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Nei panni di Amelio non avrei chiamato il film con quell’insulso titolo che non dice e non c’entra niente con la storia raccontata, io lo avrei chiamato: “Genesi di un fenomeno mafioso”.
A quell’epoca la popolazione italiana usava ancora, nel linguaggio corrente il proprio dialetto. Cio’ rendeva piu’ evidente la diversita’ di chi emigrava dal sud al nord che in certi casi diventava completa incomprensibilita’. Vi era poi un evidente differenza di stato sociale: di vera poverta’ per l’emigrante, di precario e timido benessere per gli abitanti del nord. Ma proprio la precarieta’ di quel pallido benessere appena raggiunto dopo i disastri della guerra, rendeva gli abitanti del nord timorosi e ipercritici verso i connazionali del sud che arrivavano pieni di speranze e illusioni spesso eccessive. Su di loro si e’ quindi puntato un razzismo, purtroppo tra italiani, che e’ durato per tutta una generazione e oltre.
Per opporsi al razzismo che li emarginava i meridionali si sono trovati costretti ad organizzarsi in qualcosa di simile a delle confraternite, dove i piu’ capaci, quelli che disponevano di qualche amicizia, provvedevano a creare le condizioni per trovare uno spazio vitale. Ma gli emigranti, soprattutto quelli dalla Sicilia, non erano impregnati solo del loro dialetto, lo erano anche della loro cultura, dove la presenza della mafia era gia’ dominante.
La mafia nasce appunto in sicilia come difesa della popolazione contro il latifondismo che si impadroniva di tutta la ricchezza esistente, ma all’origine era una organizzazione dedita alla solidarieta’ tra i suoi adepti non una organizzazione criminale. E’ solo a partire dagli anni “30, e dall’America (Chicago, ecc.), che parte la degenerazione verso il fenomeno mafioso che conosciamo oggi.
Nel film, il limitato benessere raggiunto da Giovanni attraveso la sua organizzazione, e’ dovuto alla sua bravura nell’ organizzare i suoi conterranei; nel trovar loro un alloggio, un lavoro, un modo per inserirsi in quella societa’ che non li voleva. Ma non era un “pizzo”, una tangente, era una liberalita’ che i suoi conterranei volentieri gli pagavano per il servizio che lui (nominato addirittura presidente) svolgeva.
Ma e’ impossibile non vedere in questa organizzazione la cellula embrionale di una cosca mafiosa.
L’analisi approfondita di questo film fa intuire quindi che i due fenomeni, razzismo e mafia, sono quasi sempre strettamente intercorrelati.
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