The Descent - Discesa nelle tenebre

Questa una piccola sintesi delle critiche mi hanno più divertito su questo film, che sembra proprio aver fatto gridare al capolavoro.Guardatelo e poi ditemi se di capolavoro si tratta. da Porro: "Lotte con gli alieni, urla, scivolate e laghi di sangue, gambe rotte e corna postume, tutto nel prezzo del talentosissimo inglese Neil Marshall, allevato a pane e Frankenstein, laureato in zombie" Se avessi letto prima una recensione del genere non sarei mai andato a vederlo, e pensare che poi il film è giudicato dallo stesso giornalista con un bell'8! da Consoli: "Proprio sfruttando al massimo l’originalità dell’ambientazione, con un eccellente utilizzo della fotografia («Non ho voluto nessuna illuminazione aggiuntiva, ma ho preferito che si vedessero solo le torce e i razzi di segnalazione usati dalle attrici»), che Marshall riesce a stimolare il lato oscuro e segreto della mente dello spettatore" A dire il vero, a tratti, più che di paura evocata dal buio sono stato colto da paura di non capire ciò che succedeva sullo schermo.Più che sentirmi stimolato nel mio "lato oscuro" mi sono sforzato gli occhi fino a diventare cieco come le creature nosferatesche del film. concorda Rondi: "a dominare, è quasi sempre il buio totale. Per angustiare chi, nel pubblico, è disposto ad aderire." Si, fino a perdere qualche decimo di vista aggiungo. da Tornabuoni: "lascia aperto il dubbio: e se tutto fosse accaduto nella mente turbata della donna immersa nel dolore, unica sopravvissuta?" Ecco la spiegazione!! (leggere Sickboy riguardo al grande dilemma del "perchè" le protagoniste vengono trascinate nelle profondità più inesplorate)L'intero film è una fantasia post traumatica!Una donna perde il marito e la figlia in un incidente d'auto e la sua mente risponde con vampiri ciechi cannibali e amiche maciullate...anche kieslovski, ci poteva pensare..no?! Bocchi: "Ma ciò che colpisce della messinscena è il rigore deontologico, che finisce sorprendentemente per apparire libertà espressiva. Ecco, The Descent è finalmente di nuovo horror libero e consapevole" libero da che, consapevole di che, questo non ci è dato saperlo, ma la chiusa era d'effetto e questo basti. Per concludere: furbo Marshall sia nella realizzazione che nel marketing; avrà pensato:"se cito Kubrik e Scott e Boorman qualcuno magari accosterà il mio film ai loro". Ma il giornalismo cinematografico non si lascia certo influenzare.