House of the Dead

Nell'andare a vedere al cinema questo film, all'apice della mia passione per la cinematografia sugli zombie, mi aspettavo di imbattermi in un prodotto di bassa qualità, e tutto sommato velleitario come capita spesso nei film tratti dai videogiochi. Ma ciò che mi attendeva nel buio della sala superava ogni mia immaginazione. E tutto sommato, pur dovendo venire a patti con la mia coscienza di cinefilo, devo riconoscere che mi ha divertito. Non penso che l'intento di Boll fosse quello di uccidere dalle risate gli spettatori, ma io faticavo a passare 5 minuti senza ridere. A partire dalle schermate derivate direttamente dal videogioco che inframmezzano le scene, passando per personaggi assurdi e ridicoli, e situazioni ancora più assurde e ridicole, tutti quegli stereotipi che ormai il cinema horror dovrebbe aver imparato a evitare ("ehi! guardate! In mezzo alla foresta infestata da zombie c'è un cimitero, al di là del quale sorge una minacciosa catapecchia! Entriamoci, saremo al sicuro lì!!") e persino imbarazzanti, come la moviola sull'attrice maggiorata in corsa, giusto per non perderci un singolo istante del ballonzolio del suo davanzale... tutto contribuisce a creare uno dei peggiori, più stereotipati, banali e fondamentalmente stupidi film che io abbia mai visto, eppure involontariamente esilarante. Con questo non intendo proporvi di vederlo. Più che ridere, molti potrebbero uscire col voltastomaco da questo mix allucinante (si ride o si piange) tuttavia una cosa è sicura: è un film che rinvigorisce l'orgoglio intellettuale (leggi: ci si sente intelligenti dopo aver visto qualcosa di così stupido)