ultimoboyscout
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domenica 9 agosto 2015
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il gladiatore bielorusso.
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Sergio e sua sorella Maria sopravvivono alla giornata nella Roma periferica del precariato: lui si traveste da gladiatore per la gioia dei turisti al Colosseo (nonostante un glorioso passato di stuntman cinematografico), lei intrattiene clienti in una hot line erotica. Ma l'arrivo improvviso di Milan, clandestino bielorusso tuttofare, rivoluzionerà vite ed equilibri dei due, dando una sferzata di energia positiva alle loro esistenze apatiche. La commedia del precariato è un filone armai consolidato e questo film, leggero, ironico e divertente, vi trova piacevole collocazione. Massimo Andrei adatta per lo schermo lo spettacolo teatrale "Ben Hur" di Gianni Clementi e dirige con garbo ed assoluta disinvoltura gli stessi attori della pièce, riuscendo ad inquadrare il tono giusto di una storia sulla purissima arte di arrangiarsi.
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Sergio e sua sorella Maria sopravvivono alla giornata nella Roma periferica del precariato: lui si traveste da gladiatore per la gioia dei turisti al Colosseo (nonostante un glorioso passato di stuntman cinematografico), lei intrattiene clienti in una hot line erotica. Ma l'arrivo improvviso di Milan, clandestino bielorusso tuttofare, rivoluzionerà vite ed equilibri dei due, dando una sferzata di energia positiva alle loro esistenze apatiche. La commedia del precariato è un filone armai consolidato e questo film, leggero, ironico e divertente, vi trova piacevole collocazione. Massimo Andrei adatta per lo schermo lo spettacolo teatrale "Ben Hur" di Gianni Clementi e dirige con garbo ed assoluta disinvoltura gli stessi attori della pièce, riuscendo ad inquadrare il tono giusto di una storia sulla purissima arte di arrangiarsi. L'ironia e un pizzico di poesia sono le armi migliori della pellicola che vede Paolo Triestino mattatore assoluto, apprezzatissimo attore teatrale ma volto meno noto al cinema, se non per parti piccole o comunque sempre di seconda o terza fascia. Narra dell'incontro di due miserie, quella dei clandestini in cerca di fortuna nel nostro paese e quella degli italiani che spesso e volentieri sfruttano i primi , una perfetta mescolanza di tragico e comico , in cui nel tragico sta il comico (e un po' anche viceversa). Il tutto sullo sfondo meraviglioso del Colosseo dei fasti della Roma imperiale, antitesi assoluta della Roma moderna, attanagliata dalla crisi, dall'illegalità, dalla corruzione, dallo sfruttamento, dalla precarietà, dall'ignoranza e tutto sommato anche dalla miseria. Ed è proprio la miseria, assieme alla quasi totale mancanza di risorse e mezzi, a scaturire risate, così come anche la storia d'amore tra Milan e Maria riesce prima di tutto a far sorridere. L'anima della pellicola è del tutto capitolina ma rimanda a Totò e agli anni '50, film che colpisce per la bravura cinematografica dei suoi protagonisti ben spalleggiati da ottimi caratteristi, per contro molte battute appaiono scadute o fuori tempo, gli inseguimenti sulla biga assai improbabili e il finale fin troppo ovvio e zuccherato.
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enzo70
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sabato 11 ottobre 2014
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alla fine prevale la demagogia
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La gloria di Roma ed il quotidiano dei romani, quelli che abitano nelle periferie, fratello e sorella, lui gladiatore davanti al Colosseo per qualche fotografia con i turisti e lei che lavora con i numeri porno. Il riscatto lo porta uno straniero, come i gladiatori di una volta, Milan, un immigrato clandestino bielorusso disponibile a qualsiasi lavoro, con orgoglio , voglia ed intelligenza. Un altro affondo contro la crisi dei valori di questo Paese da troppo tempo allo sbando, ma, come fa spesso chi dell’Italia vede sempre il peggio, il ricorso alla demagogia indebolisce il risultato finale. Il regista fa onestamente il suo lavoro, tenendo conto che questo film nasce dall’omologo spettacolo teatrale di Gianni Clementi e Nicola Pistoia ed Elisabetta De Vito riescono a rendere bene il senso di disagio su cui, alla fine, si basa questo film.
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La gloria di Roma ed il quotidiano dei romani, quelli che abitano nelle periferie, fratello e sorella, lui gladiatore davanti al Colosseo per qualche fotografia con i turisti e lei che lavora con i numeri porno. Il riscatto lo porta uno straniero, come i gladiatori di una volta, Milan, un immigrato clandestino bielorusso disponibile a qualsiasi lavoro, con orgoglio , voglia ed intelligenza. Un altro affondo contro la crisi dei valori di questo Paese da troppo tempo allo sbando, ma, come fa spesso chi dell’Italia vede sempre il peggio, il ricorso alla demagogia indebolisce il risultato finale. Il regista fa onestamente il suo lavoro, tenendo conto che questo film nasce dall’omologo spettacolo teatrale di Gianni Clementi e Nicola Pistoia ed Elisabetta De Vito riescono a rendere bene il senso di disagio su cui, alla fine, si basa questo film.
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leadermaximum
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lunedì 13 maggio 2013
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piccolo gioiello a basso badget ....
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script brillante .attori eccellenti.ottima regia fanno di questo film una della sorprese della stagione ;tratto da una commedia teatrale affronta,in modo leggero, il tema del lavoro precario e dell'immigrazione grazie alla regia di Massimo Andrei ed all'interpretazione di tre attori di estrazione teatrale che in questo film dimostrano tutta la loro bravura :Nicola Pistoia ,Paolo Triestino ed Elisabetta de Vito .
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giox967
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sabato 4 maggio 2013
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bello bello
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ho visto questo film a UCI Roma est, sala 7 il 02/05/2013 ore 22.15, in tutta la sala eravamo solo io e la mia compagna, .....mai capitato.... , tanto che abbiamo pensato fosse una "sola" , invece è stato veramente bello, divertente e socialmente toccante, girato tutto a Roma a baget molto basso, ma molto molto riuscito
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