Si alza il vento

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Un film di Hayao Miyazaki. Con Hideaki Anno, Jun Kunimura, Mirai Shida, Shinobu Ohtake.
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Titolo originale Kaze Tachinu. Animazione, durata 126 min. - Giappone 2013. - Lucky Red uscita giovedì 24 agosto 2023. MYMONETRO Si alza il vento * * * 1/2 - valutazione media: 3,99 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

L' Otto e mezzo del cinema d'animazione Valutazione 4 stelle su cinque

di Paolo Salvaro


Feedback: 8581 | altri commenti e recensioni di Paolo Salvaro
giovedì 31 luglio 2014

Ci sono registi destinati ad entrare nella leggenda.  Hayao Miyazaki è uno di questi.   La sua filmografia è di un livello talmente maestoso che qualunque regista, anche maestri come Fellini, Hitchcock e Bergman, potrebbe guardarla con un moto di invidia.   Fin dalla fine degli anni '70 con Lupin prima e Nausicaa poi,  il regista nipponico in tandem con il fido pianista Joe Hisaishi, scrittore di colonne sonore indimenticabili,  ha dato lezioni di animazione a chiunque e soprattutto, togliendo il monopolio del genere alla Disney, con il suo Studio Ghibli ha demolito quel binomio che voleva i film d'animazione rivolti prevalentemente ad un pubblico infantile.   Riuscire a comunicare in un cartone animato (e giuro che spedisco Isao Takahata, armato con la cinghia dei pantaloni del nonno di Heidi, sotto casa al primo che salta fuori per la millesima volta con il termine anime perchè è proprio lui il primo a ritenere i cartoni una rappresentazione artistica secondaria; sono diatribe inutili che alla lunga stancano)  una tale profondità e molteplicità di sentimenti, situazioni, sguardi ed inquadrature nel modo in cui Hayao Miyazaki lo ha fatto per tutta la sua carriera, non ha precedenti nella carriera di nessun regista in questo genere.    Forse solo il maestro russo Yuri Norstein dello Soyuzmultfilm dei tempi d'oro  (l'equivalente della Disney nella società comunista al di là della cortina di ferro durante la guerra fredda, giusto per intenderci) autore di numerosi capolavori animati, tanto da essere stato spesso citato ed apprezzato dallo stesso Miyazaki,   è una personalità paragonabile a quella del nipponico.   Anch'egli sacrificò un'intera carriera in onore dell'arte animata, ma nel suo caso si parla di 5-6 pellicole di poche decine di minuti ciascuna (come si soleva fare nell'azienda sovietica), non di oltre 10 pellicole tutte lunghe almeno un paio d'ore.    Si può insomma considerare Hayao Miyazaki come la più grande leggenda vivente mai esistita nella storia del cinema d'animazione. 

Tutta questa lunga premessa perchè purtroppo questo è stato il suo ultimo travolgente capolavoro.   Miyazaki ha infatti annunciato il suo ritiro.  Del resto, la straordinaria energia che serve per la realizzazione di un film di questo tipo nel quale si deve mettere di volta in volta un pezzo della propria anima, era destinata ad esaurirsi anche in lui, con già ben 73 primavere alle spalle.    Ci lascia con Si alza il vento che tra tutti i suoi lavori è senza dubbio quello più realistico ed umano, in cui il regista fa rivevere il suo giovane sè stesso appassionato di aerei in un Giappone a cavallo tra le due guerre mondiali.  E' il suo primo film in cui a prevalere è nettamente il protagonista maschile su quella femminile, presente come sempre ma stavolta un po' più in ombra rispetto alle vicende di Jiro.    Del resto non poteva essere altrimenti :  questo era nella mente di Miyazaki il suo testamento spirituale ed artistico e come tale non poteva incentrarsi che su di lui, sul suo modo di vedere il mondo, le cose di cui è composto e le persone che lo abitano.  Così fa confluire come in un ideale caleidoscopio sia gli orrori della guerra, la morte e la distruzione che l'arcobaleno dopo la pioggia, il vento che si alza e ti porta via il cappello, le fantasie del giovane sognatore ed in breve la bellezza della vita.  

Ho citato nel titolo il capolavoro di Federico Fellini ed uno dei più bei film italiani di tutti i tempi, ovvero  .  La citazione trova fondamento nella misura in cui a prevalere in entrambe le eccezionali pellicole è la dimensione onirica, il fantasticare sia notturno che diurno sui propri sogni.   Allo stesso modo i due protagonisti non potrebbero essere più diversi, pur essendo in entrambi i casi un'evidente proiezione del regista.    Il Guido impersonato da Mastroianni è un fedifrago severamente istruito da un ente ecclesiastico, cresciuto senza sapere che cosa fosse l'amore e pertanto incapace di comprendere sia il mondo circostante che le persone a lui vicine, anzi ripudiando chi sente troppo affettuoso nei suoi confronti  ("perchè non sa voler bene" cit.);     Jiro al contrario, pur crescendo in un ambiente tutt'altro che sereno, ha instaurato un ottimo rapporto con la madre e guarda al mondo con ottimismo, calma e felicità, tutti e tre attributi assai invidiabili;    Nonostante le difficoltà che lui incontrerà, la bontà con cui nutre tutti coloro con i quali ha a che fare sarà la sua sicurezza ("Le vent se lève! Il faut tenter de vivre" cit.) ,  esattamente come per Guido la sua cattiveria e la sua accidia ne causeranno l'inevitabile rovina.    La donna amata, Naoko, diventerà per Jiro quasi un'ancora di salvezza a cui aggrapparsi, un sostegno, nella stessa misura in cui Claudia per Guido diventerà quasi un'ossessione, un chiodo fisso nella sua testa.    Insomma, Fellini e Miyazaki, entrambi registi di eccellente livello ed entrambi di famiglia benestante, hanno però cercato e trovato nella loro vita risposte assai diverse :  Miyazaki è un inguaribile romantico e sognatore che anche in un film come questo non riesce a non farci vedere il lato bello delle cose e delle esperienze;    Fellini era un severo ed implacabile giudice della realtà e del mondo circostante che pur senza mai condannarlo del tutto, ne guardava i contorni dall'esterno con diffidenza e sospetto;  ma a sua volta ed a suo modo celebrava il dono della vita.   

Non ho parlato a dire il vero molto del film, ma il fatto che nelle sale italiane non sia ancora uscito mi impone a contenermi dallo spoilerare in maniera troppo repentina.  Che del resto, visto che ho tirato in ballo la questione,  si può tranquillamente dire che nelle sale italiane non uscirà e chiudiamola qui.   Il fatto che rimarrà a disposizione, come era successo per la Princess Mononoke, solo per un pugno di giorni,  mi fa intuire che come per la principessa il film sarà passato all'Uci solo il sabato e la domenica alle 14.   Immagino che avranno fatto il pienone in quel caso e che lo faranno anche stavolta.   "Brutti bastardi!" cit.      Del resto non è colpa dei gestori di cinema, ma del modo in cui il prodotto è venduto nel nostro paese.   La Disney e qualunque altra casa americana di successo come Pixar e Dreamworks vendono i loro prodotti assai più facilmente (in certi casi giustamente ed in certi casi no) rispetto allo Studio Ghibli, almeno in Italia.     Non dico che i prodotti di queste siano per forza di cose inferiori a quelli della casa nipponica, ma che non sono assolutamente trattati allo stesso modo.   Tuttavia, questi discorsi si fanno ormai da anni e se vi fosse stato un qualunque modo per cambiare le cose si sarebbe dovuto metterlo in anno già da un pezzo.   Ormai è tardi, per cui questo lamento è perfettamente inutile.   C'est la vie.  Dobbiamo cercare di sopravvivere ugualmente.  

Che cosa dunque, infine, ci lascia questo Si alza il vento : un Miyazaki straordinariamente maturo;    un film dello Studio Ghibli mai così lento ed allo stesso tempo mai così vivo, reale e coinvolgente;    un'ennesima prova di talento del maestro nipponico;   una grande speranza e gioia di vivere.    Rasenta la perfezione e perciò a mio avviso quattro stelle sono pienamente meritate.   Da vedere assolutamente.   

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