abbarbicato su un macro-seggiolone, studioso svedese scruta abitudini di vecchio scapolo norvegese. questo il fulcro, in un film che segue una certa linearità non uscendo mai dal binario, e facendo uso dei piccoli spazi e dei silenzi così come dei tempi dilatati, per descrivere un insolito rapporto tra due uomini che varcherà la soglie della iniziale diffidenza. la peculiarità del film è appunto la mancanza di una struttura parossistica, si sviluppa cioè su un unico livello emozionale basato su un essenzialismo compositivo. atmosfere rarefatte ed esistenziali per una commedia nordica d'autore dalle venature melanconiche.
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