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Mea maxima culpa è un film documentario girato da Alex Gibney che racconta i casi di pedofilia da parte di preti e vescovi cattolici ai danni di bambini e ragazzi negli Stati Uniti e in Irlanda. La colpa che emerge è quella dell'omertà dei cattolici e in particolare delle alte gerarchie del Vaticano. Non serve sottolineare l'assenza totale delle famiglie e delle comunita del luogo. Prendendo spunto dai casi di pedofilia che si sono verificati nella St. John's School di Milwaukee nel Wisconsin, un istituto per sordi, il discorso si allarga ad altre situazioni altrettanto allarmanti. Il documento appare non tanto come uno studio attento e approfondito dei casi, delle cause e delle conseguenze, ma piuttosto come un manifesto di propaganda il cui fine non è così palese. Alla realtà dei fatti, a numeri precisi e fatti circostanziati si preferiscono interventi diretti dei "sordi" coinvolti, ormai uomini maturi, brevi filmati con attori che riproducono le situazioni in cui si sono verificati i denunciati approcci, slogan e frasi calati nel contesto per rendere il messaggio più efficace. Il tutto è più definibile come film che come documentario. Inoltre il doppiaggio di un film del genere è decisamente fuori luogo, anche perché scorrono comunque i sottotitoli. Dove vogliono arrivare gli sceneggiatori, il regista e i produttori non è chiaro, la qualità del film è pessima, quasi da videocamere per rendere più verosimile il racconto, ma le interpretazioni dei fatti sono, a mio avviso, distorte e troppo ingenuamente demagogiche: si conosce bene la drammatica realtà di questi avvenimenti, ma ciò di cui il pubblico ora necessita è la verità e la chiarezza, non l'ennesimo gioco giornalistico destinato allo spettatore bulimico di televisione.
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