrazione, dove non si discute solo di come procurarsi fondi aggiuntivi a quelli pubblici, ma anche di come investirli a favore dei cittadini (addirittura si pensa a come dare il migliore servizio possibile ad una particolare categoria: i lettori senzatetto).Insomma: la biblioteca come parte importante di una società più umana, attenta ai bisogni delle persone, non come una turris eburnea per privilegiati.
 
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            | antoniomontefalcone | sabato 5 maggio 2018 |  
            | viaggio dentro un monumento alla civiltà |  |  |  |  
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                        'Ex Libris – The New York Public Library', l'ultimo coinvolgente film-fiume del documentarista statunitense Frederick Wiseman (classe 1930), con all'attivo oltre quaranta titoli dalla fine degli anni '60, prosegue il viaggio del suo autore nelle più note istituzioni culturali del nostro tempo. In quest'opera ci mostra e descrive in modo interessante il mondo della New York Public Library, una delle biblioteche più grandi degli Usa, con quasi cento sedi e una vasta collezione di volumi. Nel nobile intento di elogiare la funzione del sapere, il diritto all'istruzione e alla solidarietà, la pellicola osserva, senza invadere, un luogo pieno di vita, che si propone come polo di aggregazione per ogni etnia e ceto sociale.
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                        'Ex Libris – The New York Public Library', l'ultimo coinvolgente film-fiume del documentarista statunitense Frederick Wiseman (classe 1930), con all'attivo oltre quaranta titoli dalla fine degli anni '60, prosegue il viaggio del suo autore nelle più note istituzioni culturali del nostro tempo. In quest'opera ci mostra e descrive in modo interessante il mondo della New York Public Library, una delle biblioteche più grandi degli Usa, con quasi cento sedi e una vasta collezione di volumi. Nel nobile intento di elogiare la funzione del sapere, il diritto all'istruzione e alla solidarietà, la pellicola osserva, senza invadere, un luogo pieno di vita, che si propone come polo di aggregazione per ogni etnia e ceto sociale. E invita, scavando in profondità nelle mille sfaccettature di questa complessa, affascinante ma anche problematica realtà, a riflettere sulla vocazione e sul valore della cultura nella società attuale, tra obiettivi politico-economici, ma soprattutto civili e umanistici.
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