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Ottimo film argentino, che parte da un contesto potenzialmente tendente
all’horror (coppia con figlioletta prende in affitto casa solitaria e
chiusa da anni, posta in aperta campagna, dove si odono strani rumori
notturni e si verifica qualche episodio inquietante che suggerisce nefasti
presagi) per risolversi invece in un sofferto percorso di accettazione del
dolore del vivere da parte della bionda Elisa, moglie e madre inquieta. Il
suo rapporto con un’anziana vicina, all’inizio potenziale strega dalla
cortesia invadente e che sembra nascondere chissà quale gotico segreto, si
rivela invece (con delusione forse dei patiti di generi forti come
l’horror o il thriller) quale un umanissimo dialogo quasi muto fra una
giovane donna bisognosa di imparare a scontare la vita vivendo e
un’anziana dai capelli bianchi e dalla saggezza antica, che ha il compito
di traghettare la confusa Elisa sul limitare della morte.
Toccante e suggestivo.
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