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Dolly Parton, vera musa come cantautrice del country, con qualche incursione(invero limitata)nel rock o meglio nel country.rock viene immortalata in questo film biografico, firmato da Stephen Herek, "Dolly Parton's Coat of Many Colors"(2015), che fa il pendant con un film parimenti sulla Parton, di sapore più prettamente natalizio. La fame e quasi la miseria(povertà estrema dovremmo dire, ma i confini sono labili...)della cantante da bambina figlai di genitori pioveri e molto prolifici, insieme alla forte religiosità che rimane tipicamente connotativa dell'opera della Parton(il nonno parterno pastore), vari altri elementi a caratterizzare un personaggio certo poliedrico ma soprattutto segnato dalla vena musicale, dominane sempre e fin dalla nascita, in una famiglia musicalmente dotata, peraltro. Più che commovente la scena del nonno che raccoglie il figlio ferito dopo un incidnete(scoppio di grisou in una minieria in cui era stato costretto a lavorarre causa riretezze economiche)proprio alla Vigilia di Natale riportando in casa dov'è pater familias e padre, ovviamente, anche di Dolly. Tra musica, biografia, riscostruzione storica(la Parton nace nel 1946, ossia nell'immeidato Dopoguerra, ovviamente anche per gli States, dove il New Deal rooseveltiano aveva risolto molti ma non tutti i problemi) , un film che non può non coinvolgere e commuovere. El Gato
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