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Non riesco ad essere obiettivo nel dare un giudizio su questo film: sarà perchè vivo a Bologna, sarà perchè lo vidi per la prima volta in un periodo cruciale della mia vita, ma ogni volta che lo rivedo è come se per molti aspetti mi leggesse dentro. Probabilmente "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" con la sua estrema semplicità, ha fatto ciò che molte pellicole simili non hanno fatto: ha dato immagini e parole per descrivere l'esperienza REALE dei giovani della mia generazione(metà anni '70), dando allo stesso tempo a quella quotidianità che qualcuno forse giudicherebbe insignificante, una dimensione mitica, anzi epica. E' come se una strana poesia 'urbana' traboccasse da tutta la storia.
Certamente il libro è molto meglio, anche se in entrambe le opere, la visione di quegli anni resta parziale e credo si potrebbe aggiungere parecchio. Tuttavia il lavoro fatto rimane molto buono: non ci sono risposte in questo film, solo domande stringenti a cui ognuno dovrà trovare una risposta nel corso della sua esistenza. A mio avviso il suo pregio più grosso è proprio questo. E direi che non è poco.
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